Partecipando alla Messa la domenica, ci si accorge come lentamente, ma inesorabilmente, il volto delle nostre assemblee liturgiche stia cambiando. I segni più evidenti sono la progressiva flessione del numero dei partecipanti alle celebrazioni, un certo invecchiamento, soprattutto dei cristiani impegnati. A questo si aggiunge la presenza crescente di occasionali frequentatori, saltuari o di passaggio. Di fronte a questo scenario è importante chiedersi: “In che modo le nostre assemblee liturgiche rispondono a queste sfide? Sono capaci di rinnovare se stesse? Di uscire dalla logica del si è fatto sempre così? Sono queste alcune delle provocazioni che il presente volume sceglie di affrontare perché, anche in questo tempo, la comunità cristiana trovi modi e stili nuovi di festeggiare e celebrare ogni passo avanti nell’evangelizzazione.
La ‘vita cristiana’ è il dono che si riceve e si compie nell’esperienza umana del ‘mistero’ (“Cristo in noi”) celebrato nel rito e vissuto nell’agire quotidiano. Tuttavia, uno degli aspetti che più minacciano la frequenza e la qualità della partecipazione dei fedeli alle celebrazioni liturgiche è proprio la fatica di sperimentare una relazione significativa tra il momento rituale e la complessità della vita quotidiana. Alla base di questa distanza patita tra rito ed esistenza c’è spesso l’antico pregiudizio che spinge a considerare la liturgia come una serie di riti che l’uomo compie per attirare la benevolenza di Dio, e non invece come l’iniziativa gratuita del Signore che, per mezzo dell’agire simbolico-rituale della Chiesa, intende trasformare tutta l’esistenza dell’uomo e della donna in ‘sacramento’ dell’amore di Dio e in ‘profezia’ del Regno che viene. In questo libro si cerca di ritrovare il posto e il senso della liturgia nella e per la vita cristiana, per ricomprenderla non solo come un complesso di riti, ma come la relazione liberante e operativa tra gli eventi pasquali del Signore Gesù e la vita quotidiana
dei suoi discepoli, individuando di conseguenza anche i nodi più importanti per imparare a vivere l’esperienza celebrativa e rituale in modo che questa aiuti a fare di tutta la propria vita un “culto spirituale gradito a Dio” (cf. Rom 12,1).
Le riflessioni proposte in questo volume nascono dalla constatazione dell’inedito e specifico ruolo che la liturgia già oggi svolge all’interno della ricerca spirituale e a maggior ragione sarà chiamata a svolgere negli anni a venire. La domanda da porsi è: in che modo la liturgia può rispondere alle sfaccettate forme del credere dell’uomo di oggi e mettersi al servizio delle sue attese interiori e dei suoi bisogni umani e spirituali? A questa domanda l’autore cerca di dare una risposta, individuando quattro metafore in grado di indicare le possibili forme che la liturgia dovrà assumere per accompagnare i diversi itinerari di ricerca spirituale: approdo, pozzo, soglia, casa.
GOFFREDO BOSELLI è priore di Bose. Dottore in teologia a l’Institut Catholique di Parigi, ha conseguito il Master in Storia delle religioni e antropologia religiosa presso l’Université Sorbonne Paris IV. Presso Edizioni San Paolo ha pubblicato, insieme con Enzo Bianchi, Il Vangelo celebrato (2017).
Nella liturgia si fa uso abbondante della parola e troppo "vociferare" è la spia di un disagio nei confronti della parola stessa, sovente ridotta a veicolo superfluo del messaggio da trasmettere. La parola liturgica nella trama del rito è, invece, linguaggio che agisce mentre viene messo in atto fino a scolpire la dimensione più intima di chi la proferisce e di chi la ascolta. Riscoprire questa potenzialità della parola nel vivere quotidiano e nel rito è una risorsa di non poco conto. È, dunque, urgente una migliore consapevolezza della parola nella liturgia, nell'amalgama dei vari codici comunicativi, affinché la liturgia possa "prendere la parola" nel cammino di fede degli uomini.
