Il saggio indaga una possibile analisi icono(teo)logica del capolavoro di Rembrandt: Il ritorno del figliol prodigo. Lo scopo di questo studio è di leggere attraverso la doppia lente della teologia e dell’iconografia, o meglio, attraverso una sintesi delle due, l’icono(teo)logia, il tema dell’abbraccio. Grazie ai significati nascosti nei gesti, nei colori e nelle pose degli elementi figurativi, l’opera di Rembrandt offre una personificazione della Trinità, alla luce di passaggi scritturali e teologici che ne fondamentano e illuminano il messaggio.
L'opera si pone sulla scia della tematica recentemente emersa nella riflessione della Chiesa relativa al rapporto tra teologia e Bellezza, che lascia intravedere la possibilità di coniugare l'aspetto strettamente spirituale e quello più propriamente legato all'arte come anelito all'Assoluto, tanto più importante quanto più la cultura occidentale si è ormai da tempo orientata verso una decisa laicizzazione.
In quest'ottica la riflessione teologica sulla Bellezza appare particolarmente significativa perché intercetta quel bisogno di spiritualità che resta nel sottofondo della società e nelle profondità più recondite dell'animo umano.
La devozione dei Sette Arcangeli si cela all'interno della celebre icona della Madonana? Le scoperte emerse dalle ricerche dell'autore potrebbero svelare il mistero e dare nuovo impulso a questa devozione.