Il concetto di educazione linguistica indica l'insieme di attività che si svolgono nell'arco della scolarizzazione a riguardo della lingua "materna", delle lingue "seconde", delle lingue "straniere" e di quelle "classiche". Sono ambiti che possono apparire molto differenti tra loro, ma in realtà poggiano sulle stesse basi: la facoltà di linguaggio propria degli esseri umani e i processi di acquisizione, sviluppo, potenziamento e perfezionamento della competenza comunicativa. È proprio attorno a questi aspetti di costruzione e miglioramento che ruota la nuova edizione ampliata del testo di Paolo E. Balboni, la cui parola chiave è quel "fare" del titolo che molto dice sugli aspetti applicativi dell'opera. Questo è un volume operativo, ma l'operatività non si traduce in una serie di ricette glottodidattiche: prende le mosse, nei vari capitoli, da una teoria di che cosa sia e come si costruiscano il lessico, la grammatica, le abilità, la competenza culturale, pragmatica ecc., e poi indica azioni, atti che si possono compiere per contribuire alla loro acquisizione, al loro consolidamento, al loro potenziamento. "Fare educazione linguistica" è un testo maneggevole, ricco di attività, box e spunti interessanti per chiunque voglia realizzare l'educazione linguistica in modo rigoroso e consapevole.
Il manuale è caratterizzato da rigore scientifico e trasmissione didattica efficace, valorizzazione dei classici nei contenuti ancora attuali e aggiornamento basato sulle ultime scoperte nelle scienze psicologiche dello sviluppo. Dopo un primo capitolo di notevole importanza introduttiva per la presentazione dei vari approcci allo studio dei fenomeni psicologici (da quelli classici di Piaget e Vygotskij ai recenti orientamenti cognitivisti e neuro-costruttivisti) e un secondo relativo alla metodologia, vi sono i capitoli dedicati alle funzioni classiche dello sviluppo: motorio, percettivo, mnemonico, cognitivo, emotivo, sociale, comunicativo-linguistico, morale. I capitoli finali, secondo una prospettiva life span, sono dedicati all'adolescenza, all'età adulta e a quella senile. Chiarezza espositiva, presentazione dei singoli capitoli, glosse a margine, autovalutazione per ogni capitolo preparano ad affrontare i singoli argomenti, accompagnano lo studio e permettono di verificare costantemente la propria preparazione. Il manuale è frutto di una lunga esperienza di ricerca e insegnamento di uno degli autori "costretto", con entusiasmo, a confrontarsi con due giovani colleghi, portatori di nuovi dati e prospettive
In questa seconda edizione, completamente rivista e aggiornata. "Le regole e le scelte" si presenta in una nuova veste grafica che ne migliora la fruibilità come manuale universitario per lo studio della linguistica e della grammatica italiana. I contenuti del volume sono stati aggiornati e ampliati con l'aggiunta di esempi, di box di approfondimento dedicati ad argomenti monografici e di un ampio apparato di esercizi. Questo manuale riprende i presupposti teorici e le scelte metodologiche del volume che l'ha preceduto, presentandosi come una grammatica italiana corredata di considerazioni di linguistica generale e di riferimenti bibliografici commentati. Il percorso grammaticale - che si snoda dai suoni alla frase, attraversando la dimensione del testo, per approdare a un bilancio finale sul funzionamento delle classi di parole - non si limita all'esposizione delle regole, ma guida lo studente a un'esplorazione consapevole del repertorio di scelte che il sistema mette a disposizione del parlante.
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel suo messaggio di fine anno del 2010, rivolgendosi in particolare ai giovani, ha affermato: "Non possiamo, come Nazione, pensare il futuro senza memoria e coscienza del passato". Ora, tra i patrimoni del passato c'è la nostra lingua, che è una ricchezza da conservare e - nel contempo - un bene da sorvegliare e curare perché, nell'inevitabile mutamento della storia, essa non smarrisca il suo "genio", il suo carattere distintivo. Nasce, o deve nascere, di qui una sinergia fra l'Istituzione che ha di mira la storia della lingua o, metaforicamente, che pone la sua attenzione soprattutto alle "radici" e la Scuola che, attraverso l'insegnamento, si propone - rimanendo nella metafora di mettere le "ali" a questa lingua diffondendola nel rispetto della sua peculiarità. La peculiarità dell'italiano è un aspetto fondamentale di quella identità nazionale alla quale si è sempre richiamato il nostro Presidente della Repubblica, e in particolar modo in occasione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia.