La liturgia è di per sé una realtà che suscita stupore, si esprime con le labbra, si traduce in atteggiamenti del corpo e fa uso di parole, di gesti, di cose, di segni e di simboli. Tuttavia, molti di questi segni e gesti sono divenuti estranei non solo per chi non crede, ma anche per coloro che frequentano di tanto in tanto le nostre chiese. Questo volume, il primo di una collana dedicata alla riscoperta della liturgia, vuole proprio aiutare a prendere coscienza della ricchezza insita nei segni e gesti che il sacerdote e l'assemblea compiono durante la celebrazione eucaristica. Il senso di questi gesti viene colto nella loro evoluzione storica e soprattutto nel loro significato spirituale ed esistenziale. La liturgia infatti altro non è che quella scuola di fede dove il credente impara a cogliere lo spirituale nel materiale, l'invisibile nel visibile. Nell'umanità della liturgia si manifesta tutta l'umanità di Dio: questo libro ci aiuta a vivere questo mistero.
Nel contesto liturgico, il silenzio è quel luogo dell'anima dove ognuno resta solo col suo Signore. Il silenzio liturgico rinvia immancabilmente a quell'interiorità, mia, ma più grande di me, dove Dio mi invita. Il silenzio liturgico è dunque come un incrocio spirituale. A partire dalla riforma liturgica voluta dal Concilio, si è cercato di dare un posto al silenzio perché lo si considera, come vedremo, una delle modalità di partecipazione attiva, perché permette ai fedeli di associarsi intimamente al mistero celebrato. Questo libro ha l'intenzione rispondere alle domande sull'essenza, i tempi, i modi e le ragioni del silenzio liturgico.
Uno strumento liturgico sull'Evangeliario che vuole accompagnare il lettore a riflettere e meditare sulla pratica del Libro dei Vangeli all'interno della liturgia cristiana, la quale, a sua volta, si innesta sulla radice del culto ebraico e giudaico sinagogale. In esso sarà possibile trovare le coordinate circa la teologia e l'uso di questo libro liturgico, che riveste un ruolo centrale nelle celebrazioni eucaristiche delle solennità, delle feste, delle memorie e delle domeniche. L'Evangeliario, quale segno della presenza della Parola nella liturgia, deve essere protagonista, oltre che di una liturgia verbale attraverso la proclamazione della Parola, anche di una liturgia non verbale, per la nobile dignità e presenza che deve essergli riservata all'interno dell'aula liturgica.
Ogni volta che la Chiesa celebra i sacramenti rende viva e presente la misericordia di Dio Padre che agisce attraverso il Figlio; è proprio da questa consapevolezza che nasce il presente volume che aiuta a valorizzare l’Anno liturgico nel contesto del Giubileo della Misericordia, poiché come afferma papa Francesco: «Abbiamo bisogno di contemplare il mistero della misericordia. È fonte di gioia, serenità e di pace. È condizione della nostra salvezza». Ma cosa vuol dire contemplare la misericordia se non vederla impressa nel volto di Cristo che è vivo e realmente presente nel mistero della Santa Eucaristia?
Una piccola guida illustrata al significato dei diversi momenti della celebrazione eucaristica e al corretto comportamento per i chierichetti. Contiene anche un glossario degli abiti, dei colori, degli oggetti e dei libri liturgici.
Il volume di Augusto Bergamini è uno strumento utile per preparare i ministri straordinari della distribuzione dell'eucaristia e anche un valido aiuto per alimentare lo spirito con cui assolvere questo servizio ecclesiale. L'attuale situazione della Chiesa, le esigenze pastorali, la carità apostolica verso gli anziani e gli ammalati e soprattutto una più profonda coscienza del mistero della Chiesa con i suoi carismi e i suoi ministeri, che ha per centro vivo l'eucaristia, hanno visto il moltiplicarsi nelle parrocchie e nelle comunità religiose dei ministri straordinari della distribuzione dell'eucaristia. Chi è il ministro straordinario della distribuzione dell'eucaristia? Quale formazione deve ricevere per essere assunto a questo ministero? Come deve esercitare il suo ministero?
