Un cammino di preparazione al Natale suddiviso in nove celebrazione a partire dal capitolo dodicesimo della Lettera ai Romani, segnato dalla parola di Dio, dalla riflessione e dalla poesia.
La devozione a Maria ha radici profonde nella tradizione religiosa popolare italiana. Se poi si considerano i numerosi titoli con cui viene onorata la madre del Signore, ci si accorge della diffusione capillare di alcune famiglie religiose. Uno di questi è senza dubbio la devozione dell'Immacolata Concezione di Maria, promossa dalla predicazione dei Frati Minori. Non meraviglia dunque che in Abruzzo, dove la presenza della famiglia francescana nei suoi diversi rami è stata e rimane ancora assai forte e diffusa, ci siano esempi molto belli di espressione di devozione a Maria Immacolata.
In seguito alla solenne proclamazione del dogma da parte di Pio IX, l'8 dicembre 1854, la festa già celebrata in forma devozionale in molte parti del mondo divenne comune a tutta la Chiesa acquistano in tal modo un crescente rilievo nella considerazione del popolo cristiano.
Il sussidio offre ai fedeli la possibilità di approfondire il tema della misericordia di Dio, che accompagna la comunità ecclesiale durante l'anno giubilare. Corredato di un'introduzione e brevissimi spunti tratti dal magistero, propone numerose preghiere a Dio misericordioso tratte dai Salmi e dai Profeti, dagli scritti dei Padri della Chiesa e da autori antichi e moderni. Non mancano preghiere che conducono al pentimento e altre di lode e ringraziamento per il perdono ricevuto. Un esame di coscienza in forma litanica, utilizzabile personalmente o nei gruppi di preghiera, servirà alla preparazione del sacramento della Riconciliazione.
Ogni circostanza della vita di un singolo, di una famiglia o di una comunità può diventare motivo di preghiera: sia gli eventi che scandiscono lo scorrere dei giorni e degli anni, sia i piccoli, quasi insignificanti fatti di cui è piena la giornata. Questo libro pone attenzione a tutte le situazioni della vita: gioie e dolori, speranze e tristezze, giovinezza e vecchiaia, esuberanza e fragilità, entusiasmi e delusioni. Tutto può trasformarsi in preghiera, sia in rendimento di grazie, sia in abbandono fiducioso nell'ora della prova. Queste preghiere fanno capire che parlare con Dio non è evasione dall'impegno quotidiano, ma spinta e forza per rispondere al Suo disegno nella nostra vita.
L’Akáthistos, «questo poderoso e dolcissimo canto» come lo ebbe a definire Giovanni Paolo II è una lode di rara bellezza poetica e di profonda spiritualità che manifesta in forma esemplare la devozione a Maria Santissima e al mistero dell’Incarnazione. Quello che il Rosario è per l’Occidente, l’inno Akáthistos è per l’Oriente: monaci, sacerdoti e fedeli lo recitano in molte altre occasioni, anche ogni giorno, perché istintivamente ne avvertono la bellezza e la profondità dei contenuti. L’inno ha avuto grande influenza nell’iconografia bizantina e molte sono le icone che illustrano le scene dell’inno. La splendida icona da cui sono tratte tutte le immagini di questo volumetto risale a prima del 1667 ed è considerata tra le più significative del noto astista Youssuf alMoussawir, ritenuto il capostipite dell’iconografia “melchita” della scuola di Aleppo in Siria.
Destinatari
Religiosi, appassionati d’arte.
Punti forti
L’Akathistos è uno dei testi piú popolari della Chiesa bizantina del secolo V.
Ciò che Il Rosario è per l’Occidente, l’Akathistos è per l’Oriente.
Questo libretto, semplice ed essenziale, aiuta i credenti con la proposta delle invocazioni più comuni e la contemplazione delle verità di fede proprie della Chiesa. È un piccolo ma importante contributo per non disperdere il prezioso patrimonio spirituale del Cristianesimo e per una concreta e rinnovata accoglienza del contenuto della fede.
• Il messaggio della Merlo è di straordinaria attualità. Il suo esempio e le sue parole hanno da dire moltissimo alle donne e agli uomini dei nostri giorni. • Molteplici, concreti e profondi sono gli spunti di riflessione presenti nel profilo biografico e nelle parole della Merlo che scandiscono i giorni della novena. • Il linguaggio semplice e la grafica accattivante rendono il libro accessibile a tutti.
La venerabile suor Tecla Merlo, cofondatrice e prima Superiora generale delle Figlie di San Paolo, è stata una donna semplice e schietta, sapiente e creativa, decisamente moderna, sensibile ai segni dei tempi e in ascolto della volontà di Dio. Suoi tratti distintivi sono stati l’umiltà, la fede e la grande fiducia in Dio: «Stiamo tranquilli, il Signore sempre ci esaudisce: o ci dà quello che chiediamo o altre grazie più utili per noi». Nel libro si ripercorrono i fatti salienti della vita della Venerabile e si evidenziano in un’avvincente profilo biografico i lati più luminosi del suo carattere e della sua spiritualità. In ogni giorno della novena, poi, le parole della Merlo accompagnano il lettore in un percorso interiore che gli farà raggiungere vette altissime.
Questa raccolta di preghiere, mentre insegna a pregare, rende viva la presenza di un Papa che ha segnato la storia della Chiesa e del mondo e, in questo modo, offre ancora agli uomini una traccia di amore e di vita. Sono preghiere formulate nelle più diverse situazioni, lungo la sua vita sacerdotale, fino al supremo servizio alla Chiesa intera, che oggi dicono a noi non soltanto l'animo di un Papa, ma sono un invito a un rapporto vivo e forte con Dio.
Sussidio per il mese di maggio 2020 contemplando il mistero di Maria nelle icone ortodosse: 31 icone guidano la meditazione giorno questo itinerario. personalità di Maria come solo la tradizione nostro Dio e Salvatore. delle icone ha saputo fare. Maria per la tradizione ortodossa è una donna a tutto tondo, così umana da aver condiviso con noi l'esperienza della morte (la dormitio) e così divinizzata da essere sempre salutata innanzitutto come la Theotokos, la Madre di Dio.
Al Dio sempre più grande raccoglie preghiere e poesie scritte da gesuiti di varie epoche, nazioni e culture, ma uniti da una spiritualità che ha plasmato le loro vite, spingendoli ad agire «per la maggior gloria di Dio», come chiedeva Ignazio di Loyola, il loro fondatore. I gesuiti sono uomini di azione che trovano nel colloquio con Dio la concentrazione per agire. Dunque queste preghiere sono tutte espressioni di uomini che sono abituati a «cercare e trovare Dio in tutte le cose», e non solamente nel tempio. Leggendo i testi, suddivisi secondo le quattro settimane degli Esercizi Spirituali, si ricordi che «non è il molto sapere che sazia e soddisfa l’anima, ma sentire e gustare le cose intimamente».