In una società come la nostra, profondamente segnata dal processo di globalizzazione, il plurilinguismo è forse l'ultima difesa contro la globalizzazione delle menti e l'omologazione culturale. Conoscere le lingue straniere, dunque, non è più solo un mezzo per facilitare gli scambi di informazioni, merci o servizi, ma è soprattutto lo strumento per immergersi in modi di pensare diversi dal proprio, in una logica aperta al contagio linguistico e culturale, in cui ciascuno prende dagli altri le parole, i modelli e i valori che trova migliori. Cosciente del nuovo ruolo a cui è chiamata la glottodidattica. "Le sfide di Babele" sviluppa i temi dell'insegnamento linguistico a partire dalla consapevolezza dell'infinita molteplicità delle esigenze di chi vuole apprendere una lingua straniera e di chi la deve insegnare. Sicuro che la maledizione di Babele sia, in realtà, un patrimonio culturale da difendere e salvaguardare. Paolo E. Balboni ci consegna, con questo libro, un'attenta e stimolante riflessione sul ruolo e sugli sviluppi della moderna glottodidattica. Profondamente riveduto, ampliato e arricchito da numerosi esercizi in occasione di questa nuova edizione, Le sfide di Babele continua a essere un libro unico nel suo genere.
Il "Manuale del film" è divenuto negli anni un punto di riferimento per l'insegnamento del linguaggio cinematografico nei corsi universitari e una guida per tutti coloro che, amando il cinema, cercano con i film un rapporto che vada di là della loro semplice visione. Attraverso ampie analisi di scene e sequenze tratte da film che appartengono a diversi momenti della storia del cinema, a differenti generi, stili e autori, il libro studia il linguaggio cinematografico in tutte le sue componenti: dalla sceneggiatura alla scenografia, dal punto di vista della macchina da presa a quello dei personaggi, dal fuori campo ai movimenti di macchina, dal montaggio al rapporto fra suono e immagine. Questa nuova edizione del "Manuale del film" nasce dal bisogno di rendere conto dei grandi cambiamenti avvenuti in questi anni sia nel cinema in quanto tale, sia negli studi a esso dedicati. Sono stati quindi aggiunti, da un lato, argomenti che erano stati omessi o poco sviluppati nella prima edizione, come le osservazioni sul colore, quelle relative al lavoro dell'attore e quelle inerenti ad aspetti più tecnici. Dall'altro lato, sono stati inseriti quegli elementi che il cinema contemporaneo, postmoderno e digitale hanno introdotto nella rappresentazione e comunicazione filmica e che hanno quindi assunto un ruolo fondamentale nello studio di questa disciplina.
La questione ambientale, oggi più che mai oggetto di una forte attenzione da parte dell'opinione pubblica, dei politici e degli esperti, ha ormai assunto sempre più importanza anche negli insegnamenti universitari. Prima ancora che problema tecnico-scientifico, l'ambiente nella sua pluralità di emergenze si impone come problema culturale, da contestualizzare nella sua evoluzione storica e nel suo divenire territoriale. Ma, a ben vedere, parlando di ambiente ci si riferisce sovente a cose assai diverse: il termine è di volta in volta usato come sinonimo di natura, paesaggio, habitat, territorio, ecosistema. Appare dunque più opportuno parlare di politiche per l'ambiente, ovvero di una pluralità di significati e rappresentazioni dell'ambiente a cui corrisponde una pluralità di politiche. Tante politiche, quindi, che però devono intrecciarsi e completarsi a vicenda. Nella costruzione delle risposte da parte della società, servono dunque strumenti culturali, tecnici e scientifici per cogliere la complessità dei problemi ambientali, i conflitti e le esigenze partecipative. "Politiche per l'ambiente", completamente riscritto in occasione di questa seconda edizione, ci restituisce il quadro concettuale teorico e metodologico necessario per studiare la politica ambientale e per poterla mettere in atto efficacemente.
