Siamo tutti ospiti della Madre Terra, uniti dall'appartenenza alla famiglia umana, legati da un sentimento di fratellanza e reciproca responsabilità e, oggi più che mai, vicini l'uno all'altro in un mondo globalizzato e apparentemente senza frontiere. Non possiamo quindi rimanere indifferenti ai conflitti che dilagano ovunque, in Paesi distanti ma anche intorno a noi, nelle nostre città. Conflitti bollati come "religiosi", e che invece tradiscono con violenza il nucleo profondo di qualunque confessione. Da anni il Dalai Lama si occupa incessantemente del dialogo tra le fedi e ora, per la prima volta, accetta la sfida di analizzare le maggiori religioni mondiali per spiegare quali sono le basi comuni su cui potremo costruire la pace del terzo millennio. Ripercorrendo le sue esperienze personali, gli incontri con uomini e donne comuni e con i leader illuminati di ogni credo, e passandone in rassegna gli insegnamenti, Sua Santità individua nella compassione il denominatore comune che rende sorelle tutte le religioni. Grazie a essa possiamo vedere l'altro nella sua umanità, comprenderne appieno la mentalità e capire come ognuno di noi può dare il suo contributo al benessere collettivo. In questo sentiero comune trova risposta la sfida più urgente del nostro mondo: la coesistenza pacifica tra tutte le fedi del mondo.
Siamo tutti ospiti della Madre Terra, uniti dall'appartenenza alla famiglia umana, legati da un sentimento di fratellanza e reciproca responsabilità e, oggi più che mai, vicini l'uno all'altro in un mondo globalizzato e apparentemente senza frontiere. Non possiamo quindi rimanere indifferenti ai conflitti che dilagano ovunque, in Paesi distanti ma anche intorno a noi, nelle nostre città.
Conflitti bollati come religiosi, e che invece tradiscono con violenza il nucleo profondo di qualunque confessioni. Da anni il Dalai Lama si occupa incessantemente del dialogo tra le fedi e ora, per la prima volta, accetta la sfida di analizzare le maggiori religioni mondiali per spiegare quali sono le basi comuni su cui potremo costruire la pace del terzo millennio.
Ripercorrendo le sue esperienze personali, gli incontri con uomini e donne comuni e con i leader illuminati di ogni credo, e passandone in rassegna gli insegnamenti, Sua Santità individua nella compassione il denominatore comune che rende sorelle tutte le religioni. Grazie a essa possiamo vedere l'altro nella sua umanità, comprenderne appieno la mentalità e capire come ognuno di noi può dare il suo contributo al benessere collettivo. In questo sentiero comune trova risposta la sfida più urgente del nostro mondo: la coesistenza pacifica tra tutte le fedi del mondo.
Questo libro raccoglie gli interventi più significativi del Dalai Lama – capo di Stato e guida spirituale dei Tibetani – sulla lotta per la libertà in corso nel suo Paese, permettendo di ripercorrere le tappe che nel tempo ne hanno segnato la visione. In questi bellissimi e appassionati testi il Dalai Lama, Premio Nobel per la Pace, propone una profonda meditazione sulla relazione tra buddismo e democrazia, combinando il concetto della responsabilità politica dell'individuo con uno stile di vita spirituale.
“I tempi sono cambiati e i leader delle varie tradizioni religiose devono partecipare alle discussioni sull'economia e sul commercio globale.” Sono queste le ragioni che hanno spinto il Dalai Lama a scrivere un libro in cui affronta, insieme a Laurens van den Muyzenberg, consulente di management, problemi estremamente delicati come la povertà nelle nazioni sottosviluppate, il senso di insoddisfazione sempre più diffuso nei Paesi ricchi, la minaccia di una catastrofe ambientale e la mancanza di pace in molte parti del pianeta. Mostrando come il buddhismo può dare un fondamentale contributo al mondo degli affari e agli uomini - capitani d'industria, leader ai vertici di importanti multinazionali - che ogni giorno, più o meno consapevolmente, condizionano con le loro decisioni il nostro modo di vivere e di essere felici.
