Santiago Zavala, giovane giornalista della «Cronica» che tutti chiamano Zavalita, torna a casa dal lavoro e trova la moglie in lacrime: le hanno strappato di mano il cagnolino Batuque. Zavala lo va a riprendere al canile, e il destino gli fa ritrovare, tra i dipendenti di quel luogo che sembra piuttosto un macello, Ambrosio, per molti anni autista di famiglia. Insieme vanno a bere una birra a «La Catedral», sordido locale di periferia, a dal loro dialogo viene fuori il romanzo di una città, e dei suoi deliri: storie di vinti e di illusi, di militari a caccia di potere, di politici, giornalisti, prostitute, delle loro sconfitte, ma anche di rari momenti di quiete. Destini personali che insieme restituiscono un'immagine globale della società di Lima, ma anche peruviana, e latinoamericana, negli anni cinquanta e sessanta. Pubblicato nel 1969, Conversazione nella «Catedral» è un romanzo dalla costruzione articolata e travolgente, in cui le inquadrature sono «montate» in successione martellante, come in un film d'azione: vero e proprio affresco storico, un tentativo prossimo alla perfezione di creare un «romanzo totale». E su tutto, implacabile come un legame vischioso e concreto, la grigia nebbia che avvolge Lima e le sue creature.
Nella Casa Verde i due poli geografici sono la costa peruviana e la selva amazzonica. In Vargas Llosa - ed è una costante della letteratura americana che ha dato, per fare solo un esempio, un capolavoro come Cento anni di solitudine di Gabriel Garcia Marquez - la storia del suo popolo e del suo paese è ricuperata al livello di mito simboleggiato dalla Casa Verde, il postribolo le cui vicende coincidono con la storia della città di Piura e dei suoi abitanti. Ma il mito implica una rottura del tempo storico e della logica dei fatti che Vargas Llosa compie con un procedimento, continuamente interrotto, di messa a fuoco "a ritroso".Passato e presente si confondono nei tempi della narrazione, e a poco a poco il lettore va scoprendo frammenti di verità e profili di personaggi che si sovrappongono per raccontare una storia. Che è quella della trasformazione violenta di Piura, piccolo centro di provincia dedito all'agricoltura e al commercio del bestiame, in una grande e tumultuosa città moderna. E' un processo inesorabile che travolge con automobili, grattacieli e fabbriche, gli abitanti e i costumi più radicati. Ora che persino la Mangacheria, l'agglomerato di capanne ai margini della città, variopinto crogiolo di razze e di miserie, dove sorgeva l'originaria Casa Verde, è diventato uno squallido suburbio, la vecchia Piura e i suoi personaggi, don Anselmo, padre Garcia, il dottor Zevallos, la Santera Domitilla, sono frammenti di una storia ricostruibile solo per evocazione, nei modi e nelle cadenze della mitologia popolare. La Casa Verde è però anche metafora dell'altro polo geografico, l'Amazzonia, immensa distesa di acque e foreste dove la colonizzazione non riesce a fissare che alcuni avamposti: le missioni e le guarnigioni militari.
Un padre dall'immaginazione troppo fervida, un figlio diabolicamente angelico, una matrigna dalla sensualità irresistibile sono i protagonisti di questo romanzo di raffinato erotismo. Rigoberto, il padre, è un uomo di successo, appassionato d'arte e di letteratura. Eppure qualcosa lo tormenta, qualcosa lo spinge, nelle notti insonni, a frugare tra i numerosi quaderni dove per anni ha annotato emozioni, sentimenti, riflessioni. È la nostalgia per Lucrecia, la seconda moglie che ha condiviso con lui dieci anni di notti appassionate e inventive. E mentre don Rigoberto soffre da solo, Lucrecia è relegata nel suo appartamento vittima di un simmetrico rimpianto per l'ex marito. Che cosa ha potuto separare dunque due persone che si amano così tanto?
Così rispondeva l'autore a chi, al momento della pubblicazione, gli chiedeva se La ciudad y los perros - bruciato in piazza dai militari, considerato dalla critica il migliore tra i suoi romanzi, - fosse un romanzo "sulla violenza". E la violenza - fisica e non - fa da sfondo al microcosmo del Collegio Leoncio Prado di Lima dove avviene l'educazione del protagonista-alter ego dell'autore. Un collegio retto da militari secondo una disciplina militare in cui confluiscono sia i figli delle classi inferiori ammessi per merito sia quelli delle classi alte mandati lí dalle famiglie nella speranza di domarli, e dove la sopraffazione, la forza bruta, il dispotismo sono le leggi della convivenza, a dispetto di regolamenti e norme. "Ero un bambino viziatissimo, presuntuosissimo, cresciuto, faccio per dire, come una bambina... Mio padre pensava che il Leoncio Prado avrebbe fatto di me un uomo, - ricorda Vargas Llosa, - ma per me fu come scoprire l'inferno".
Vi si narra la vicenda o meglio la carriera, di Pedro Camacho, fecondissimo produttore boliviano d'intrecci (lo chiamano anche Balzac creolo) che, chiuso in una mefitica stanzetta, sforna trame melodrammatiche e truculente per un programma di feuilleton di Radio Lima. Tutti attendono con impazienza le puntate della sua fantasia, ma improvvisamente le differenti trame di appendice prendono a confondersi tra loro. Camacho è impazzito e sarà degradato a galoppino d'una rivista di sicuro fallimento. D'altro lato, ecco invece la storia di Mario, giovane aspirante scrittore attratto da questa curiosa macchina dell'immaginario che ci racconta una sua complicata storia: s'innamora di una zia vedova e più matura che finirà per sposare.
Fra gli scrittori che hanno riflettuto sulla complessa relazione tra politica e letteratura, la posizione di Mario Vargas Llosa è particolarmente interessante, in quanto il grande narratore peruviano non solo ha indagato questa relazione nel corso della sua ormai vasta opera, ma ha voluto cimentarsi anche in prima persona con l'impegno politico, candidandosi alcuni anni fa alla presidenza del suo Paese. Il presente volume è il risultato di un ciclo di conferenze tenutosi in Messico, nel quale Vargas Llosa ricostruisce l'evoluzione della sua visione politica, a partire dai giovanili entusiasmi per Jean-Paul Sartre, fino ad evidenziare il ruolo della politica nell'opera degli scrittori più amati; Flaubert, Tolstoj, Faullkner.
Mayta è il nome del presunto eroe di un velleitario golpe trockijsta che Vargas Llosa immagina essersi svolto nel 1958 in America Latina. A metà del Novecento, in quei paesi, fra avventurieri e idealisti, la libertà stava sempre a un tiro di schioppo. E per conquistarla la via rivoluzionaria sembrava la migliore. In questa ricostruzione, Vargas Llosa ci fa ripercorrere la vita dei diversi personaggi attraverso le testimonianze dei loro conoscenti e il confronto, a posteriori, di questi racconti con la realtà.
Alla fine dell'Ottocento, nel Nordest del Brasile, appare una strana figura di santo e di profeta - "le ossa sporgenti e gli occhi ardevano di un fuoco perpetuo" - che attira intorno a sé migliaia di persone sbandate e vinte dalle ingiustizie della vita. Così comincia la storia memorabile della piccola e remota Canudos, solitario avamposto contro l'immenso Brasile e incontaminato luogo di pace, che sarà raso al suolo e cancellato dal nuovo governo repubblicano.Raccontando "cose attuali, concrete, quotidiane, inevitabili come la fine del mondo e il giudizio universale", Vargas Llosa ricrea uno dei più tragici episodi della storia dell'America Latina, facendone un romanzo e una saga di forte intensità, specchio realistico e insieme fantastico delle crudeltà, speranze e illusioni dell'uomo.
Ricardo conosce la "ragazza cattiva" da adolescente, a Lima, e per trent'anni la rincorre in lungo e in largo per il mondo, colpito da un amore folle e sconsiderato. Lei ama nascondersi sotto false identità, è sempre in fuga da qualcosa, irretita da ideali politici, alla ricerca di libertà, ma anche di patrimoni da depredare. La rincontra a Parigi, dove lei è di passaggio, guerrigliera della MIR destinata all'addestramento a Cuba: sull'isola seduce un capo castrista, poi un diplomatico francese che la riporta con sé in Europa. Seduce poi un benestante inglese, per poi finire con un mafioso giapponese, che la devasta nel morale e nel fisico con ripetute, terribili violenze sessuali. Ogni volta Ricardo è lì a proteggerla. E ogni volta lei riprende la sua via di fuga.