Perché chiedere perdono in modo solenne una sola volta all'anno? Perché celebrare, a Pasqua, la libertà come se fosse un valore che ancora ci manca? Perché accendere lumi in casa tutti i venerdì sera? Quale valore dare al riposo nella vita fisica, ma soprattutto nella dimensione interiore? Tante domande intorno alle tradizioni, ai riti, alle preghiere, ai cibi, all'arte, alla convivialità, al riposo... ciascuna è una porta aperta verso un mondo di concretissime conquiste spirituali e morali. Haim Cipriani, un rabbino dei nostri tempi che serve un pubblico sia ebraico che non, parte da questi interrogativi e propone un itinerario che ha come tappe le feste ebraiche, attraverso le quali è possibile affrontare i temi fondanti della spiritualità e del pensiero di cui la Torà è portatrice. Per ciascuna festa il libro dà una lettura su più livelli interpretativi, cosicché le pagine del libro possono essere destinate a lettori con diversi background di conoscenze, con numerosi riferimenti ad estratti della letteratura midrashica, talmudica e in generale al pensiero degli antichi maestri dell'ebraismo. Per ogni festa poi l'autore espone in diversi testi la propria prospettiva, spesso partendo dalle sue personali esperienze di vita e offrendo a ogni lettore spunti di riflessione personale.
Questo volume a tre voci intende offrire una presentazione ecumenicamente e storicamente responsabile dei momenti divisivi nella storia del cristianesimo. Cyril Hovorun ripercorre questa vicenda in una prospettiva ortodossa, focalizzandosi sul problema del Filioque, la lunga storia dell'allontanamento reciproco tra Est e Ovest e i diversi tentativi di porre rimedio alla separazione. Stefano Cavallotto, teologo e storico cattolico, si concentra sulla storia successiva allo scisma del 1054 e illustra le tensioni interne al cristianesimo occidentale, rifl ettendo, in particolare, sull'importanza delle correnti riformistiche del tardo Medioevo. Lothar Vogel, infine, illustra le visioni del passato e delle divisioni nell'ambito evangelico, sottolineando l'importanza della cattolicità - intesa come universalità - della chiesa anche nella teologia protestante. Tutti i contributi chiudono con una considerazione sullo stato attuale dell'ecumenismo cristiano, ponendo in risalto, pur con alcune differenze, l'importanza di questo movimento per la Chiesa intera.
L'aspetto che più profondamente ha influenzato il modo di pensare nella teologia e nelle sue discipline settoriali è il pensiero binario, cioè l'abitudine a catalogare la realtà secondo coppie in contrapposizione. Questa abitudine mentale così radicata va superata mediante la prospettiva di genere. Essa non è semplicemente una prospettiva tra le altre, ma rappresenta una svolta programmatica nel modo di trattare le domande antropologiche e quelle etiche. Interrogarsi sull'essere umano attraverso i concetti e le teorie proposte dagli studi di genere significa adottare un nuovo approccio epistemologico e metodologico che porterà a un'antropologia e a un'etica teologica arricchite e più capaci di cogliere la complessità dell'esistenza umana e del suo vissuto, nonché le sfide che viviamo nel presente.
Ciò che non muore mai è l'appassionante racconto autobiografico che Takashi Paolo Nagai ci offre della sua vita, dall'infanzia fino allo scoppio della bomba atomica di Nagasaki. Nota dominante del suo cammino di uomo è la ricerca inesausta di verità e di significato che non gli dà tregua fino all'incontro con la comunità cristiana di Urakami e con la donna che diventerà sua moglie, Midori Marina. Quando il suo cuore si apre alla fede, matura in lui il desiderio di dedicarsi totalmente al servizio degli uomini attraverso la professione di medico e di scienziato, ma qualcosa di definitivo sembra sempre mancare. Nel giorno in cui la bomba atomica riduce in cenere il frutto del suo lavoro, Nagai comprende il valore della testimonianza della moglie Midori, che aveva sempre vissuto nell'umiltà e nel silenzio il suo sì a "Ciò che non muore mai", Cristo, l'unica Presenza in grado di dare eternità alla storia. Il cammino di un uomo vero, un'esistenza instancabilmente vissuta dove ogni avvenimento diventa occasione di stupore e di conversione. Non si udiva alcun suono né segno di vita nella landa atomica. Il cielo a est si faceva più luminoso. Sembrava che la luce della speranza arrivasse a illuminare le tenebre della disperazione. Rimase ad aspettare mentre il cuore si schiariva. Prefazione di padre Mauro Lepori.
