1965, a Firenze e in Italia si celebra il VII centenario della nascita di Dante Alighieri. Anche Piero Bargellini, con la sua comprovata competenza letteraria e indiscussa fede cattolica, partecipa alle celebrazioni offrendo un commento alla Divina Commedia che mette in rilievo, non solo la validità letteraria ed estetica del capolavoro Dantesco, ma soprattutto il suo profondo significato umano e spirituale. Dal maggio 1965 al maggio 1966, ogni mattina Bargellini apre la giornata degli italiani con una riflessione trasmessa dalla RAI alle ore 7.45. La dotta e piacevole esposizione delle tre cantiche, è considerata uno dei migliori contributi per la conoscenza e la completa comprensione del capolavoro dantesco. Nel 1968, in seguito alle pressanti richieste, le riflessioni vennero pubblicate in tre volumi per i tipi dell'Editrice Vallecchi.
I fatti macroeconomici avvenuti negli ultimi venti anni sono ben noti e hanno colpito tutti con la stessa intensità, provocando un grave impoverimento dei ceti medi. Diverse, però, sono state le risposte dei singoli paesi, come anche la reazione del tessuto sociale. In Italia, a differenza di tanti altri stati, molti dei beni che produciamo non finiscono in "contabilità nazionale", cioè non vengono computati nel PIL, ma rientrano nel segmento dell'auto produzione, che sorprende per la sua vitalità: complessivamente rappresenta circa il 9,7% della ricchezza nazionale, per giunta esentasse, al quale va sommato un ulteriore 3% per i servizi resi dal volontariato. Sono dati significativi, eppure finora non sono mai stati considerati con la dovuta attenzione. La sviluppo dell'economia dell'auto produzione ha generato mutamenti strutturali anche nella distribuzione e nella composizione sociale della popolazione, garantendo un "paracadute" indispensabile a evitare conflitti e disagi. Gli italiani possiedono un vero tesoretto nascosto, che li rende molto più ricchi di quanto mostrino le rilevazioni ufficiali: forse è il momento di parlarne... Con interviste a Stefano Casini, direttore Irpet, e a don Bruno Bignami, direttore nazionale della Pastorale Sociale e del Lavoro.
Il libro ripercorre alcune delle pagine più belle del Vangelo attraverso personaggi immaginari. Come in un presepe vivente, l'oste, il pastore, una mamma, il contadino, uno dei Re Magi raccontano ciò che hanno visto e udito: la nascita, i miracoli, la sua passione e i suoi insegnamenti. Ventisei racconti brevi per avvicinare i bambini alla religione cristiana. Età di lettura: da 10 anni.
Capitolo dopo capitolo, come in un ciclo di affreschi, Piero Bargellini spiega in questo volume i temi che Bernardino predicando di città in città fece suoi. Dietro la grazia ironica del "fratino secco", la giocosità delle sue espressioni, l'arguzia degli esempi e del suo stesso raccontarsi, il biografo mostra l'intreccio della sottile psicologia del Santo e i contenuti della sua fede. Ci sono le sue letture e gli studi di formazione che lo hanno eletto esimio protagonista della felice stagione del primo Umanesimo italiano, nutrito dall'amore per il sapere antico illuminato e "corretto" dalla Rivelazione.
Con immancabile, urbanissimo garbo, nonostante convinzioni a volte differenti, l'intellettuale cattolico fiorentino Piero Bargellini e il critico laico, romano d'adozione, Enrico Falqui, carteggiano per un intero quarantennio, dai tempi del "Frontespizio" fino al 1973, leggendosi, aiutandosi, ragionando di vita e di cose letterarie. Ne esce uno spaccato di civiltà letteraria, nutrito di opere, di trame, di collaborazioni e di iniziative editoriali, che si accende, di volta in volta, intorno al valore e alla fama di Dino Campana, di Carlo Emilio Gadda, di Anna Maria Ortese o di Giovanni Papini, al centro di un'amichevole polemica consumatasi sulle pagine delle riviste.