Viviamo in un mondo globale, ma anche tribale, dove ognuno, a livello individuale, di gruppo, di comunità locale, regionale, nazionale, per paura è istintivamente portato a difendere il proprio invece di aprirsi all’altro. La Parola di Dio porta dentro di sé un tesoro di sapienza, che può aiutarci a percorrere un itinerario di fraternità, oltre i muri d’inimicizia innalzati ogni giorno.
L’autore
Sua Ecc.za Mons. Ambrogio Spreafico è stato docente di Antico Testamento presso l’ISSR della Pontificia Università Gregoriana dal 1978 al 1986 e di lingua ebraica al Pontificio Istituto Biblico di Roma. Ha tenuto la cattedra di Antico Testamento alla Facoltà Teologica della Pontificia Università Urbaniana, della quale è stato a lungo Magnifico Rettore. Nel 1998 è stato nominato Cappellano di Sua Santità. Nel 2008 è stato eletto vescovo coadiutore di FrosinoneVeroli-Ferentino e alla morte del Vescovo titolare gli è succeduto.Autore di numerose pubblicazioni e articoli di carattere biblico e spirituale su diverse riviste e dizionari specializzati, fra i libri si possono ricordare: Marco, il primo vangelo (2000);Il nome di Dio.Temi biblici dell’AnticoTestamento(2002); La voce di Dio. Per capire i profeti (2003); Dio ama i poveri (2006).
Una prestigiosa rivista illustrata di aggiornamento su storia, geografia, archeologia, arte, società, religione nella Terra Santa.
Quale influsso ha esercitato la Bibbia sulla letteratura mondiale? Nell’analisi di opere letterarie, anche a livello di studi accademici abitualmente teniamo poco conto dei riferimenti alla Bibbia. Forse perché la nostra familiarità con le Scritture ebraico-cristiane è sempre più scarsa.
In questo suo originale lavoro – una storia della ricezione letteraria della Bibbia – Karin Schöpflin espone il contenuto, la forma e il messaggio di singoli scritti biblici e, operando una scelta tra opere “classiche” della letteratura occidentale pubblicate fino alla metà del XX secolo, mostra come poeti e scrittori hanno recepito modelli narrativi, temi, motivi e personaggi tanto dell’Antico quanto del Nuovo Testamento. Contribuendo, lungo i secoli, a renderli ancor di più patrimonio culturale dell’intera umanità.
Questo libro si fa apprezzare per la sua spiccata valenza pluridisciplinare. Per chi si interessa di letteratura stimola a percepire molteplici collegamenti, riferimenti, rielaborazioni, riutilizzi, allusioni e tracce bibliche nelle opere qui prese in considerazione, e di conseguenza conduce ad apprezzare la rilevanza ininterrotta del “grande codice della cultura occidentale” per la letteratura. Per chi si interessa di teologia e di scienze bibliche mette retrospettivamente in nuova luce, attraverso le opere letterarie che li hanno recepiti, non pochi testi biblici.