1965, a Firenze e in Italia si celebra il VII centenario della nascita di Dante Alighieri. Anche Piero Bargellini, con la sua comprovata competenza letteraria e indiscussa fede cattolica, partecipa alle celebrazioni offrendo un commento alla Divina Commedia che mette in rilievo, non solo la validità letteraria ed estetica del capolavoro Dantesco, ma soprattutto il suo profondo significato umano e spirituale. Dal maggio 1965 al maggio 1966, ogni mattina Bargellini apre la giornata degli italiani con una riflessione trasmessa dalla RAI alle ore 7.45. La dotta e piacevole esposizione delle tre cantiche, è considerata uno dei migliori contributi per la conoscenza e la completa comprensione del capolavoro dantesco. Nel 1968, in seguito alle pressanti richieste, le riflessioni vennero pubblicate in tre volumi per i tipi dell'Editrice Vallecchi.
Il libro ripercorre alcune delle pagine più belle del Vangelo attraverso personaggi immaginari. Come in un presepe vivente, l'oste, il pastore, una mamma, il contadino, uno dei Re Magi raccontano ciò che hanno visto e udito: la nascita, i miracoli, la sua passione e i suoi insegnamenti. Ventisei racconti brevi per avvicinare i bambini alla religione cristiana. Età di lettura: da 10 anni.
Una riflessione più che mai attuale su come nella storia, dalla peste al nuovo coronavirus, le epidemie abbiano sempre segnato passaggi fondamentali non solo nella scienza e nella medicina, ma anche nella cultura e nella civiltà.
«Si credeva che dopo il Concilio sarebbe venuta una giornata di sole per la storia della Chiesa. E' venuta invece una giornata di nuvole, di tempesta, di buio, di ricerca, di incertezza».
Papa Paolo VI
In America del Sud tutti lo conoscono come Don Patagonia, in Italia solo pochi hanno sentito parlare di Alberto Maria De Agostini, singolare figura di missionario, fratello del piu' ben noto di De Agostini editore. Don Patagonia e' stato molto altro ancora: geografo, alpinista, esploratore. Un uomo controcorrente che ha testimoniato con coraggio il massacro dei nativi dell'America australe. Tito Barbini ha voluto rendergli giustizia alla sua maniera, non scrivendo una biografia, ma piuttosto un personale diario di viaggio sulle tracce di Don Patagonia.
Il cacciatore di ombre tenta di riportare in vita le tante figure di cui strafacendo si popola il racconto: ombre di vittime e carnefici. Su tutte, quella dell'uomo che cercò per gli uni e per gli altri un'alternativa a un destino segnato.
«Hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi»: è ben più che una massima evangelica, è il programma di vita di ogni cristiano che non voglia tradire la sua vocazione. Perciò, quando il 19 aprile 2005 fu eletto papa, il cardinale Joseph Ratzinger immaginava sicuramente tutti gli attacchi odiosi e maramaldeschi che avrebbe dovuto subire. Entrato in conclave dichiarando guerra al mondo relativista e a un cattolicesimo pavido e malaticcio, non contava certo di evitare lo scontro. Tanto più che dimostrò subito di voler fare ciò che il mondo relativista e il cattolicesimo malaticcio proprio non possono tollerare: ridare vigore a Roma e al Papato. Un programma assolutamente imperdonabile all’alba del terzo millennio. Così si spiegano le aggressioni iniziate il giorno stesso dell’elezione, di cui le vicende legate ai casi di pedofilia tra i sacerdoti cattolici sono solo uno degli esempi più eclatanti. Magari, Benedetto XVI non ha incontrato tanto apprezzamento tra i colleghi teologi e intellettuali, però è riuscito in un’operazione molto più cattolica: portare dopo tanto tempo i cattolici in piazza San Pietro a gridare orgogliosamente «Viva il Papa».
Gli autori:
Alessandro Gnocchi, studioso delle tematiche religiose nella letteratura moderna e contemporanea, e Mario Palmaro, filosofo del diritto, sono due tra le firme più conosciute e più battagliere del panorama cattolico. Collaborano con varie testate, tra cui «il Foglio», «Libero» e la rivista di apologetica «Il Timone». Tra i libri che hanno scritto insieme: Cattivi maestri. Inchiesta sui nemici della Verità; Cronache da Babele. Viaggio nella crisi della modernità; Contro il logorio del laicismo moderno; Io speriamo che resto cattolico; Giovannino Guareschi: c’era una volta il padre di don Camillo e Peppone; Tradizione, il vero volto; Rapporto sulla tradizione.
