Rosmini scrisse Delle cinque piaghe della Santa Chiesa tra il 1832 e il 1833, ma prima di pubblicarle anonime a Lugano nella primavera del 1848, le lasciò riposare in un cassetto per ben tre lustri, fino all'avvento al soglio pontificio di Pio IX. Il successo riscosso dall'opera fu bloccato per oltre un secolo dall'inserzione nell'Indice dei libri proibiti il 15 agosto 1849. Nonostante la messa all'indice, "la sua meditazione sulla natura della Chiesa e la sua lettura della storia contemporanea alla luce di quella passata, lungi da spingerlo sulla strada dell'aperta ribellione, intensificano il suo amore verso la Chiesa, confermando la carica utopica e profetica che aveva contraddistinto i suoi precedenti interventi". Saggio introduttivo e note di Nunzio Galantino. Postafazione di Giuseppe Lorizio.
L'attività culturale di Antonio Rosmini si è inserita in un contesto storico e culturale che, inevitabilmente, ha esercitato su di lui un'influenza decisiva: la Rivoluzione francese, Napoleone Bonaparte, il congresso di Vienna, la Restaurazione, la prima guerra di indipendenza e il ritorno dell'egemonia asburgica sulla Penisola. Sul piano culturale Rosmini ha affrontato le sfide lanciate dal sensismo e dell'illuminismo, si è confrontato col criticismo di Kant e con l'idealismo di Hegel. In questo volume viene proposta una versione critica dei suoi diari, scritti attraverso i quali è possibile ricostruire l'iter intellettuale e spirituale dell'autore e ottenere numerose informazioni sull'origine e la scrittura delle sue opere.
Il pensiero di Antonio Rosmini sull'educazione è vivo, attuale e in grado di offrire una bussola per il presente. Viviamo una crisi educativa, una crisi che è una formidabile sfida per costruire una società autenticamente umana, che coniughi verità, libertà e bellezza. In questo testo viene trattata l'educazione e i suoi fondamenti, la politica, la libertà d'insegnamento, il rapporto con la fede, il dialogo e la testimonianza, la famiglia, alcune questioni metodologiche e alcuni errori presenti nel modo di educare. Il testo, che presenta vari contributi accademici, illustra un itinerario che conduce verso una meta fondamentale: formare la persona.
La teologia nuziale, indagata attraverso contributi di numerosi specialisti e in un'ottica multidisciplinare, può proporre una forte risposta, in chiave trinitaria e nuziale, alle aspirazioni dei nostri contemporanei all'amore e alla libertà, alla luce del magistero del beato Antonio Rosmini. Il volume è arricchito dalla prefazione di Piero Coda e dalla postfazione di Marc Ouellet.
Il volume contiene il frutto di un progetto d'indagine promosso dall'area di ricerca SEFIR dell'ISSR Ecclesia Mater. SEFIR da quasi vent'anni offre un qualificato luogo di incontro e dialogo a teologi, filosofi, storici della scienza e cultori di discipline quali la matematica, l'informatica, la fisica, la chimica, la biologia, l'ingegneria, etc. In tale contesto non sorprende l'interesse per il rapporto che ha avuto con la matematica una figura significativa come quella di Rosmini.
Questo volume viene pubblicato per la prima volta nel 1914, insieme a La colonna e il fondamento della verità di P. Florenskij, presso la medesima casa editrice. Prima della pubblicazione Vladimir Ern aveva vissuto, dal 1911 al 1913, a Roma. In due anni di ricerche cosa ha trovato Ern di tanto prezioso da volerlo trasmettere ai suoi amici, di ritorno in Russia?
“È assolutamente indubbio il fatto – afferma Ern – che tra l’ontologismo italiano e le correnti originali del pensiero filosofico russo ci siano dei tratti di una sorprendente familiarità interiore”.
Ern vede in Rosmini “un filosofico bussare, per così dire, alle porte della sconfinata Verità” ma apre una nuova pagina interpretativa: se la teoria della conoscenza “è la base e il fondamento della sua filosofia”, tuttavia “la dottrina sulla creazione deve essere riconosciuta in tutta l’ontologia di Rosmini come il punto più importante”.
Gli autori Vladimir Francevicˇ ern, compagno di classe di Pavel Florenskij, al termine degli studi si dirige con lui a Mosca per incontrare Vladimir S. Solov’ëv (1853-1900). Nel 1910 fonda la casa editrice Put’. Nel 1911 parte con moglie e figlia per l’Italia e si ferma a Roma. Nel maggio del 1913, al suo ritorno a Mosca, sceglie di dedicare a Rosmini la tesi di laurea e nel 1914 pubblica Rosmini e la sua teoria della conoscenza. Nel 1916 Ern pubblica La filosofia di Gioberti e comincia a lavorare a La suprema comprensione di Platone.Viene però stroncato da una nefrite a trentacinque anni, il 29 aprile (11 maggio, secondo il calendario ortodosso) del 1917. rosalia azzaro pulvirenti si è laureata nel 1975 in Pedagogia a Genova, dove ha seguito le lezioni di M. F. Sciacca, fondatore dello spiritualismo cristiano di scuola rosminiana. Si è specializzata in Bioetica all’Università Cattolica e alla Lateranense e ha insegnato Bioetica e Storia della medicina all’Università Tor Vergata e alla Sapienza. Alcune pubblicazioni: Scienza & Etica. Percorsi di comunicazione e formazione (2009); Ern e Rosmini: “una sorprendente familiarità interiore” (2006); Miceli e Rosmini, con l’opera inedita “Idea di un nuovo sistema” (1990); La rinascita del Tomismo in Sicilia (1986).