Se per il mondo ebraico Mosè è «il nostro maestro», per il pensiero dei Padri della Chiesa rimane una figura centrale. Il libro raccoglie e analizza le principali testimonianze del mondo ebraico antico e della Chiesa delle origini mostrando i punti di convergenza delle interpretazioni dell'uno e dell'altra. Il patrimonio scritturistico condiviso dà vita a un dialogo interpretativo interessante e fecondo. L'autore adotta la vita di Mosè come filo conduttore facilitando la lettura dell'opera. Emergono osservazioni che aiutano ad andare oltre la cortina del testo e a cogliere aspetti teologici e spirituali di rilievo, anche per l'oggi.
Il racconto della Torah si apre con la narrazione di un omicidio, segno della violenza ontologica radicata nell'uomo. Caino e Abele hanno il compito di rappresentare ciò che vi è di più universale nella natura umana. L'Autore mostra come alcune tradizioni interpretative abbiano favorito una lettura tipologica e ideologica in cui i due fratelli sarebbero la prefigurazione di un antagonismo eterno tra ebraismo e cristianesimo. Ma un'attenta analisi di altre tradizioni esegetiche rivela come il racconto della Genesi sia più complesso di quanto sembri e sia imperniato su un dialogo tra i due fratelli abbozzato dal primo, neppure tentato dal secondo. Abele, che tutti aspiriamo a incarnare, è anche colui che non si è mai interessato di suo fratello. La domanda del dialogo deve essere posta all'Abele che è in noi, perché è lui che, nonostante le sue presunte virtù, non rivolge uno sguardo a suo fratello. L'impellente interrogativo «Dov'è Caino, tuo fratello?» può, quindi, riassumere lo spirito del percorso che qui si propone, provando a far dialogare due tradizioni esegetiche, ognuna delle quali ambisce ad essere la discendenza di Abele.
Questo libro vuole essere una sorta di dialogo interreligioso sulla libertà di espressione della donna che, introdotto
dalle ri essioni di tre teologhe, possa estendersi al più vasto pubblico femminile italiano e non solo.
Il prof. Calzolari e mons. Paolo Tarchi propongono cinque spunti di ri essione sul tema della moda intesa come espressione della femminilità, a cui rispondono tre donne: una teologa ebrea, Shulamit Furstenberg-Levi, una cristiana, Rita Torti, e una musulmana, Sumaya Abdel Qader:
1. La donna ai margini della società.
2. La corporeità nell’ebraismo, nel cristianesimo, nell’islam 3. Svelare o coprire: tradizione, modernità e femminismo
4. Dalla minigonna al burqa?
5. Donne, religioni, società: quale domani?
In una società multiculturale come quella odierna e segnata dal fenomeno dei migranti, questo libro vuole far ri ettere
e dialogare sul tema affatto secondario dell’abbigliamento femminile, sospeso tra modernità e tradizione. Il tanto discusso “velo”, che per noi occidentali è spesso soltanto un sinonimo di oppressione e sottomissione della donna, ha davvero questo signi cato?
Lo chiamano "pluralismo" ed è un fatto incontestabile. Significa che siamo tutti diversi e che, di conseguenza, la nostra convivenza non è né semplice né scontata. Significa che se Dio parla a ciascuno di noi, sembra restare in silenzio di fronte alla comunità: ci lascia nel guado, intenti a fuggire da odio, disprezzo, prepotenza, violenza. Qual è, allora, la via d'uscita? "Quale che sia il nome di Dio, quali che siano i cieli sopra di noi o dentro di noi, quanto deboli o forti siano i doveri che si impongono alle nostre coscienze, tutte le decisioni sulla terra sono rimandate a noi, esseri terreni che devono cercare da sé la propria strada, sia quella da percorrere quotidianamente, verso i propri fini e confini, sia quella da percorrere per l'incontro con Dio, per chi ci crede, per chi lo cerca, per chi ce la fa". Nella nuova collana "Spiragli", un testo che indaga i misteri delle convivenze umane, dal tema del pluralismo culturale, alla tolleranza, fino al rapporto tra le culture e a quello tra le diverse fedi e confessioni religiose. "Io penso che la tolleranza sia una cosa buona: è la virtù di chi accoglie pur disapprovando, di chi rispetta pur dissentendo, di chi distingue le persone dalle loro idee e perfino dalle loro condotte. È certamente una virtù difficile e controversa: ma cercherò di difenderla e spiegherò perché".
