Se gettassimo uno sguardo panoramico su tutta la storia del pensiero sull'evoluzione, noteremmo come l'universo ordinato dei teologi naturali sia stato a poco a poco mutato dalla visione evolutiva della vita. Volti, nomi, eventi ci accompagnerebbero in questo cammino: sono quelli che l'autore di quest'opera si impegna a presentarci. Da loro - da Stenone a Teilhard de Chardin, passando per Lamarck, Darwin, Wallace, Mivart - impariamo una verità essenziale: come la vita ha potuto evolversi solo quando si è organizzata la Biosfera come entità con un fine proprio, così i vari individui che compongono la specie umana possono procedere nell'evoluzione solo se realizzano una nuova entità: la Noosfera, un'umanità nuova che muove verso un fine comune, convergente con quanto fissato nella Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo. Questa evoluzione diviene per la teologia non un'antagonista, ma una risorsa, un monito, un progetto di tutti e per tutti.
L'uomo: le scienze della natura lo descrivono nella sua posizione marginale, rispetto all'orizzonte smisurato dell'universo e al fluido scorrere della sua evoluzione. La fede cristiana lo percepisce al centro del creato e al cuore del dinamico progetto di Dio. Le ripercussioni filosofiche e culturali dei diversi approcci sono epocali. È possibile uno sguardo globale sull'uomo che integri le prospettive della scienza e della fede, senza concordismi forzati e nel rispetto delle specificità metodologiche di ciascuna? Quest'opera risponde in modo fiducioso, percorrendo con lucidità i più delicati nodi tematici del dialogo tra scienza e fede. Evoluzione e creazione, contingenza e finalismo, il problema del male, il rapporto tra mente e anima: temi affrontati con chiarezza e rigore, che conducono a illuminare l'apporto prezioso di scienza e fede nello spazio condiviso della ragione. Un libro che ragiona in modo aperto e documentato, propone soluzioni e apre nuove piste di dialogo.
Qual è il senso dell’evoluzione dal punto di vista dell’uomo? Quale significato riveste la sua apparizione nella storia del mondo, a un certo punto del cammino evolutivo degli esseri viventi? Quale significato egli continua ad avere in vista del futuro del mondo? Queste le domande a cui il libro cerca di dare risposta.
Il volume ospita l’amichevole discussione tra un teologo e un biologo evoluzionista o – se vogliamo – tra la teologia della creazione nella prospettiva cristiana e la concezione evolutiva della vita e degli organismi biologici.
L'autore
Francesco brancato è docente di Teologia Dogmatica presso lo Studio Teologico San Paolo di Catania (Facoltà Teologica di Sicilia). È autore di diverse pubblicazioni, tra cui vanno ricordate: Il De novissimis dei laici. Le “realtà ultime” e i filosofi italiani contemporanei, Firenze 2008; La questione della morte nella teologia contemporanea. Teologia e teologi, Firenze 2005. Collabora inoltre con diverse riviste scientifiche e cura una rubrica sul mensile Jesus. Con le Edizioni San Paolo ha pubblicato: Contempla il cielo e osserva. Un confronto tra teologia e scienza (2013) insieme a Piero Benvenuti. ludovico Galleni insegna presso l’ISSR “N. Stenone” di Pisa. Si è occupato dei rapporti tra evoluzione cromosomica e speciazione e ha approfondito il pensiero di Teilhard de Chardin, con particolare riferimento alla sua opera scientifica. Ha fatto parte del comitato direttivo della Società Europea per lo studio di Scienza e Teologia (ESSAT) e del comitato consultivo europeo del Centro di Teologia e Scienze Naturali (CTNS) di Berkeley, in California. Tra le numerose pubblicazioni ricordiamo: Darwin, Teilhard de Chardin e gli altri, Pisa 20122; I cieli, la scienza e la fede (con M.P. Palla), Pisa 2005. Ha curato l’edizione italiana di P. Teilhard de Chardin, Le singolarità della specie umana, Milano 2013.
