Il rilievo della figura di Carlo Borromeo, unito all'oggettiva imponenza della traccia da lui lasciata nella storia del cattolicesimo moderno, giustifica ampiamente l'attenzione che continua a esserle riservata. L'occasione del quarto centenario della canonizzazione (1610-2010) è uno stimolo ulteriore in questo senso, cui risponde l'insieme degli approfondimenti su singoli aspetti cruciali inseriti nel quadro di un approccio unitario nella sua impostazione di fondo. Il ricordo dell'evento che ha segnato la solenne legittimazione giuridica di una fama già affermata di santità, lanciando definitivamente un culto locale, milanese e lombardo, verso la sua marcia di espansione aperta alle dimensioni del mondo, diventa un richiamo per tornare a interrogarsi sul significato dell'esperienza religiosa e sui contenuti del progetto culturale di cui l'arcivescovo riformatore si rese artefice all'indomani del concilio di Trento, sulle modalità adottate per diffondere capillarmente in tutto lo spazio sociale una proposta esigente e vigorosa, infine sulla dialettica ricca e molteplice delle reazioni che essa suscitò venendo a incontrarsi con la mentalità, gli usi consolidati e i ruoli di potere della realtà a cui si rivolgeva.
Un prete dall’inconfondibile fisionomia umana e cristiana, limpidamente ancorato in una profonda spiritualità e totalmente speso in un insonne attivismo, sostenuto dalla vena pulsante di una grande carità: è questa la figura di don Luigi Orione, il sacerdote torinese proclamato Santo da Giovanni Paolo II. Ripercorrere le tappe del suo cammino, nel contesto dei rapidi e profondi mutamenti culturali della nostra epoca, è impegno di una cultura ritornata alla diaconia.
Questo libro pubblica gli Atti del Convegno tenutosi a Tortona dal 14 al 16 marzo 2003. Il taglio privilegia, mediante accurate ricerche in una copiosa messe di fonti archivistiche, la ricostruzione del radicamento e del rapporto di don Orione sia con la realtà locale tortonese sia con la società e la Chiesa italiana e universale. Un’opera che costituisce un contributo attraente, paradigmatico e utile, per l’edificio di un progetto culturale, nel quale è impegnata la Chiesa italiana.
A questo volume hanno collaborato: Giuseppe Betori, Angelo Bianchi, Giuseppe Bonavoglia, Alberto Cova, Roberta Fossati, Vittorio Moro, Flavio Peloso, Luca Rolandi, Giorgio Vecchio, Danilo Veneruso, Annibale Zambarbieri.