Nell'arco breve del primo '900, sull'orlo entusiasta della modernità, divampò uno straordinario incendio nell'arte e nella letteratura, nel pensiero e nelle ideologie, che rapidamente si propagò nell'Europa delle nazioni e nella storia mondiale. Epicentro di questa scossa creativa fu l'Italia, Firenze e Milano in particolare. Il decennio del futurismo non fu solo un laboratorio degli anni a venire ma anche il cimitero del futuro, l'arco in cui si bruciarono in anticipo sulla vita e sulla storia i serbatoi di speranza e i sogni d'avvenire che si spargeranno per tutto il '900. Marcello Veneziani scandaglia le tappe di questi anni incredibili, del decennio che uccise il passato e sconvolse il futuro.
Adalberto Baldoni ricostruisce il percorso della destra in Italia dalla nascita del Msi fondato dai postfascisti Romualdi, Michelini e Almirante nel 1946 fino al congresso del Popolo della libertà, passando per la svolta di Fiuggi del 1995 voluta da Fini con la nascita di Alleanza nazionale. L'autore non trascura nessuna tappa fondamentale: la politica dell'inserimento che naufraga nel 1960 a Genova, il '68, l'inizio della strategia della tensione che costringe il Msi in trincea, la Costituente di Destra, la scissione di Democrazia nazionale, la Nuova destra, i campi hobbit e la musica alternativa, la destra come forza di governo, la fusione con Forza Italia. Vengono anche ricordati personaggi, giornali, gruppi, case editrici che hanno animato la politica e la cultura per oltre sessant'anni di storia italiana.
Questo libro non è precisamente classificabile né come un saggio scientifico né come un'opera divulgativa. L'ambizione è quella di offrire anche a un pubblico di non specialisti una ampia selezione di ciò che rimane dell'opera di tre fra i più grandi poeti della Grecia arcaica, e cioè Archiloco, Alceo e Ipponatte, privilegiando la godibilità dei testi, ma senza rinunciare al giusto rigore filologico. Il percorso attraverso i frammenti residui della loro poesia fornisce l'occasione per ricostruire i tratti umani di queste grandi figure della letteratura antica: tre uomini diversi in contesti sociali differenti ma contigui, tre storie diverse con qualche tratto comune, tre caratteri marcati e forti; in definitiva, tre maschi che hanno sviluppato, ciascuno a proprio modo, una poetica incentrata sui temi di maggiore presa emotiva per il pubblico dell'epoca: la lotta, e la violenza in tutte le sue forme; la forza irresistibile della natura; l'amicizia e il tradimento; il sesso e, senza troppi fronzoli, l'amore.