L'uomo: le scienze della natura lo descrivono nella sua posizione marginale, rispetto all'orizzonte smisurato dell'universo e al fluido scorrere della sua evoluzione. La fede cristiana lo percepisce al centro del creato e al cuore del dinamico progetto di Dio. Le ripercussioni filosofiche e culturali dei diversi approcci sono epocali. È possibile uno sguardo globale sull'uomo che integri le prospettive della scienza e della fede, senza concordismi forzati e nel rispetto delle specificità metodologiche di ciascuna? Quest'opera risponde in modo fiducioso, percorrendo con lucidità i più delicati nodi tematici del dialogo tra scienza e fede. Evoluzione e creazione, contingenza e finalismo, il problema del male, il rapporto tra mente e anima: temi affrontati con chiarezza e rigore, che conducono a illuminare l'apporto prezioso di scienza e fede nello spazio condiviso della ragione. Un libro che ragiona in modo aperto e documentato, propone soluzioni e apre nuove piste di dialogo.
Il Concilio Vaticano II non ha inteso ricercare una risposta. Ha voluto anzitutto mostrarla: l'Uomo nuovo, compiuto, realizzato, perfetto, è Cristo. La comunione in Cristo definisce l'intima essenza dell'uomo nella nuova creazione. In Cristo si fonda anche la verità di ogni comunione. Non solo della relazione degli uomini con Dio, ma anche degli uomini tra loro. La missione ecclesiale di condurre alla visibile comunione con Cristo è autentica opera antropologica, per la realizzazione dell'uomo nuovo. Questo libro è un'attenta analisi e una interpretazione teologica dei primi due capitoli della costituzione conciliare "Gaudium et Spes", eredità sempre viva e attuale per un uomo alla ricerca della propria identità.