Tradizione integrale, magia e politica. C'è un filo rosso, un interrogativo, che fa da sfondo all'intera opera di Julius Evola: nell'età moderna o, per dirla con le stesse parole del barone romano, nel Kali Yuga, l'età oscura, come può l'uomo accedere alla realizzazione spirituale? Tutte le sfaccettature del personaggio evoliano, dal pittore dada al teorico dell'individuo assoluto, dallo studioso della spiritualità originaria al filosofo della contestazione, sono il tentativo di rispondere a tale quesito. Il pensatore Evola ha sempre riposto nel soggetto, nell'"Io", il cardine della propria ricerca ideale. Dagli anni giovanili, segnati dalla personalissima ricezione dell'idealismo tedesco, che ha portato alla stesura della "Teoria e fenomenologia dell'individuo assoluto"; fino all'elaborazione del profilo "dell'individuo differenziato" di Cavalcare la Tigre. In questo percorso la speculazione evoliana è stata arricchita dallo studio di alcune delle grandi correnti dell'esoterismo tradizionale che ne hanno influenzato il pensiero. Un viaggio metafisico tra Oriente e Occidente.
"Questo volume si pone lo scopo di presentare il mito partendo da un'introduzione utile a favorire una conoscenza di base dell'argomento e propone, di seguito, alcuni saggi di approfondimento tesi ad estendere ed affinare la comprensione di ciò che possiamo considerare come la prima vera forma verbale di comunicazione di tipo sacro e il primo tentativo dell'uomo di conoscere se stesso attraverso la religiosità, l'immaginazione ed il racconto. Il libro si apre, pertanto, con una presentazione generale seguita da un lungo saggio risalente ad oltre sei anni fa (e solo lievemente ritoccato) dal titolo: "Introduzione al mito", la cui prefazione è stata composta dal caro e compianto Bent Parodi di Belsito di cui desidero ricordare il vastissimo magistero spirituale e laico e soprattutto il ruolo di primo piano che egli seppe svolgere, ai livelli più alti, anche in ordine agli studi sul simbolo, sul mito, sur Rito e sull'iniziazione."
Il Buddha cristiano prende le mosse dall'antico romanzo bizantino intitolato "Vita bizantina" di Barlaam e Joasaf, nel quale è trattata una vicenda in tutto analoga a quella della nascita, vocazione e vita del Buddha; il tutto però trasferito in secoli successivi alla sua reale esistenza e ambientato in un'ipotetica India semi-cristianizzata. Il testo bizantino, infatti, risulta essere una trasposizione in senso cristiano della vita umana del Maestro della dottrina buddhista, nel quale l'antico autore, pur disattendendo tale dottrina, è riuscito a far giungere fino ai giorni nostri un racconto di altissima spiritualità, che, oggi, viene spiegato in questo saggio di Luigi Lucini. L'Autore rende giustizia alla narrazione fiabesca in cui la Parola della Scrittura e il simbolismo dell'estremo oriente, coniugandosi, generano nel lettore un'illuminazione, che risalendo dal cuore all'intelletto, lo conduce a varcare la soglia dell'immanente e a proiettarsi verso la pura trascendenza.
Fin dalla notte dei tempi in tutte le culture si riscontrano, in coincidenza con l'equinozio di primavera, riti di resurrezione di varie divinità. Rituali che contraddistinguono il passaggio che, dalla perdita di una determinata forma di vita, conduce all'acquisizione di una nuova. Rigenerazione e trasformazione accompagnate da celebrazioni presenti nelle varie culture nel segno del legame indissolubile tra natura, uomo e dio. Un dio che con la sua resurrezione, a prescindere dal credo religioso, dal tempo e dal luogo di adorazione, si fa segno tangibile della vittoria sulla morte, traslazione di speranza, convincimento di immortalità.
Questi scritti difficilmente si possono definire un'opera letteraria: sono piuttosto una serie di osservazioni sulla vita di un uomo del nostro tempo. Queste osservazioni forse potranno aiutare coloro che desiderano conoscere se stessi e comprendere meglio la struttura dell'uomo, le sue limitazioni e le sue possibilità. Il loro scopo è quello di prepararci a partecipare in modo più intelligente, più cosciente, al processo di trasformazione - ossia, indicarci la strada per realizzare il nostro ruolo di autentici esseri umani.
Il saggio, frutto di rigorosa sintesi storica sui Riti Egizi, nasce dall'esigenza di sfatare la tendenza a definire come misteriose e incerte le origini di un'aurea Tradizione italico-mediterranea. Fino ad ora sono stati pubblicati sull'argomento solo testi frammentari e partigiani, spesso apologetici di lignaggi zoppi o privi di regolarità iniziatica. Diversi sono coloro che hanno ritenuto lecito trattare dei Riti Egizi guardandoli esclusivamente dall'esterno. In queste pagine sono state raccolte e illustrate in modo chiaro e completo, con la riproduzione di documenti inediti e la cronologia delle successioni, più di duemila anni di vicende iniziatiche, dalle origini Egizio-elleniche, fino al recente ritorno sul suolo italico dell'autentico deposito conosciuto come "Arcana Arcanorum - Regime di Napoli".
L'Alchimia di Partenope presenta una struttura innovativa che unisce narrativa, poesia e saggistica, utilizzando un linguaggio semplice e diretto. È un testo voluto e pensato per le esigenze di chi si accosta per la prima volta ai temi dell'ermetismo, dell'alchimia spirituale e dell'insegnamento esoterico.