La macroeconomia esamina il funzionamento aggregato del sistema economico, avendo come fondamento il comportamento razionale degli individui. Essa considera la produzione nazionale e i livelli di attività, le problematiche dell'occupazione e dell'inflazione, quelle della moneta e del sistema finanziario, anche in un contesto internazionale di scambi e di movimento dei capitali. Tramite il suo impianto teorico si realizza la definizione delle politiche economiche: poiché non esiste una teoria macroeconomica unanimemente accettata, il dibattito si è strutturato intorno alle controversie sulle politiche fiscali e monetarie ed inoltre sulle tematiche dell'inflazione e della disoccupazione. Sono questioni fondamentali che riguardano l'azione dei policy makers, banche centrali e governi; in tale ambito metodologico si colloca il contributo proposto. Nell'attuale testo l'analisi macroeconomica integra il settore dei beni e servizi con quello dei mercati monetari e finanziari per determinare un equilibrio sia a prezzi fissi che flessibili, trattando le classiche analisi sulle funzioni del consumo, degli investimenti e della domanda di moneta, ma dando anche rilievo alle più recenti tematiche concernenti le questioni di "incoerenza temporale" del banchiere centrale e la definizione di "regole" di politica monetaria (dalla individuazione di una quantità ottima di moneta alla Critica di Lucas, alla regola di Taylor e all'Inflation Targeting).
Le scoperte degli ultimi dieci anni delle cosiddette "nuove scienze", neuroscienze, neurobiologia, neuropsicologia, neurosociologia, etologia cognitiva, hanno dato nuova vita alle teorie scientifiche darwiniane, innescando decisive e inimmaginabili implicazioni filosofiche e culturali. Di fronte all'esplodere di una miriade di darwinismi derivati dalle "nuove scienze", la domanda cruciale alla quale questo libro risponde è: di quale darwinismo abbiamo bisogno per comprendere la coscienza e la coscienza morale? Grazie ad una trattazione sistematica e rigorosa, e a un linguaggio chiaro e comprensibile, "Darwinismo morale" si pone come un completo e aggiornato testo riguardante le implicazioni morali derivanti dalle neuroscienze e dalle teorie di Charles Darwin.
Il testo è stato concepito come un efficace e pratico strumento per acquisire tutte le conoscenze basilari della linguistica, intesa come disciplina scientifica che studia il linguaggio umano. Rigore scientifico e semplicità espositiva si coniugano in quest’opera dall’indubbio valore didattico, pensata per fornire solide basi della materia agli studenti che si avvicinano a questa disciplina.
Che tipo di attività è la scienza sociale e come si relaziona alla scienza naturale? In che modo comprendiamo il mondo sociale? La validità di quello che conosciamo è solo relativa o esiste una conoscenza con valore assoluto? Cosa si intende con il termine razionalità? Queste domande, e molte altre, vengono affrontate in questa importante introduzione alla filosofia della scienza sociale, finalmente disponibile in Italia. Offrendo un'accessibile panoramica delle controversie e dei problemi filosofici della scienza sociale e tenendo sempre in evidenza il tema del rapporto scienza-società, il testo indirizza verso grandi, complesse ed inevitabili questioni in un modo facilmente comprensibile. Includendo sia le prospettive tradizionali che quelle contemporanee, compresi gli approcci femministi e postmodernisti, il libro fornisce una chiara mappa delle posizioni e delle controversie, consentendo agli studiosi di scienze sociali di posizionare il loro lavoro e di comprendere i presupposti e le implicazioni di quello che stanno facendo. Con la sua struttura lineare, che richiama uno stile narrativo e trasmette le idee filosofiche in modo chiaro ed efficace. Filosofia della scienza sociale rappresenta il punto di partenza ideale per ogni studente e per ogni lettore interessato all'argomento.
Attraverso l'accurata e dettagliata analisi di Grado Giovanni Merlo, il volume affronta tutti gli aspetti dell'epoca comunemente denominata basso medioevo: dalla nascita dei comuni all'espansine del potere papale, dallo sviluppo economico del secolo XI al consolidamento degli stati territoriali. L'opera guida così lo studente e il lettore nella comprensione e nell'approfondimento di ogni aspetto della storia degli ultimi cinque secoli di medioevo.