I tre fratelli Gambi, proprietari di una bottega antiquaria di libri e oggetti, hanno abdicato ai loro impegni e alla loro responsabilità lasciandosi andare a un placido autodistruttivismo edonistico e regressivo. Vivono alla giornata, continuamente minacciati dalla bancarotta, fino a quando il fallimento economico li travolge senza alcuno sconto. Il capolavoro di Tozzi, ispirato da una storia vera, si dipana sullo sfondo di una città aspra di inizio Novecento, Siena, ed è caratterizzato da uno stile aderente alla realtà e da una lingua schietta e regionale, che emerge con forza in dialoghi mirabilmente espressivi.
«Sfogliando i libri biblici, ho avuto voglia di scoprire di che cosa queste essenze e profumi siano il nome, in quale paesaggio invitino il lettore, impegnato in una lettura credente, lectio divina, della Scrittura». Così nell'introdurre questa sua nuova fatica, suor Anne Lécu ci invita a entrare con lei in un mondo di straordinario fascino, quello delle essenze, dei balsami, delle resine odorose, che attraversano tutto il testo biblico, dalle descrizioni poetiche ed evocative di Genesi, fino all'offerta devota e mesta delle donne davanti al sepolcro il mattino di Pasqua. L'autrice indaga la Parola di Dio, la scompone e la ricompone in una lettura originale, rovesciando i ruoli e ricordando che i credenti sono tali perché possiedono il "profumo di Cristo", aroma dello Sposo, ma a volte anche odore del legno della croce, intriso del suo stesso sangue. Anne Lécu ci invita a fare i conti con i nostri sensi, a sporcarci con le provocazioni che Dio dispone sapientemente lungo il cammino dell'Alleanza, a costruire un balsamo di guarigione interiore che guardi all'unica medicina che il credente possiede e che il mondo ricerca, pur senza saperlo: quel Cristo incastonato fra la mirra dei magi alla nascita e il nardo della donna di Betania, prima della sua morte.
Filippo è un ragazzo che vive ad Atene ai tempi dell'imminente invasione persiana nella piana di Maratona. Tra descrizioni di battaglie, usanze e miti dell'antica Grecia si svolge la sua avventura. Età di lettura: da 9 anni.
In questo volume, i più importanti temi della pedagogia e della didattica generale vengono presentati nei loro aspetti fondanti e fondamentali, per poi essere declinati nell'orizzonte dell'insegnamento della religione, tenendo conto delle attuali esigenze di formazione e istruzione, secondo i più importanti e recenti contributi, raccolti nel quadro contemporaneo della letteratura scientifica disciplinare.Il progetto, che si avvale dei contributi di alcuni fra i più noti pubblicisti e autori attivi nella ricerca e nello studio della pedagogia e didattica dell'IRC e di diversi formatori di lunga esperienza, è un vero e proprio prodotto corale, in cui le singole voci contribuiscono a un prodotto completo, coeso e organico.Il manuale risponde anche alle esigenze formative richieste dal prossimo concorso per gli insegnanti di religione, coprendo tutti gli argomenti che potrebbero essere richiesti, in relazione alla parte di pedagogia e didattica. Ma il suo valore va ben oltre, offrendo le basi per una solida formazione pedagogica e didattica a tutti coloro che si occupano della prassi educativa cristiana nelle sue varie forme, tra cui gli operatori pastorali impegnati nella catechesi e nei servizi educativi inter-ecclesiali. Prefazione di Natale Benazzi.
Terra degli è il romanzo che valse a Antoine de Saint-Exupéry la fama mondiale. Nel raccontare avvenimenti e ricordi, grazie a una tecnica narrativa innovativa, l'autore affronta il rapporto tra l'individuo, il rischio e il sacrificio, ma evita sapientemente le corde di una qualsiasi retorica dell'eroicità. Le sue pagine riportano il lettore a un tempo perduto, animato da fragili aeroplani, imprese esaltanti, avventure e compagni di volo; un tempo tutto compreso tra lo stupore di un'inedita prospettiva sul mondo sorvolato e il ritorno di valori e desideri che da sempre caratterizzano l'esistenza umana. Ed è in questa chiave originale e coinvolgente che nelle parole di Terra degli uomini risuona la ricerca di quel "umanesimo integrale", la vera cifra che caratterizzò le opere di numerosi scrittori di quella generazione.