In questo volume Neusner raccoglie una serie di studi sul rapporto tra ebrei e cristiani, che nell’immaginario comune sono considerati “parenti” dal punto di vista religioso, in quanto derivati da un’unica tradizione: l’Antico Testamento. Ma secondo l’autore questa “tradizione comune” si rivela un mito: «Mentre il cristianesimo è rappresentato come una germinazione dell’“ebraismo”, di fatto iniziò come sistema religioso autonomo e assoluto; solo in seguito si formulò la teoria delle sue origini assumendo e facendo proprie alcune componenti dell’eredità dell’antico Israele». Questo forse meraviglia, ma seguendo Neusner nella sua rassegna ci si renderà conto della distanza di mentalità che c’è ancora tra i cristiani e i loro “fratelli maggiori”.
Ebraismo e Cristianesimo sono davvero “imparentati”? neusner,teologo dell’ebraismo di fama internazionale, sfata il mito di una “tradizione Comune”.
L’autore
Jacob neusner, nato negli Stati Uniti nel 1932, è professore di storia e teologia dell’ebraismo presso il Bard College di New York. Ordinato rabbino presso il Jewish Theological Seminary, “visiting professor” in numerose università americane ed europee, conferenziere richiesto dalle più prestigiose istituzioni culturali, con una ventina di lauree “honoris causa” e di premi accademici, ha una bibliografia di oltre 900 titoli. È considerato il più grande specialista vivente della letteratura rabbinica antica. Con le Edizioni San Paolo ha pubblicato: Un rabbino parla con Gesù (2007); Il Talmud. Cos’è e cosa dice
(2009).
Dopo un capitolo iniziale sul significato delle religioni nel mondo,l’autore presenta nel dettaglio Le religioni dell’antichità, Le religioni indigene, L’induismo, Il jainismo, Il buddhismo, Il sikhismo, Lo zoroastrismo, L’ebraismo, Il cristianesimo, L’islam, Le religioni dell’Asia orientale, La fede bahá’í, La religione nel mondo d’oggi. In appendice un Glossario , l’indice degli Autori e l’Indice analitico.Ricco di foto e illustrazioni,il libro presenta periodicamente dei box di approfondimento su moltissimi argomenti relativi alla sezione trattata.Il libro si apre inoltre con una parte importante sullo studio della religione, in cui si presentano alcuni pensatori chiave nella storia dello studio moderno delle religioni,nonché alcune questioni e approcci chiave adottati nello studio della religione.L’ultima sezione include infine la disamina di alcuni sviluppi particolari nel mondo moderno, come l’emergere di nuove religioni e spiritualità alternative,l’impatto del postmodernismo sul pensiero religioso, e questioni relative al declino di forme di religione un tempo dominanti.Questi articoli si basano sulle ultime ricerche e riflessioni nelle loro aree rispettive,fornendo così importanti introduzioni alla religione nel mondo moderno
AUTORE Christopher Partridge (PhD,Bd,DipRS) é professore di Teologia e Religioni Contemporanee presso la University College,Chester,Gran Bretagna.Ricercatore e scrittore sui temi delle nuove religioni in occidente,ha pubblicato:Fundamentalisms (2001),Mysticisms East and West: Studies in Mystical Experience(with Theodore Gabriel, 2002) and UFO Religions(2003).
E' noto che il termine "induismo" non indica una religione, bensì un'intera cultura, un modo di essere e di vivere, di vestirsi, nutrirsi, amare, morire, una serie di abitudini quotidiane che si tramandano da millenni con tenacia in seno a una civiltà tradizionale estremamente fedele al proprio passato. Lo scopo del volume è quello di fornire uno strumento d'informazione che sia attendibile e, nel medesimo tempo, accessibile anche ai non esperti.