Il giovane parroco di Ambricourt si rivolge al suo gregge come «un povero mendicante che va di porta in porta a mano tesa senza aver animo neppure di bussare», preoccupato e stupito dalla noia, dal disamore, dall'aridità della piccola comunità a lui affidata. La sua vita quotidiana è ridotta all'essenziale, il suo corpo, goffo e magrissimo, è minato da un male incurabile: proprio questo sacerdote "vincente" su di sé e sugli altri è per Bernanos il simbolo di una religiosità autentica. Una forza e una dignità incrollabili sostengono infatti il giovane prete che, pur sperimentando dentro di sé l'angoscia del dubbio, è capace di riaccostarsi alla pienezza della fede, accettando e facendo accettare agli altri, in uno slancio d'amore, il suo destino.
"Molta gratitudine per questa esemplare, bellissima rievocazione della figura del santo Curato d'Ars, una rievocazione profonda come lettura spirituale e morale, assolutamente elementare come linguaggio, che fa entrare la figura del santo Curato d'Ars nella nostra vita di oggi in modo tale che questa rinnovata presenza interpelli anche la nostra vita." (Monsignor Luigi Negri, dalla Presentazione) Adatto a tutti: al sacerdote, perché illuminato e aiutato dalla figura del santo Curato sia fiaccola accesa per la Chiesa del terzo millennio; ai laici, perché imparino ad amare, aiutare e sostenere i sacerdoti, dono inestimabile di Dio al suo popolo.
Il paradosso dei santi sta nella loro trasparenza. si ritiene di sapere già tutto di loro e li si riduce a qualche battuta od a qualche simbolo: un confessionale, una povera tonaca, delle ciabatte che nessuno riuscirebbe ad infilarsi. un modo davvero sottile di esorcizzare la santità bruciante di Giovanni Maria Vianney! questa importante opera di mons. Fourrey ci propone di farci incontrare un santo del suo tempo. Materiali d'archivio e documenti cingono d'assedio un santo perché ci sveli il segreto della sua vita quotidiana. ed ecco qui il "vero Curato d'Ars" nella sua trasparenza di uomo e nella sua complessità di uomo. Ecco qui il segreto di Ars. un prete prigioniero di Dio ma anche del popolo: quello dei primi anni di Giovanni Maria Vianney e quello dei peccatori e dei pellegrini che accorrono da lui, quello degli abitanti di un villaggio "che non è più Ars", quello dei visitatori illustri. Allora la povera tonaca e le vecchie ciabatte non sono più non sono più degli oggetti senza vita o delle reliquie, allora questo confessionale è ben altra cosa che del vecchio legname. Questo libro non fa soltanto rivivere il Curato d'Ars. Gli dona la parola.
Uno dei più importanti poeti francesi del '900, Grand Prix de poésie de l'Académie Française nel 1970, laico e agnostico, rimane folgorato da una figura, per molti aspetti opposta, come quella del santo Curato di Ars, noto per le sue difficoltà negli studi e i conseguenti dubbi dei superiori se ammetterlo o no all'ordinazione sacerdotale. Perché?
Forse attratto proprio dall’opposto di sé, Jean Follain, da laico e agnostico quale si dichiarava, rimane affascinato e scrive questo delizioso libretto, pieno di meraviglia e di leggerezza, colpito da quella semplicità disarmante del Curato d’Ars che fece confondere i sapienti e illuminò la vita civile del suo tempo. In esso, oltre al valore saggistico, si unisce il valore letterario, che sicuramente verrà esaltato nella traduzione italiana a cura di Gabriella Fiori, docente di letteratura francese presso l'Università di Firenze e autrice di una celebre biografia di Simone Weil.
Jean Follainè uno dei più importanti poeti francesi del '900, Grand Prix de poésie de l'Académie Française nel 1970. Figlio di un professore di scienze, uomo di legge prima come avvocato poi come giudice, membro del Pen-Club, poeta riconosciuto e apprezzato con prestigiosi riconoscimenti, invitato in molti paesi del mondo quale uno dei più raffinati ambasciatori della cultura francese.