Il Dalai Lama commenta un classico del Buddhismo indiano, un testo in versi antichissimo: in particolare il nono capitolo, intitolato "Saggezza". Attraverso la sua illuminante interpretazione - ricca di consigli, suggerimenti pratici, esempi che sanno parlare direttamente al cuore del lettore - possiamo arrivare a una saggezza "quotidiana", matura, concreta, che risponde positivamente alla domanda: è possibile, per gli uomini dei nostri tempi - spesso così superficiali e dispersivi - sviluppare la saggezza, viverla nell'esistenza quotidiana, e raggiungere così un'autentica serenità, un duraturo benessere interiore e, soprattutto, una "compassionevole" armonia con tutte le creature dell'universo?
Jean Markale parte da una presentazione della monumentale cattedrale di Chartres, uno dei maggiori templi della cristianità, sia dal punto di vista architettonico sia per la ricchezza artistica degli ornamenti, sia per il suo valore simbolico. In seguito l'autore si avventura in una serie di quesiti che collegano l'edificio all'enigma dei druidi. Chi è infatti la misteriosa Virgo Paritura che questi avrebbero venerato, nell'area che ora corrisponde alla cripta, in una grotta o all'aria aperta? Non è forse Notre-Dame de Sous-Terre, immagine della madre universale e della dea delle origini, identificata infine dai cristiani con l'Immacolata Concezione?
"Scrivendo questo libro, la mia intenzione è quella di tentare di andare oltre i confini formali della mia fede. Voglio mostrare che esistono alcuni principi etici universali che possono aiutare ognuno di noi a raggiungere la felicità a cui aspiriamo. È un vibrante appello alla responsabilità individuale quello che il Dalai Lama affida a queste pagine: distinguendo tra religione e spiritualità, è possibile superare l'antico dilemma di credere o non credere, riportando al centro della riflessione le qualità interiori dell'uomo, le sue infinite potenzialità addormentate, o semplicemente poco stimolate nell'attuale società ipertecnologica, fabbrica di competitività e appagamenti effimeri limitati alla sfera materiale. Puntare sull'amore, la compassione, la capacità di empatia con i propri simili, la tolleranza, il perdono, il senso di responsabilità e di armonia vuol dire avere a cuore il benessere dell'altro, riconoscere l'impatto che le proprie azioni possono avere sulla collettività e regolarsi di conseguenza per il bene comune, in altre parole agire "eticamente". Riscoprire questa dimensione è il primo passo verso quell'auspicata "rivoluzione spirituale", presupposto della pace interiore e fra i popoli, che rappresenta l'unica via per affrontare alla radice i grandi problemi dell'umanità, in una prospettiva nuova, moralmente impegnativa, lungimirante e vicina al pensiero non-violento di Gandhi.