I contributi contenuti nel volume fanno emergere gli accenti di un monachesimo che insiste sul'ascesa sulla croce. I tratti di questo monachesimo, già insinuati dai legami con il monachesimo egiziano, sono qui precisati dal confronto col monachesimo palestinese contemporaneo.
Il volume abbraccia l'intero arco dell'evoluzione del Monachesimo in Occidente: dalle origini dei deserti egiziani alla grande figura di Benedetto con il testo fondamentale della Regola; dall'Impero di Cluny alla rivoluzione cistercense di san Bernardo; dai fenomeni di decadenza rinascimentali, alla lotta per la riforma della Chiesa; dalle penitenze dei trappisti, alle soppressioni napoleoniche fino alla rinascita dei nostri giorni. Questa storia del Monachesimo in un solo volume è un lavoro di sintesi che solo anni di studi rigorosi potevano permettere di concepire.
Nell'Antico Testamento, la via designa la condotta dell'uomo in cammino verso Dio. Questa accezione permane nel Nuovo Testamento (cf. Mt 22,16) là dove questa via regale è qualificata come stretta (cf. Mt 7,14), sempre da raddrizzare (cf. Mt 3,3). Il Cristo stesso si definisce come la Via (Gv 14,6). Anche negli Atti degli Apostoli la "via" designa la vita cristiana conforme all'evangelo (cf. 9,2; 18,25-26; 19,9.23; 22,4; 24,14). Secondo la lettera agli Ebrei è una "via nuova e vivente" (10,20).Come l'unica casa del Padre ha molti posti (cf. Gv 14,2), così l'unica via cristiana conosce diversi itinerari, aventi ciascuno punti di partenza e tappe differenti, ma un fine comune. La via monastica potrebbe essere paragonata ad un labirinto, un percorso disseminato di ostacoli e possibilità. Come colui che percorre un labirinto deve innanzitutto penetrarvi e percorrerlo fino al centro per poi uscirne, così il monaco che percorre la via monastica deve innanzitutto penetrare fino al centro di se stesso per poi uscire da sé.
Tutta impregnata di Sacra Scrittura e tutta incentrata sul Cristo, cuore della storia di salvezza, la Regola di san Benedetto non cessa mai di essere esplorata e di mostrare i suoi tesori di sapienza e i suoi efficaci insegnamenti per una vita di autentica santità. L'autore intende evidenziare alcuni temi per scoprire sempre di più il cuore di Benedetto e rinnovare i tratti caratteristici della fisionomia spirituale del cristiano e, a maggior ragione, del monaco. Dopo la presentazione sintetica della Regola, viene posta in luce la teologia trinitaria e cristologica che essa contiene e che sta alla base della norma ascetica necessaria alla quotidiana fatica della conversione per il ritorno a Dio.
Guerrico ha lasciato tracce biografiche assai incerte; si ritiene che sia vissuto fra i sec. XI e XII, che sia stato prima canonico a Tournai, città belga a ridosso del confine francese dove presumibilmente è nato, poi, in Francia, monaco a Clairvaux ed infine abate a Igny. Nei suoi sermoni, Guerrico, schivo e ritroso, sa esprimere con candore e misura un mondo interiore di spiritualità e di riflessione che, mentre riecheggia problemi ed orientamenti del suo tempo, non trascura le vicende umane. Il volume offre una sintesi di tutte le ricerche sulla persona e l'opera dell'abate di Igny, e costituisce un'ottima introduzione ai suoi 54 sermoni.
L'oblazione monastica, a partire dal Concilio Vaticano II, e in particolare dal Sinodo dei Vescovi sui laici e la conseguente Lettera Apostolica "Christifideles laici", ha conosciuto un "crescente" ininterrotto di interesse. Il volume perciò rappresenta la memoria storica degli ultimi decenni di vita degli oblati italiani, ed è il segno della profonda convinzione che gli autori hanno del significato dell'oblazione e, nello stesso tempo, del loro desiderio di condivisione con i fratelli e le sorelle di quanto è maturato nella loro vita e tradotto in impegno attivo, non solo a livello del loro monastero di affiliazione, ma anche a livello nazionale. Il contenuto della raccolta è di aiuto per approfondire maggiormente i legami che già uniscono alla realtà delle comunità monastiche nello spirito della Regola del nostro santo Padre Benedetto.
In questi anni si è assistito ad un crescente interesse per le vicende storiche di singole comunità cristiane e a più attente indagini sulle origini della prima evangelizzazione in una o in un'altra area geografica. Quest'opera, oltre che atto di amore al Santuario del monte della Madonna, offre un contributo alla conoscenza delle sue vicende nel corso dei secoli: una rivisitazione di pagine di storia che interessano non soltanto l'Abbazia di Praglia ma anche le varie comunità parrocchiali distribuite sui Colli Euganei. Dal testamento di Wirixolo del 1253 - il primo documento che accenna alla chiesa del Monte - fino ai nostri giorni, la storia del Santuario, con le sue alterne vicende, è ripresentata nel suo lento e non sempre lineare svolgersi. Meta di pellegrinaggi il Santuario resta sempre, nel fluire del tempo, luogo di forte richiamo alla vita cristiana e alla devozione a Maria Santissima.
È possibile leggere oggi un documento nato più di quindici secoli fa come un testo che parli ancora alle donne e agli uomini del nostro tempo? Questo piccolo libro vorrebbe dare la risposta di un chiaro sì. Le monache e i monaci di questo nostro oggi, se sono veramente portatori della sapienza evangelica di Benedetto, possono ancora dire la parola di cui la nostra società ha bisogno: una parola di unità in un mondo diviso; una parola di comunione in un mondo individualista; una parola di pace in un mondo in conflitto. Il libro esprime l'esperienza di chi ha creduto in questo cammino e vuole testimoniare che, come dice Benedetto, nel percorrerlo, il cuore si dilata e diventa capace di superare ogni fatica e avanzare verso il Signore.
Da quando anche la storia del monachesimo è studiata dal punto di vista della cultura, della spiritualità, dell'autocoscienza che il monachesimo stesso aveva di sé, in parallelo a quanto è avvenuto in diversi campi della ricerca storica, si sono dischiusi, al riguardo, numerosi e suggestivi orizzonti. Valori, modelli, rapporti tra identità e cultura, temi biblici e loro proiezione nel campo della spiritualità, simboli, testi e immagini sono alcuni degli spunti che paiono maggiormente interessati a questo genere di problematica. Speriamo possa giungere maggior luce su quel mondo così complesso e misterioso - e perciò così vivo e affascinante - che continua a essere il monachesimo medievale.
Teodoreto, vescovo di Ciro, rappresenta l'ultima grande voce di Antiochia ed uno dei più rappresentativi esponenti dell'età aurea della patristica. Uomo dalla solida cultura sia classica che religiosa, scrittore fecondissimo, è testimone della fioritura monastica nella sua patria. Fenomeno originale - è ormai acquisito il fatto che il monachesimo della Siria non dipende da quello egiziano - questa storia presenta i grandi monaci che hanno segnato una stagione importante della Chiesa. Gli asceti che Teodoreto stesso ha conosciuto, o di cui altri gli hanno parlato, sono uomini e donne che hanno portato su di sé l'esperienza di Cristo. Se si oltrepassa la scorza di un'ascesi apparentemente "bizzarra", comprensibile se la si colloca nel suo periodo e contesto, si scoprono modelli di vita stimolanti a servire il Signore con fedeltà e amore.