Nel decimo anniversario dell'inizio del pontificato di Papa Francesco, l'autore ripercorre, nella forma di dialogo-intervista, il cammino straordinario e complesso del Santo Padre, attraverso l'analisi dei suoi più significativi documenti, cercando di coglierne l'essenza lasciataci come prezioso patrimonio. "Il dopo di noi, l'utilità di quello che facciamo, quello che resta con noi, è ciò che conta, proprio perché, nonostante la nostra tentazione di possesso, lo doniamo: insomma è eredità. Ecco perché affrontiamo seriamente la domanda dell'eredità di Papa Francesco, perché non solo ci insegna a vivere quello che ci ha affidato in questi anni, ma anche a capirne il valore, la prospettiva, l'opportunità da non perdere. Papa Francesco non si stanca con il suo magistero e il suo esempio di indicare il tempo come l'orizzonte nel quale pensare le nostre scelte di oggi, liberandole dall'utilitarismo e dal protagonismo che tanto le condizionano" (dalla Prefazione del Card. Matteo Zuppi).
Nella pubblicazione il testo dell'Esortazione Apostolica di Papa Francesco.
È sempre tra le strade, le piazze e i quartieri della grande metropoli argentina che Jorge Mario Bergoglio delinea già le linee portanti di quella che, con un neologismo anglosassone, è definita “Francisnomics”, ossia un modello di sviluppo economico, sociale e culturale che, attraverso “il lavoro libero, creativo, partecipativo e solidale” – come disse ancora alle Acli – possa portare l’essere umano ad esprimere e ad accrescere la dignità della propria vita. Impossibile capire questo Papa, se non si parte proprio da dove egli è vissuto e da dove egli è partito, “preso quasi alla fine del mondo”: la prima frase pronunciata appena si è presentato al mondo come Francesco, la sera del 13 marzo 2013. E non era un modo di dire.