L'aspetto che più profondamente ha influenzato il modo di pensare nella teologia e nelle sue discipline settoriali è il pensiero binario, cioè l'abitudine a catalogare la realtà secondo coppie in contrapposizione. Questa abitudine mentale così radicata va superata mediante la prospettiva di genere. Essa non è semplicemente una prospettiva tra le altre, ma rappresenta una svolta programmatica nel modo di trattare le domande antropologiche e quelle etiche. Interrogarsi sull'essere umano attraverso i concetti e le teorie proposte dagli studi di genere significa adottare un nuovo approccio epistemologico e metodologico che porterà a un'antropologia e a un'etica teologica arricchite e più capaci di cogliere la complessità dell'esistenza umana e del suo vissuto, nonché le sfide che viviamo nel presente.
Una riflessione intorno alle sfide, multiformi e appassionanti, poste oggi dall'etica civile. Verso il comune compito, di cristianesimo e "modernità", di formare un nuovo "cittadino etico".
Descrizione dell'opera
Il tracciato del volume ha una duplice ottica. Da una parte guarda al processo storico in cui la Bibbia è stata assunta come elemento dapprima di divisione, poi di incontro, in quel crogiuolo che ha considerato le Sacre Scritture come elemento costitutivo dell'identità culturale, politica e sociale dell'Europa. Ne ha trovato giovamento l'espressione linguistica, la prassi di alfabetizzazione, così come la definizione di appartenenza religiosa e civile e, non ultimo, lo sviluppo della mentalità scientifica e critica, tipica della maturazione culturale di un popolo. Agli albori della modernità e nella temperie specifica del concilio di Trento, tutto ciò assume un significato particolare, di cui il testo, con esplicita sensibilità ecumenica, vuole rendere ragione.
D'altro canto si apre anche la domanda sul se e come la Bibbia possa essere ancora oggi fonte di ispirazione per comprendere la vita individuale e collettiva, per tracciare disegni di una società in affannata evoluzione, per mettere a frutto una riserva di senso che dia vigore e forza alla speranza, dalla quale dipende il futuro di tutti.
Sommario
Introduzione (A. Autiero - M. Perroni). I. IL GRANDE ORIZZONTE. Bibbia e Occidente. Intervista a Tullio De Mauro (M. Perroni). II. LE BIBBIE DELL'OCCIDENTE. La Bibbia di Gerusalemme e la Bibbia di Alessandria: la formazione delle Sacre Scritture d'Israele (S.C Mimouni). Una pluralità limitata. Il rovesciamento di paradigma nel II secolo come base della formazione del canone neotestamentario (E. Norelli). Le Scritture di Israele diventano Antico Testamento: appropriazione o espropriazione? (G. Fischer). III. LA BIBBIA CONTESA. Gutenberg, Erasmo e Lutero: la Bibbia agli albori della modernità (L. Vogel). Il Concilio di Trento e il dibattito sul «sola scriptura» protestante (F. Buzzi). La Bibbia tra diffusione e interdizione (G. Fragnito). IV. LO SPIRITO CRITICO. Il dibattito sul «sola scriptura» nel protestantesimo della prima età moderna (E. Campi). L'emergere dell'approccio critico alla Bibbia: dal pulpito all'Università (U. Berges). V. DIALOGO A PIÙ VOCI. «Non di solo pane …». La Bibbia nell'esistenza odierna (A. Autiero - E. Bianchi - P. Ricca - M. Murgia - P. D'Ascola).
Note sui curatori
ANTONIO AUTIERO insegna Teologia morale all'Università di Münster e dirige il Centro per le scienze religiose della Fondazione Bruno Kessler di Trento. I suoi campi di indagine sono la teoria dell'agire morale e della costituzione del soggetto etico, e le problematiche di bioetica e di etica della ricerca scientifica.
MARINELLA PERRONI è docente di Nuovo Testamento al Pontificio Ateneo Sant'Anselmo di Roma e presidente del Coordinamento Teologhe Italiane. Le sue ricerche riguardano in particolare l'ecclesiologia nel Nuovo Testamento, l'esegesi di genere e il discepolato delle donne nell'opera lucana.