I new media stanno determinando grandi cambiamenti nella nostra quotidianità e nel modo in cui possiamo metterci in contatto gli uni con gli altri. Questa novità non si traduce in una sostituzione ma piuttosto in un affiancamento e a volte in una convergenza con i media tradizionali: per capirne davvero la na tura è bene non perdere di vista la tradizione già esistente. Questo libro adotta una prospettiva che mette in relazione la novità dei new media con i rapporti di debito e credito che essi continuano a intrattenere con la cultura di massa e con i media tradizionali. L'obiettivo è di descrivere l'insieme delle trasformazioni introdotte dai new media e riguardanti sia l'agire collettivo (il modo in cui organizzazioni e istituzioni incorporano le nuove tecnologie e vi si adattano), sia l'agire individuale (attraverso il mutare delle relazioni tra persone reso possibile dai nuovi media o anche dal connubio essere umano-macchina che si fa sempre più stringente e interconnesso). Al lettore vengono presentati i temi centrali per comprendere tutto ciò: gli autori affrontano il digital divide e la dimensione politica, la costruzione dell'identità e la gestione della socialità, e propongono infine un'utile parte metodologica su come è possibile fare ricerca sociale nel mondo digitale. Il testo è accompagnato da una ricca strumentazione didattica orientata allo studente e volta a stimolarne la curiosità e l'interesse critico.
Mille anni di storia dividono la fine del mondo antico e l'inizio dell'età moderna: un'età di mezzo che si usa chiamare Medioevo. Su di esso grava un forte pregiudizio negativo, come epoca di decadenza, che perdura fino ai nostri giorni. In realtà, il Medioevo fu qualcosa di profondamente diverso: la storia del lungo periodo in cui venne formandosi l'identità storica dell'Europa come originario incontro di civiltà - quelle romana, barbarica e cristiana - e come confronto continuo con le culture altre con cui venne in rapporto - quelle bizantina e islamica in ambito mediterraneo, ma anche quelle asiatiche e africane. L'autore ricostruisce questo complesso e affascinante periodo in una sintesi chiara e aggiornata, arricchita da un corposo apparato di informazioni di primo riferimento. Edizione digitale su Pandora campus.
Negli ultimi decenni si è sviluppato un interesse multidisciplinare nel considerare una serie di fattori psicosociali per spiegare, nel breve e nel lungo termine, gli esiti di apprendimento, il successo formativo, le carriere professionali e il benessere fisico e mentale degli studenti. Tali fattori possono colorare le esperienze di apprendimento e di vita in termini di sforzo, perseveranza, attenzione, precisione, responsabilità, disciplina, apertura, curiosità, grinta, carattere. Il volume è articolato in tre parti. Nella prima parte si presenta - no le dimensioni che compongono l'insieme di risorse psicosociali a supporto dell'apprendimento: i cinque tratti di personalità, il capitale psicologico, la motivazione ad apprendere, il concetto di sé. Nella seconda parte, si discutono i progetti realizzati con le scuole nel quinquennio 2017-2022, e si presenta un sistema di risorse pedagogiche in termini di modelli e finalità generali, strategie formative, attività di apprendimento, azioni, studio di casi. La terza parte restituisce una raccolta di percorsi didattici ed esperienze formative realizzati da docenti e studenti nelle rispettive scuole. L'ambizione è di poter incidere sul funzionamento psicosociale degli ambienti di apprendimento restituendo alle scuole un ruolo attivo e di influenza positiva sulla crescita delle studentesse e degli studenti. Prefazione di Damiano Previtali. Postfazione di Giorgio Vittadini. Conclusioni di Franco Fraccaroli.
Un buon giornalista deve saper lavorare con la lingua, sia che operi nell'intrattenimento televisivo, sia che si occupi della redazione di un giornale tradizionale, o di un giornale on-line. L'era televisiva sembrava aver soppiantato la comunicazione scritta della notizia, ma così non è stato. Il giornale, nella versione su carta stampata, continua a resistere alle usure del tempo, anche se spesso appare "inattuale" rispetto alla comunicazione in tempo reale. La scrittura non è ancora destinata al tramonto e apprenderne l.arte è quindi un requisito di base del buon giornalista, che si deve calare nella situazione e far proprio un obiettivo di comunicazione specifico, rivolgendosi ad un pubblico ben definito di potenziali ascoltatori/lettori. Questo "Manuale di scrittura giornalistica" guida lo studente nell'apprendimento del mestiere, coniugando magistralmente il rigore scientifico agli strumenti pratici che il futuro giornalista dovrà possedere.
Sulle prime immagini cinematografiche di papa Leone XIII esiste una storia controversa: una versione veicolata tutt'oggi dalla Santa Sede ne dà paternità a Vittorio Calcina, agente per l'Italia dei Lumière, datandole al 1896, eppure le prime vedute sono da attribuire a William Kennedy Laurie Dickson, che le realizzò nel 1898 per l'American Mutoscope and Biograph Company. Sulla base di una vasta documentazione e di un rigoroso lavoro filologico condotto sulle carte degli archivi vaticani, l'autore svela i motivi all'origine del «falso Calcina» e della sua persistente fortuna. Ne esce completamente riscritta la storia dell'atto di incontro tra il papato e il cinema. In un quadro geopolitico complesso, tra gli scontri con la Biograph per il commercio mondiale delle vedute e le controverse questioni teologiche sulla gestione del nuovo «corpo cinematografico» del papa, si staglia la stretta relazione tra i fratelli Lumière e il Vaticano, finora del tutto ignorata.