Il libro contiene gli atti del convegno su Antonio Rosmini svoltosi il 21 e 22 novembre 2009 tra Firenze e la Pieve di San Leolino a Panzano in Chianti, in occasione del primo anniversario della beatificazione. Questi saggi sono un’avvincente introduzione al pensiero di Rosmini e nascono proprio dalla volontà di divulgare con chiarezza e semplicità un pensiero così attuale per i nostri tempi. Rosmini auspicava una Chiesa capace di essere un faro per le persone sia da un punto di vista culturale sia da un punto di vista umano e spirituale. Questi temi costituiscono una vera profezia delle istanze del Concilio Vaticano II.
"Senza dubbio il più importante filosofo italiano. E uno dei principali maestri della storia della filosofia cattolica. Circa 120 volumi: un'opera monumentale sul piano teologico e metafisico, ma anche psicologico, logico, etico, giuridico, politico. In connessione con il pensiero platonico e agostiniano, egli rinnova una tradizione tomista decadente e prende un orientamento personalista. Personalista, in un senso totalmente inedito nella modernità, anche in ambiente cristiano, egli prefigura le correnti dell'esperienza vissuta, della solidarietà del riflettere e del sentire, e de "l'essere nel mondo"; egli integra e supera l'empirismo e il sensualismo, la filosofa dei Lumi e soprattutto l'idealismo kantiano ed hegeliano.
…dopo essere sfuggito alle trappole di un imprigionamento. egli moriva in circostanze ancora oscure<, il suo amico, il poeta Manzoni, raccolse le sue ultime parole che esortavano in quel momento a una silenziosa rassegnazione: "adorare, tacere, godere". La sua influenza è latente in molti movimenti filosofici e nelle scienze umane del XX secolo essa si eserciterà che sul Concilio Vaticano II e mediante la personalità di Giovanni XXIII. E non accadrà una sola volta che Giovanni Paolo II ponga il suo nome esplicitamente in evidenza. Infine è significativo che la riflessione accademica e culturale vi sia recentemente connessa, e che la società civile italiana gli abbia reso un omaggio solenne senza precedenti nel momento del bicentenario della sua nascita. Il caso Rosmini illustra perfettamente il modo di perseguitare che colpisce nei tempi moderni ogni istanza intellettuale e caritativa di verità filosofica e cristiana spinta fino alla testimonianza assoluta…".
Pier Paolo Ottonello
La raccolta di questi "pensieri" di Antonio Rosmini si basa su alcune delle opere più note, come le Massime di perfezione cristiana, il Discorso sulla carità, la Storia dell'amore cavata dalle divine Scritture e, infine, Delle cinque piaghe della santa Chiesa. Il suo linguaggio rispecchia il suo tempo, ma non per questo è meno privo di efficacia per l'oggi del cristiano, della Chiesa e del viver sociale. Tra i cenni biografici, all'inizio, e gli scritti di Rosmini, in finale, si dipanano cinque temi - l'essere cristiani, la carità, la Chiesa, l'incontro con Dio, l'amicizia - all'interno dei quali sono stati collocati proprio solo alcuni dei testi di Rosmini, che sono davvero tanti (un centinaio di opere e tredici volumi di lettere, finora pubblicate).
Lo stile giornalistico della biografia rende attuale la figura e il pensiero di questo grande pensatore e profeta, spesso contestato, molto citato e non sempre conosciuto nella sua più vera dimensione, quella appunto dell'uomo di fede che in tutta la sua vita ha coniugato coerentemente le esigenze della conoscenza filosofica con quelle della fede.
Dopo un'ampia introduzione sulla vita e le opere del Rosmini, vengono proposte le pagine più classiche della sua letteratura, tratte dalle "Massime di perfezione", da "Le cinque piaghe della Chiesa", e dall'"Introduzione del Vangelo secondo Giovanni commentata". Un breve commento al Magnificat ("Il cantico della Vergine dichiarato") viene riportato integralmente per la sua alta spiritualità. Conclude l'opera un gruppo di lettere tra le più significative dell'"Epistolario" per dare un'idea dei sentimenti spirituali con i quali Rosmini ha affrontato alcuni momenti cruciali della sua vita e di quella degli amici.