Il quinto volume della serie dedicata al Padre nostro. Ogni volume è diviso in tre sezioni: 1) Introduzione; 2) Catechesi, commenti e omelie dei Padri e dottori della Chiesa; 3) La preghiera del Signore nel Catechismo della Chiesa Cattolica.
Il libro vuole essere una guida alla preghiera e alla meditazione della Parola di Dio nella quotidianità. Carretto, piccolo fratello di Gesù, sulle orme di Charles de Foucauld ha vissuto dieci anni nel Sahara,per imparare a pregare e a ricercare, nella solitudine del deserto, l’intimità con Dio. Ma, come l’autore ripete spesso, il “deserto” è ben di più di un luogo geografico, è una dimensione fondamentale della nostra esistenza. Si può fare il “deserto” anche nella città: ricavarsi una nicchia di silenzio e di solitudine, nella frenesia della nostra vita quotidiana,in cui pregare e mettersi all’ascolto di Dio.Deserto non significa assenza di uomini,ma presenza di Dio. L’opera,rispetto alle precedenti edizioni nella collana “Nuovi fermenti”,si è arricchita di una Prefazione di Giorgio Gonella, piccolo fratello che dal 1971 vive nella fraternità di New York e che nel 1968, da studente, ha trascorso un mese con Carlo Carretto nel Sahara,a Beni Abbès.
AUTORE Carlo Carrettoè nato nel 1910 e morto nel 1988.Nel 1954 è entrato nella congregazione dei Piccoli Fratelli di Gesù e per 10 anni è vissuto nel Sahara.Rientrato in Italia nel 1964,si è ritirato in un eremo a Spello,vicino ad Assisi, dove fino alla morte ha animato un centro di spiritualità.Tra le sue opere:Lettere dal deserto (La Scuola),Ciò che conta è amare(Ave),Al di là delle cose (Cittadella), Il Dio che viene (Città Nuova), Padre mio mi abbandono a te (Città Nuova),Beata te che hai creduto (San Paolo).
Nei Paesi occidentali vanno sempre più diffondendosi esperienze di meditazione e di preghiera che mettono a confronto la tradizione cristiana con quelle orientali, soprattutto yogiche e buddiste, usufruendo anche delle grandi acquisizioni della psicologia del profondo. Da parte cristiana si assiste però molte volte o a condanne senza appello delle pratiche orientali, ritenute inassimilabili alla preghiera cristiana, oppure a troppo disinvolte identificazioni,che confondono esperienze spirituali diverse e che fanno perdere lo specifico dialogicodella contemplazione cristiana. L’autore s’interroga su come sia possibile integrare alcune pratiche orientali come strumenti di preparazionealla preghiera cristiana (possibilità contemplata dal Magistero della Chiesa nel documento Orationis formas,pubblicato nel 1989 e firmato dall’allora cardinale Ratzinger). L’autore non mette a confronto i «sistemi» di pensiero sottesi dallo yoga o dal cristianesimo,ma propone semplicemente un confronto tra due pratiche per come esse si possono integrare nell’esperienza di un credente cristiano, di un occidentale del XXI secolo: cioè la pratica yogica e la pratica di meditazione e preghiera cristiana. Entrambe possono offrire percorsi concreti di liberazione interiore.
AUTORE Marco Guzzi (1955) è poeta e filosofo. Dal 1985 al 1998 ha condotto alcune delle principali trasmissioni di dialogo con il pubblico di Radio-Rai, quali Dentro la sera, 3131, Sognando il giorno.Dal 1985 al 2002 ha diretto i seminari poetici e filosofici del Centro Internazionale Eugenio Montale di Roma. Dal 1999 ha avviato, presso l’Università Salesiana di Roma, una ricerca sperimentale con gruppi di autotrasformazione, nell’orizzonte di una riconiugazione tra fede cristiana e modernità.Tra le sue più recenti pubblicazioni, in ambito poetico: Preparativi alla vita terrena(2002),Nella mia storia Dio(2005);in ambito teorico:La profezia dei poeti (2002). Con Paoline Editoriale Libri (presso cui dirige la collana Crocevia) ha pubblicato:Passaggi di millennio(1998),L’Ordine del Giorno (1999), Cristo e la Nuova Era (2000), Darsi pace(20052), La nuova umanità(2005), Per donarsi (2007). Siti Internet: guzzi.it,www.darsipace.it.