«Pensa a noi, ai tuoi fratelli minori!». Così, nel 1624, il metropolita di Kiev, Iov Borec'kyj, si rivolgeva allo zar di Mosca Mikhail per chiedere il suo sostegno. Questa è la prima fonte in cui gli Ucraini sono indicati come i fratelli minori dei Russi. La guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina, iniziata il 24 febbraio 2022, ha lacerato la rete dei rapporti internazionali, scosso nel profondo il continente europeo e danneggiato in modo permanente le relazioni tra i due Paesi e i due popoli. Anche la nostra visione storica del rapporto tra Russi e Ucraini è cambiata. Quando questo libro fu pubblicato per la prima volta, nel 2017, riportava tutti gli eventi occorsi fino alla fine del 2016. In questa edizione aggiornata non è stato riscritto nulla, nell'ottica di considerare gli eventi passati solo come la premessa dell'attuale, terribile conflitto.
Quali caratteristiche deve avere un "buon" manuale di Metodologia della ricerca sociale? Chiarezza espositiva, completezza, ricchezza di esempi, innovatività, lungimiranza. Questo manuale contiene tutte queste importanti caratteristiche, messe in luce dal fecondo dialogo tra autrici e autori. La prospettiva utilizzata è altresì fortemente orientata alla relazione tra ricerca e mutamento sociale: ampio spazio è dedicato alle trasformazioni sociali e agli importanti cambiamenti che hanno interessato le pratiche di ricerca al fine di entrare in relazione con un mondo sempre più complesso. Il mondo della ricerca qualitativa sottolinea altresì che i mondi "quali" e "quanti" non sono poi tra loro così distanti e che, nel particolare, la ricerca qualitativa è sempre più aperta al confronto e all'integrazione con metodi di carattere quantitativo.
Che cos'è la semiotica? Cosa studia? In che modo? Questo volume intende far conoscere i principali temi della disciplina sotto forma di lezioni, e si rivolge soprattutto a chi muove i primi passi nei corsi di studio in Comunicazione. Partendo dalle nozioni classiche di segno e testo, il manuale dedica ciascuna lezione a uno dei processi fondamentali della semiotica: comunicazione, significazione, interpretazione, traduzione, narrazione. L'obiettivo è duplice: aiutare lettori e lettrici a maneggiare la cassetta degli attrezzi della disciplina e fornire loro la spinta iniziale all'esercizio dello sguardo semiotico, in modo che possano orientarsi tra le diverse prospettive in cui tali attrezzi sono stati forgiati e utilizzati. Allo stesso tempo, potranno apprezzare la semiotica sia come disciplina teorica, sia come metodo per studiare culture e società nella produzione di senso e nelle tracce della loro esperienza.
Il libro è destinato ai docenti della scuola primaria e secondaria di primo grado e a quelli dell'infanzia, ma si rivolge anche alla scuola secondaria di secondo grado, ai ricercatori e ai formatori. È diviso in sei Parti. Cinque delineano le concezioni fondative di una didattica nella prospettiva dell'early algebra: le prime tre - Metodologica, Sociale e Psicologica - supportano lo sviluppo delle competenze linguistiche che, a loro volta, sostengono l'evoluzione di quelle matematiche. Nel loro insieme definiscono l'impalcatura del Progetto ArAl, promotore di una didattica innovativa dell'aritmetica e dell'algebra, considerato spesso complesso perché porta a rivedere conoscenze, convinzioni, abitudini. Mette in crisi ma allo stesso tempo propone nuovi scenari teorici, di contenuto e di metodo. Aiuta a capire che, per formare alunni metacognitivi, è necessario diventare insegnanti metacognitivi. Guida a comprendere che un docente di matematica è, anche, un docente di linguaggio matematico.
Il volume risponde a finalità di problematizzazione scientifica nel tracciato tematico-metodologico dell'Educazione degli adulti e si offre come strumento per gli educatori e i formatori, considerando le cognizioni e le competenze di natura critica e progettuale che una riflessione storico-concettuale consente di acquisire. La proposta qui avanzata è quella, infatti, di dialogare sui capisaldi dell'educazione permanente così come si è via via determinata nel corso del XX secolo, quale processo aperto, dinamico e plurisfaccettato, grazie a una varietà di figure paradigmatiche che testimoniano come le questioni affrontate siano pervasive e foriere di molteplici implicazioni sociali, politiche e culturali. Ciò al fine di meglio comprendere la complessità del nostro scenario formativo, le sue risorse, ma anche le sue storture, e per intervenirvi con accresciute consapevolezze e intenzionalità pedagogiche.
"Le cronache di S. Matteo" è il film più misterioso di Pasolini: se ne conoscono due sole inquadrature (la 2050 e la 402). Nondimeno, esso ha svolto un ruolo centrale nel cinema pasoliniano della prima metà degli anni Sessanta: prima conduce il regista sotto processo per vilipendio alla religione dello Stato, poi gli suggerisce una via per uscire dall'angolo, infine pone le fondamenta per un radicale cambio di poetica nella filmografia pasoliniana.
Il volume ha lo scopo di fornire gli strumenti teorici sociologici per capire e definire lo scenario mediale contemporaneo, a partire dagli approcci che hanno accompagnato lo sviluppo e l'affermazione delle comunicazioni di massa fino agli strumenti concettuali con i quali interpretare la rivoluzione digitale tuttora in corso. Nella prima parte, sono prese in considerazione le principali teorie sulla relazione tra media e società, ponendo particolare attenzione al ruolo sociale e agli effetti dei media, alle trasformazioni introdotte da Internet e dai media digitali nell'ambito di quella che è stata definita prima come network society e, più modernamente, platform society. La seconda parte si focalizza su temi classici degli studi sui media come gli strumenti, i contenuti e i generi tipici delle industrie creative e della comunicazione e su macro questioni come la comunicazione politica e gli effetti della rivoluzione digitale sull'economia.