Vita da preti raccoglie dodici ritratti di pastori moderni, redatti durante l’anno sacerdotale, ancora in corso proclamato, da Benedetto XVI. Scritto da un giornalista trentenne che, ospite di un parente monsignore, si è ritrovato a trascorrere alcuni mesi in Vaticano, mette in luce gli aspetti meno noti della vita dei sacerdoti: i loro guadagni, il rapporto con l’autorità, con le tentazioni e con il mondo che li circonda, fuori e dentro la sacrestia. Attraverso le storie di esponenti del basso e dell’altro clero, quali, fra gli altri, un monaco camaldolese, un esorcista, un tradizionalista brasiliano, il cappellano di un ospedale pediatrico, il sottosegretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, un amico di Oriana Fallaci, l’Arcivescovo di Cosenza e un “Innominato” porporato, questo libro restituisce, con punte di ironia e sarcasmo, il profilo di uomini più o meno santi, più o meno devoti, comunque costretti a confrontarsi, almeno per ora, con una dimensione tremendamente terrena.
Il Rinnovamento nello Spirito è un movi¬mento ecclesiale inserito nella grande galassia del Rinnovamento carismatico cattolico, con più di 100 milioni di seguaci in tutto il mondo. Nel presente saggio Monda prova a far breccia nei luoghi comuni che avvolgono questo movimento fin dal 1967, anno in cui nacque con la rarissima particolarità di non avere un vero e proprio fondatore ufficiale. Considerato positivamente dai pontefici ma ignorato dai media, il Rinnovamento nello Spirito non ha avuto vita facile a livello locale, ed è stato spesso paragonato a una setta di fanatici visionari. Sospinto dalle parole di Paolo VI, che proprio in questi "fenomeni dal basso" intravide una grande chance per la Chiesa cattolica, Monda si è messo alla ricerca della vera forza propulsiva del Rinnovamento, individuandola nella socialità e spiritualità condivisa. Non di eresia si può parlare infatti, quanto piuttosto di un modo inedito di intendere la dimensione spirituale umana, i cui con¬fini non coincidono con intimismo o misticismo, ma si espandono all'intera comunità. Per dirla con Charles Peguy. «c'è molto di materiale nello spirituale», e il Rinnovamento nello Spirito è qui per ricordarcelo.
"Non temere la sacralità e i sentimenti, di cui il laicismo consumistico ha privato gli uomini trasformandoli in bruti e stupidi automi adoratori di feticci", con questa esortazione Pier Paolo Pasolini, nel 1975, precorreva in modo geniale il suo tempo e anticipava la contraddizione più lacerante - per chi la vuol vedere - del mondo contemporaneo. Il conservatorismo inteso come difesa dei valori dello spirito, come recupero di ciò che di buono aveva il nostro passalo, di ciò che rende ogni uomo "Uomo", è il tema di questo libro, una difesa in controtendenza dei doveri contro i diritti, dell'obbedienza e del rispetto contro l'individualismo sfrenato che regola la società odierna. Camillo Langone, cercando motivazioni nella politica, nella filosofia, nella religione, esorta a recuperare quella "destra divina" che Pasolini diceva chiusa "dentro di noi, nel sonno", a rispondere allo scetticismo e al materialismo imperante che toglie a ognuno di noi quello che ha di più caro: la propria dignità di uomo, la propria storia.
C'era una volta una città che aveva il nome della regina del cielo. Venne una notte e sembrò volersela portare via: degli edifici rimasero polvere e sassi e molti abitanti scomparvero sotto le macerie. Poi fu di nuovo mattina, con la tragedia da guardare negli occhi. Fabrizio Paladini ha sentito il dovere di raccontare il dramma degli aquilani, raccogliere le loro testimonianze, le parole dei sopravvissuti. Nasce così "Gli artigli dell'Aquila", un libro fatto appunto di testimonianze in prima persona, storie che danno voce ad altre migliaia vissute in silenzio. Prove concrete di come sia soltanto la tenacia di ognuno di noi a trasformare il dolore e lo sgomento in speranza per l'intera comunità.