"Sogno o vivo?". Per due anni, fin dalla morte della madre, l'esistenza di Augusto Pérez si trascina in uno stato di apatia; una densa "nebbia spirituale" lo avvolge e ne culla l'ozio senza prospettive, denso di fantasiose elucubrazioni. Lo sguardo di una giovane pianista incrociata per strada lo scuote; è il fugace incontro grazia ala quale Augusto decide di conquistare la ragazza e abbandonare la sua "noia incosciente". Ma non è semplice passare dal sogno alla vita, è forse neppure è possibile. Sarà l'autore del romanzo, Miguel de Unamuno, a farsi personaggio per mettere fine alla tragicomica esistenza del suo protagonista, lasciandosi però contagiare dagli interrogativi di Augusto: non è forse Unamuno stesso il sogno di un Dio? E allora non valgono anche per lui le regole che segnano la vita del suo personaggio? Dove sono, insomma, i confini tra il sogno e la vita?
Miguel de Unamuno (1864-1936), spagnolo, fu professore di Letteratura greca e rettore dell'Università di Salamanca. Scrittore, poeta e pensatore, identificò il ruolo della hispanidad nell'Europa del suo tempo con la conservazione del "senso tragico della vita", cioè con l'immergersi nelle contraddizioni fondamentali (ragione e fede, vita e intelletto), che il razionalismo non avrebbe potuto risolvere. I temi dell'ansia di eternità e del rapporto fra Dio e l'uomo sono quindi al centro della sua vasta produzione. Tra le sue opere ricordiamo: Vita di Don Chisciotte e Sancho (1905); Del sentimento tragico della vita (1913); Agonia del cristianesimo (1925). Oltre a Nebbia (1914) scrisse i romanzi Pace nella guerra (1897); Abel Sanchez (1917) e San Manuel Bueno, martire (1933).
Il libretto illustra con suggestive foto a colori la Carta d'Assisi, il decalogo della comunicazione che si propone di raccontare la realtà per quella che è, al fine di ridurre la distanza che intercorre tra i dati reali e il percepito del la gente. Giornalisti, teologi, artisti, insegnanti, studenti, donne e uomini di ogni ispirazione politica civile e religiosa hanno sottoscritto questa Carta con la volontà di prendersi cura (comun-I-care) di una nuova comunicazione che si apre sulle moderne piazze digitali.
Prese il foglio dorato e iniziò a fare le prime pieghe nella carta. "Si dice senbazuru, fare mille gru di carta per poter esprimere un desiderio".
Hiroshima, 1955. Sono ormai trascorsi dieci anni dal lancio della bomba atomica sulla città giapponese. Sadako è cresciuta, è diventata una ragazzina sportiva e piena di vita. Durante una gara si sente improvvisamente male: i medici le diagnosticano la leucemia, la malattia provocata dalle radiazioni nucleari. Ma Sadako vuole guarire: sarà un'antica leggenda del suo Paese a darle coraggio.
Un romanzo tratto da una storia vera.
Illustrazioni di Gerda Raidt
Con le illustrazioni per realizzare la tua gru di carta.
Età di lettura 8 anni.
«Ogni aspetto della vita cristiana e della dottrina cattolica offre sempre una ricchezza inaspettata, una prospettiva che profuma di nuovo proprio nel suo sapersi riproporre con fedeltà una fierezza che non obbliga a dover correre in avanti né a guardarsi indietro rispetto al mondo, ma a gioire per l’eterna Verità che le è stata consegnata in Cristo».
Dall’Introduzione di don Diego Goso
Dialogando con don Diego Goso, monsignor Antonio Suetta, vescovo di Ventimiglia-San Remo (diocesi di mare e di Festival), propone una serie di riflessioni sui temi oggi sensibili, per la Chiesa italiana e non solo, da un punto di vista privilegiato: quello di un vescovo che sta in trincea, fra il confine tra Italia e Francia, uno dei luoghi dove il tema dell’immigrazione è particolarmente sentito, ma da dove si ha uno sguardo complesso ed europeo anche su molti altri argomenti oggi al centro del dibattito ecclesiale e civile: il secolarismo, la vita dei sacerdoti, la questione etica, la riforma della Chiesa, il Pontificato di Francesco…
Balzato agli onori della cronaca per la presa di posizione in difesa dei migranti respinti al confine francese, negli anni il vescovo di Ventimiglia-San Remo ha elaborato un pensiero dialettico e attento alle varie sensibilità su questo tema, arrivando a denunciare, senza mai interrompere il suo aiuto concreto, i limiti di un’accoglienza non regolamentata che sono soliti sostenere coloro che, sui migranti, predicano senza criterio una carità scaricata sulle spalle degli altri.