L'operetta di padre Raoul Plus, gesuita francese (1882-1958), parte dalla constatazione secondo cui "pensare sempre a Dio è impossibile" ma "pensare spesso a Dio è utilissimo". Padre Plus passa, poi, a presentare modi adeguati per "fare bene la propria preghiera", preparando la propria orazione ed essendo attivi e perseveranti in essa; quindi suggerisce di "trasformare tutto in preghiera", attraverso la purezza dell'intenzione e la ricerca della perfezione dei nostri atti; e, infine, propone di "seminare in tutto un po' di preghiera". Semplicità di esposizione ed efficacia di argomentazione fanno di Come "pregare sempre" uno strumento utilissimo a quanti si pongono il grande problema di trovare l'equilibrio fra contemplazione e azione, e di una soluzione non puramente dottrinale ma anche pratica, "tecnica". La soluzione di questo problema costituisce il presupposto per ricomporre, nella vita del singolo e della società, l'unità fra fede e vita, orientando a vivere una vita che si possa dire spirituale anche in senso lato e non soltanto specifico, ma assolutamente non "spiritualistica" e disincarnata.
Il Padre nostro e' un affresco straordinario in cui si spiega l'esistente umano, l'esistente storico e quello cosmologico. Il cardinale Angelo Scola intervistato da Cristina Uguccioni ci spiega in modo chiaro, semplice e diretto tutto il significato e la bellezza della prima preghiera che Gesu' ci ha insegnato.
Il "Padre nostro" è la preghiera per eccellenza, la preghiera delle preghiere: i discepoli l'hanno imparata direttamente da Gesù; le prime comunità cristiane l'hanno pregata con la certezza che era quella insegnata dal Maestro; è la prima preghiera che i bambini imparano… Ma quante volte l'abbiamo recitata meccanicamente? Senza "sentirla" realmente con il cuore e l'anima? Questo libro presenta le riflessioni che una piccola comunità di laici e sacerdoti ha raccolto pregando il "Padre nostro". Ogni cristiano che almeno un "Padre nostro" al giorno lo recita e vorrebbe viverlo di più, può trovare un aiuto in queste pagine.
Questo volume,ripubblicato in occasione del 50°anniversario della morte di don Primo Mazzolari (12 aprile 2009), contiene estratti di testi, registrati e trascritti,di alcune prediche tenute da Mazzolari a Milano nel novembre del 1957 e a Ivrea nell’ottobre del 1958.Appartengono quindi alle ultime predicazioni di don Primo, le quali hanno finito per rappresentare una sorta di testamento pubblico,in cui si raccolgono i temi,le accentuazioni fondamentali della sua esegesi e della sua quarantennale «teologia pastorale». Tra i temi principali spiccano soprattutto quelli del ritrovamento del Padre, del ritorno nella casa del Padre, del «Padre nostro». Non meno importanti anche il tema del Vangelo come «parola che non passa», della Verità come esperienza e conquista di vita, di grazia e di redenzione, della Chiesa come «casa del Padre»...Pagine che costituiscono un ulteriore contributo per capire,apprezzare e amare questo straordinario e «scomodo» sacerdote che ha praticamente anticipato il Concilio Vaticano II. «È stato scritto che Mazzolari non ha ideologie: la sua dottrina è il Vangelo, la sua arma è il Vangelo come vita,preso sul serio e vissuto prima in se stesso.Perciò diventa profeta: un uomo, cioè, che non tanto preannuncia le cose che accadranno, quanto denuncia il presente a confronto con la parola di Dio» (dalla Introduzione di Arturo Chiodi).
AUTORE Primo Mazzolari (1890-1959) ebbe fama di «prete scomodo» per i suoi scontri con il fascismo negli anni tra le due guerre,per i suoi scritti e la sua predicazione, per gli interventi del Sant’Uffizio.Nel dopoguerra fondò il quindicinale Adesso, sul quale sviluppò il suo messaggio profetico. Giovanni XXIII in un’udienza si rivolse a don Primo chiamandolo «la tromba dello Spirito Santo in terra mantovana».
CURATORE Arturo Chiodi, giornalista, parrocchiano di Mazzolari, scomparso nel 2003, è stato promotore, nei primi anni ’80, della «Fondazione don Primo Mazzolari Centro di documentazione e ricerca», con sede a Bozzolo. Presso Paoline Editoriale Libri ha curato i seguenti testi di Mazzolari: Se tu resti con noi; Con tutta l’amicizia. Carteggio tra don Primo Mazzolari e Luigi Santucci 1942 1959;Tempo di passione,e il volume: Mazzolari. