È meraviglioso il posto d'onore che oggi occupa la Bibbia nella vita concreta dei cattolici. Ormai da decenni, non sono più appannaggio del solo mondo riformato la lettura della Bibbia e la sua frequentazione, anche quotidiana: catechesi, liturgia, spiritualità, preghiera (personale o comunitaria) sono sostanziate di riferimenti alla Scrittura. Più che mai, quindi, è necessario chiarire l'accesso ai testi sacri, per inquadrare la logica in cui si inserisce la lettura credente. Non si sente troppo spesso dire - il che è falso - che il cristianesimo è una «religione del Libro»? Non si rischia forse di limitarsi a una semplicistica «verniciatura biblica» delle nostre prassi consolidate? Yves-Marie Blanchard disegna qui i tratti caratteristici dell'insieme biblico, stabilendone il legame con il cuore del mistero cristiano: la connessione diretta con la rivelazione, il canone dei testi, il rapporto tra i due Testamenti, la pluralità di lingue, lo stile di scrittura...
L’Istituto di Teologia Pastorale dell’Università Pontificia Salesiana ha promosso questa pubblicazione in cui si vuole riflettere – fedelmente al dettato del recente Sinodo dei Vescovi del 2018 – sul trinomio Bibbia, giovani e discernimento vocazionale: si vuole cioè mostrare, sotto varie angolature e da diverse prospettive teologiche e pratiche, come l’animazione biblica della pastorale, soprattutto nell’ambito giovanile, possa offrire percorsi e strumenti a servizio del discernimento di vita anche in vista di scelte vocazionali in senso ampio ed in senso specifico. Un ulteriore contributo di studio alla riflessione in atto nelle comunità cristiane su come ascoltare, dialogare, educare la fede delle giovani generazioni.
Guido Benzi. Sacerdote diocesano di Rimini (8 dicembre 1990). Licenziato in Scienze Bibliche presso il Pontificio Istituto Biblico nel 1992, ha conseguito il Dottorato in Teologia Biblica presso la Pontificia Università Gregoriana nel 2004. Attualmente è Docente Stabilizzato di Sacra Scrittura presso la Università Pontificia Salesiana (Roma), membro dell’Istituto di Teologia Pastorale e Docente di Antico Testamento presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Alberto Marvelli” di Rimini.
Franciszek Krason. Salesiano dal 1975 e sacerdote dal 1982, ha ottenuto il dottorato in Liturgia presso il Pontificio Istituto Liturgico Sant’Anselmo di Roma nel 1987. Negli anni 1987-2014 è stato docente di liturgia e omiletica nel Seminario Salesiano di Cracovia. Attualmente è professore straordinario di liturgia nella Facoltà di Teologia dell’Università Pontificia Salesiana di Roma e membro dell’Istituto di Teologia Pastorale.
Queste pagine contengono una intensa meditazione sulla pace scandita attraverso più di trenta scene bibliche, da Caino e Abele alle parole di Gesù, e sono frutto di una lunga esperienza di impegno per la riconciliazione e il dialogo. Di fronte ai conflitti in corso le guerre in Ucraina e in Siria, le violenze in Mozambico, nel Sud Sudan, nei paesi del Centroamerica i passi biblici che ispirano queste riflessioni invitano a soffermarsi sugli eventi drammatici e minacciosi che ci riguardano, anche se non sempre lo comprendiamo, sempre più da vicino. La Parola di Dio, nei percorsi della storia, indica vie di speranza e ricorda che il Signore non è lontano ma è un Dio che partecipa al dolore e protegge il mondo dalle forze del male, la cui espressione più tragica è la guerra. La Scrittura aiuta a riscoprire anche il legame tra i popoli, e soprattutto la responsabilità affidata a tutti e ai cristiani in particolare di essere operatori di pace.
Attraverso una lettura "spirituale" della Scrittura che si snoda in settantatré sentieri, antichi e nuovi, l'autore delinea con brevi pennellate alcuni motivi di quella grandiosa sinfonia che è la Bibbia. Dalla tessitura biblica emergono così fili della Parola che coinvolgono la vita del lettore, che la stimolano a partire dalla "certezza e dalla fiducia che quel testo è proprio per me: è 'mio', senza tuttavia appartenermi come un possesso; piuttosto, è qualcosa che aspettava proprio me, come un regalo impacchettato e con tanto di fiocco".
Nessuno va mai alla Parola di Dio a mani vuote. Ciò che porti con te influenzerà il modo in cui la ricevi, la comprendi e la vivi.
Questo libro ci ricorda che, per studiare bene la Bibbia, dobbiamo vincere una battaglia prima di tutto in noi stessi per accostarci a essa con le giuste disposizioni di cuore.
Si tende a leggere la Bibbia borbottando una rapida preghiera e in modo sbrigativo. Se, però, vogliamo sentire lo Spirito Santo pronunciare parole che ci cambiano la vita, mettiamo da parte la nostra agenda, raccogliamo i nostri pensieri e ricordiamo la maestà di Dio.
Quando Dio chiama stabilisce un rapporto personale in vista di una missione specifica. Il chiamato è attirato dal Signore come Abramo, “l’amico di Dio”, o come Paolo di Tarso che si sente «afferrato da Cristo» (Fil 3,12). Gesù si manifesterà ai discepoli in un clima di grande amicizia: «Non vi chiamo più servi, ma vi ho chiamato amici» (Gv 15,15). Questo rapporto di amicizia produce una trasformazione permanente della vita e della missione.
La novità del volume sta nell’attenzione ai diversi livelli della vocazione biblica. Infatti, un asse verticale (la chiamata di Dio) si snoda in un asse orizzontale (i messaggi per il popolo, nelle varie circostanze) e percorre un asse esistenziale (la vocazione prende tutta l’esistenza del chiamato). Il volume presenta degli spunti sul lungo itinerario d’inculturazione della Parola in Israele e nella comunità cristiana; non offre, dunque, dei “sussidi” pronti per l’uso pastorale, ma piuttosto uno strumento per approfondire e aggiornare la “formazione permanente” nel campo biblico, attraverso questa grande finestra vocazionale. Alcune pagine richiederanno una lettura più attenta, “a piccoli sorsi”, necessaria per assimilare aspetti nuovi.
Attraverso l’ascolto, la meditazione e la pratica della Scrittura, nell’armonia corale della Tradizione, sono fiorite in Israele e nella Chiesa le più diverse vocazioni e missioni, dando frutti straordinari in ogni secolo, per il bene di tante persone. Il dono dello Spirito agisce efficacemente e, con l’adesione personale, conduce a una profonda trasformazione del cuore in un rinnovato itinerario personale.
Rafael Vicent è nato a Burriana (Castellón – Spagna). Dopo la Licenza in Teologia a Salamanca, ha insegnato nel Centro Teologico Salesiano “Martí-Codolar” (Barcellona). Ha conseguito il Dottorato in Scienze Bibliche al Pontificio Istituto Biblico di Roma nel 1992. Attualmente è docente di Antico Testamento e Lingua Ebraica nella Facoltà di Teologia e cura il settore biblico dell’Istituto di Teologia Spirituale dell’Università Pontificia Salesiana di Roma.