Quinto libro di versi pubblicato da Montale e uscito nel 1973, “Diario del ‘71 e del ‘72” contiene novanta componimenti nei quali il poeta ligure approfondisce i temi e i toni già presenti in “Satura”: su un cupo pessimismo di fondo si innestano quadri di feroce sarcasmo contro la società dell'epoca e un'umanità irrimediabilmente inautentica. In questo volume il testo è accompagnato da un ricco apparato di commento, a cura di Tiziana De Rogatis. Come per gli altri volumi della serie, la prefazione è firmata da un critico, in questo caso Luigi Blasucci, e la postfazione è di un poeta, qui Andrea Zanzotto.
Dal quattordicesimo Dalai Lama tibetano, la più importante figura del buddhismo contemporaneo, un'intensa riflessione sulla vita in forma di folgoranti aforismi. Insegnamenti di apparente semplicità che, come lampi di luce, illuminano la mente immergendola nella meditazione sui concetti più profondi. Un invito a non sprecare la propria vita, ma ad approfittarne, affrontando ogni giorno con consapevolezza e offrendo compassione, gentilezza, amore e rispetto a ogni essere vivente.
È possibile un incontro tra ragione e spiritualità? Per il Dalai Lama tra la strada indicata dalle religioni, basata sui principi etici e sempre attenta all'individuo e al suo universo interiore, e quella tracciata dalla scienza, improntata alla verifica sperimentale e concreta delle leggi del mondo, è possibile trovare una terza via. Un testo che è un'occasione preziosa di crescita spirituale, utile per affrontare le più scottanti problematiche etiche e religiose sollevate dalle scoperte scientifiche, in particolare quelle legate alla genetica e alla riproduzione umana.
Quali risposte offre la tradizione di sapienza del buddhismo tibetano alle domande che angosciano l'uomo moderno? In che modo antiche immagini simboliche come la Ruota della Vita possono rivelarsi cariche di profondi significati spirituali anche per chi è stato educato secondo una mentalità occidentale? Un itinerario spirituale e umano che parte dai monasteri tibetani e dalle loro colorate immagini allegoriche per giungere, in modo sorprendente e naturale, alla nostra vita e fornirci, con gli insegnamenti e le pratiche spirituali, il centro, l'equilibrio che spesso cerchiamo con tanto affanno.
Nel 1981 il Dalai Lama tenne nella prestigiosa Università di Harvard una serie di lezioni introduttive alla teoria e alla pratica del buddismo tibetano. Nelle sue parole si ritrovano la profondità intellettuale, la potenza espositiva e l'amore compassionevole per gli esseri umani che caratterizzano la sua grande personalità. Questo libro raccoglie i suoi discorsi e i dialoghi con gli studenti, affrontando i temi fondamentali dell'esistenza umana.
"Scrivendo questo libro, la mia intenzione è quella di tentare di andare oltre i confini formali della mia fede. Voglio mostrare che esistono alcuni principi etici universali che possono aiutare ognuno di noi a raggiungere la felicità a cui aspiriamo. È un vibrante appello alla responsabilità individuale quello che il Dalai Lama affida a queste pagine: distinguendo tra religione e spiritualità, è possibile superare l'antico dilemma di credere o non credere, riportando al centro della riflessione le qualità interiori dell'uomo, le sue infinite potenzialità addormentate, o semplicemente poco stimolate nell'attuale società ipertecnologica, fabbrica di competitività e appagamenti effimeri limitati alla sfera materiale. Puntare sull'amore, la compassione, la capacità di empatia con i propri simili, la tolleranza, il perdono, il senso di responsabilità e di armonia vuol dire avere a cuore il benessere dell'altro, riconoscere l'impatto che le proprie azioni possono avere sulla collettività e regolarsi di conseguenza per il bene comune, in altre parole agire "eticamente". Riscoprire questa dimensione è il primo passo verso quell'auspicata "rivoluzione spirituale", presupposto della pace interiore e fra i popoli, che rappresenta l'unica via per affrontare alla radice i grandi problemi dell'umanità, in una prospettiva nuova, moralmente impegnativa, lungimirante e vicina al pensiero non-violento di Gandhi.