Il libro sostiene la necessità di pensare il cristianesimo in termini di evoluzione. Nella visione abituale, i cristiani vivono nel sistema chiuso di una chiesa prescientifica, medievale, nel mondo di Platone, Aristotele, Dionigi e Tommaso. L'evoluzione, tuttavia, è il cristianesimo. Proprio in quanto "universale" (=cattolico), il cristianesimo è evolutivo. Il cambiamento non è contrario a Dio: come diceva Pierre Teilhard de Chardin, l'intera evoluzione è destinata a divenire pienezza di Cristo. Il libro si articola in nove capitoli: inizia dalla storia dell'evoluzione del cosmo, che passa attraverso il significato di Dio in evoluzione e dell'emersione di Cristo, e si conclude con nuovi modi di intendere il Cristo in evoluzione. Il quarto capitolo è particolarmente importante: tratta del significato del termine cattolico come movimento verso la pienezza e l'unità. In un mondo in cui il cristianesimo va spegnendosi, il nostro essere cattolici, nel senso pieno e profondo che questo libro vuole comunicare, può fare la differenza. È possibile pensare a un'evoluzione anche della e nella Chiesa?
Per anni si è detto che la scienza sperimentale ha mandato nel dimenticatoio le dimostrazioni dell’esistenza di Dio, relegandole in un ambito “non scientifico”. Ma sarà proprio vero? O non è invece sensato pensare che proprio la matematica, la fisica e la biologia moderne hanno aperto nuovi spazi di incontro e scambio tra scienza, metafisica e teologia?
Destinatari
Ampio pubblico
Autore
Robert J. Spitzer è presidente e fondatore del Magis Institute for Faith and reasons a Irvine, in California; conosciutissimo negli Stati Uniti per i suoi passaggi televisivi sulle tematiche del rapporto tra scienza e fede, per la sua capacità di abbinare con estrema competenza i due linguaggi, tradizionale e contemporaneo.
Chi siamo? Da dove veniamo? Qual’è il nostro destino? Sono domande che nel corso della storia hanno avuto risposte differenti a seconda dei diversi approcci metodologici, oscillanti tra gli estremi di un materialismo riduzionista e l’arroccamento in un letteralismo biblico.
Charles Darwin ha dato una spiegazione scientifica dell’origine della vita e nel passato la sua teoria ha generato tensioni avverse in alcuni ambienti ecclesiastici, ma alla fine ha ottenuto il riconoscimento unanime della Chiesa Cattolica. La novità è quella di concepire un Dio non solo come creator, ma anche e soprattutto come evolutor. Questo libro intende dimostrare che le risposte alle questioni sull’origine del mondo e dell’uomo nascono da un insieme di contributi scientifici, filosofici e teologici.
Destinatari
Un ampio pubblico
Punti forti
Il libro raccoglie gli atti del Convegno L’evoluzione biologica. Dialogo tra Scienza, Filosofia e Teologia, promosso dall’AMCI e svoltosi nel novembre 2010.
Contributi di Gianfranco Ravasi, Antonio Lattuada, Giorgio Manzi, Santiago Sanz Sánchez, Giorgio Lambertenghi Deliliers, Franco Giulio Brambilla, Ludovico Galleni, Alfredo Anzani e Evandro Agazzi.
Un moderno approccio al dialogo tra Scienza, Filosofia e Teologia.
«Forse il più grande peccato del mondo di oggi sta nel fatto che gli uomini hanno cominciato a perdere il senso del peccato». Questa constatazione di papa Pio XII, tratta dal radiomessaggio del 2 ottobre 1946, sembra oggi diventare ancora più evidente e preoccupante. Potrebbe infatti sembrare che, ai nostri giorni, il problema del peccato sia del tutto superato, oppure si ponga in termini radicalmente diversi da quelli in cui lo ha posto la riflessione teologica tradizionale.
Consapevole dell’urgenza di questa «complementarità critica», fra teologia, scienze bibliche e scienze umane, il presente volume affronta la delicata problematica del peccato da punto di vista sia della teologia che della psicoanalisi.
Destinatari
Credenti e non, desiderosi di approfondire l’intreccio di prospettive di Bibbia e psicoanalisi sul tema della colpa e del peccato.
L’autore Marco Garzonio, nato a Milano il 3 settembre 1939, è giornalista professionista e psicologo analista-psicoterapeuta. È stato Capo Ufficio Stampa dell’Università Cattolica e Responsabile delle Attività Culturali dello stesso ateneo; Capo Ufficio Stampa della Giunta Regionale della Lombardia; Capo Servizio Interni a Tempo Illustrato; redattore de Il Giorno; Capo Servizio al Corriere della Sera, testata presso la quale è rimasto dal 1979 al 1995 e della quale è tuttora collaboratore fisso. Ha insegnato all’Università Cattolica ricoprendo l’incarico di Direttore della Sezione di Giornalismo della Scuola Superiore delle Comunicazioni Sociali.