In questo libro, lucido, onesto e capace di provocare la coscienza cattolica, questo vescovo “di confine” esprime per la prima volta in maniera piena e articolata il proprio pensiero, quello di un uomo, credente e pastore, che non smette di cercare una prospettiva non manichea per riflettere sui vari temi della vita ecclesiale e dell’etica sociale e cristiana.
Antonio Suetta, Diego Goso, Controcanto. La fierezza di essere ancora cattolici, Edizioni San Paolo 2020, pp. 160, euro 14,00
Monsignor Antonio Suetta (Loano, Savona, 1962). Ordinato presbitero il 4 ottobre 1986, è stato eletto alla sede vescovile di Ventimiglia-San Remo il 25 gennaio 2014 e ordinato vescovo il 1° marzo 2014.
Don Diego Goso (Torino, 1975). Sacerdote dell’arcidiocesi di Torino, è incaricato per l’Ufficio di Comunicazioni Sociali della Diocesi di Ventimiglia- San Remo ma il suo vero lavoro presso la Curia diocesana consiste nello svuotare il distributore di merendine.
Il primo studio che analizza in modo serio e completo la famiglia al tempo del Covid-19. Il lavoro è frutto di un’indagine statistica a campione su oltre 4.000 famiglie. Con contributi di: Pierpaolo Donati, Elisa Barbiano di Belgiojoso, Francesco Belletti, Gian Carlo Blangiardo, Pietro Boffi, Tonino Cantelmi, Elena Marta, Federico Perali, Camillo Regalia, Stefania Maria Lorenza Rimoldi, Pier Cesare Rivoltella, Luigi Tronca.
Il Rapporto Cisf 2020 mette a tema la società post-familiare, in cui le famiglie si frammentano, scomponendosi e ricomponendosi per dare spazio a un individuo teso a sperimentare tutte le libertà dei “possibili altrimenti” e a creare sempre nuove relazioni, favorite dalle nuove tecnologie comunicative. La recente pandemia del Covid-19 ha accelerato l’alfabetizzazione delle famiglie italiane al nuovo mondo digitale, che presenta molte opportunità ma anche tanti rischi.
Siamo in pieno family warming, un vero e proprio surriscaldamento delle relazioni familiari che rischia di portare a una evaporazione della famiglia, in un mondo proiettato verso il cosiddetto post-umano. Le famiglie stesse, del resto, di fronte alle difficoltà, si sono ritirate nel privato e hanno perduto il senso della trasmissione generazionale, mentre la società le ha abbandonate a loro stesse, in preda al mercato e alle mode che l’accompagnano.
L’alternativa sta nel promuovere una famiglia relazionale, nella quale le relazioni fra uomini e donne, così come fra generazioni, sono caratterizzate da fidu-cia, cooperazione e reciprocità come progetto riflessivo di vita. Del resto proprio la pandemia ha confermato che la famiglia è ancora un soggetto economico e sociale cruciale per l’intera società, facendoci toccare con mano che le relazioni – in famiglia come altrove – contano più del denaro. Solo una ripresa della solidarietà familiare e del capitale sociale comunitario potrà favorire un modello di autentico sviluppo sociale del Paese.
Centro Internazionale Studi Famiglia, La famiglia nella società post-familiare. Nuovo Rapporto CISF 2020, Edizioni San Paolo 2020, pp. 432, euro 35,00
IL CENTRO INTERNAZIONALE STUDI FAMIGLIA (Cisf) nasce nel 1974 su iniziativa di don Giuseppe Zilli, storico direttore di Famiglia Cristiana, che decide di istituire un centro di ricerca sulla famiglia, capace di leggerne le trasformazioni e di coglierne le difficoltà e le potenzialità, nel vivo dell’esperienza della società e della Chiesa. Da allora il Cisf ha costantemente promosso eventi e convegni di tipo culturale, con particolare attenzione al dibattito internazionale, iniziative di formazione, attività di documentazione e pubblicazioni di varia natura, tutte orientate alla promozione e al riconoscimento della famiglia come cellula fondamentale della società e come soggetto attivo e generativo, risorsa insostituibile per il benessere di ogni persona e per la società nel suo complesso.
In questa prospettiva, a partire dal 1989 il Cisf ha realizzato il “Rapporto Cisf sulla famiglia in Italia”, pubblicato a cadenza biennale, strumento oggi insostituibile per seguire i cambiamenti attraversati dalla famiglia e dalla società.