Educare non significa moltiplicare le parole, ma trasmettere dei valori attraverso l’esperienza. I figli conoscono l’amore dei genitori e apprendono uno stile di vita sperimentandolo attraverso i rapporti familiari. Allo stesso modo la madre Chiesa genera i suoi figli, fa loro conoscere l’amore di Dio e li educa alla vita secondo lo Spirito in modo particolare attraverso l’esperienza sacramentale, cioè attraverso la liturgia. Essa, infatti, costituisce «la prima e per di più necessaria sorgente dalla quale i fedeli possano attingere uno spirito veramente cristiano» (SC 14). Pertanto non ci può essere una corretta comunicazione della fede senza un uso corretto del linguaggio simbolico della liturgia. Nella celebrazione liturgica i gesti, gli atteggiamenti, le cose, i luoghi, le persone, la musica, il canto non hanno nulla da spartire con la spettacolarità che gratifica i sensi, ma non cambia il cuore. Il linguaggio simbolico della liturgia è lo strumento con il quale Dio parla al suo popolo e lo educa alla vita in Cristo.
Questo libro esce in nuova edizione con un’appendice sulla forza educativa della liturgia e sull’arte del celebrare e si presenta come un utile strumento per quanti intendono partecipare al culto della Chiesa attivamente, consapevolmente e fruttuosamente. Potrà essere di particolare aiuto a sacerdoti, collaboratori laici, gruppi liturgici e catechisti che intendono collaborare con competenza alla missione evangelizzatrice della Chiesa.
L'autore
Silvano Sirboni è presbitero e parroco nella diocesi di Alessandria, di cui è anche direttore dell’Ufficio Liturgico. Si è specializzato in liturgia presso l’Institut Catholique di Parigi. È docente di liturgia presso il SIT di Alessandria, affiliato alla Facoltà teologica di Milano. È condirettore di Rivista di Pastorale Liturgica. Collabora a diverse riviste, tra le quali Servizio della Parola, Vita Pastorale, La vita in Cristo e nella Chiesa, Famiglia Cristiana. Autore di numerosi articoli e libri,
ha pubblicato presso le Edizioni San Paolo: La Grande Settimana. Conoscere, celebrare vivere la Settimana santa; L’Avvento. Conoscere, celebrare e vivere la speranza cristiana; Cosa sono i sacramenti?; Il linguaggio simbolico della liturgia. I segni che manifestano e alimentano la fede. Presso l’editrice Queriniana: Beati gli invitati alla cena dell’Agnello. Conoscere, celebrare e vivere la Messa.
Nelle autorevoli parole contenute nel Catechismo della Chiesa Cattolica, eco fedele del magistero liturgico del Concilio Vaticano II, si trova la ragione del titolo di questo libro: «Si comprende la duplice dimensione della Liturgia cristiana come risposta di fede e di amore alle “benedizioni spirituali”di cui il Padre ci fa dono. Da una parte, la Chiesa, unita al suo Signore e sotto l’azione dello Spirito Santo, benedice il Padre per il “suo ineffabile Dono”(2Cor 9,15) con l’adorazione, la lode e l’azione di grazie. Dall’altra, e fino al pieno compimento del disegno di Dio, la Chiesa non cessa di presentare al Padre “l’offerta dei propri doni” e d’implorare che mandi lo Spirito Santo sull’offerta, su se stessa, sui fedeli e sul mondo intero, affinché, per la comunione alla Morte e Risurrezione di Cristo Sacerdote e per la potenza dello Spirito, queste benedizioni divine portino frutti di vita “a lode e gloria della sua grazia” (Ef 1,6)».
La liturgia è glorificazione di Dio e santificazione dell’uomo. Proprio perché Dio è glorificato si rende possibile il capolavoro della santità tra gli uomini. Entrare nell’atto liturgico, parteciparvi integralmente significa ritrovare l’orientamento a Dio, glorificandolo in Cristo Salvatore, per poi ritornare alla quotidianità della vita animati dallo splendore della grazia.
Mons. Guido Marini è nato a Genova il 31 gennaio 1965. Ordinato sacerdote il 4 febbraio 1989, ha proseguito gli studi a Roma presso la Pontifica Facoltà Lateranense, dove ha conseguito il Dottorato “in utroque iure”. Nel 2007 ha conseguito la laurea breve in Psicologia della Comunicazione presso la Pontificia Università Salesiana. Dopo aver svolto il ministero a Genova, in molteplici settori della pastorale diocesana, il 1° ottobre 2007 è stato nominato Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie e Prelato d’Onore di Sua Santità. Per le Edizioni San Paolo ha pubblicato: La libertà è amore. Madre Eugenia Ravasco (2010); Liturgia. Mysterium salutis (2010).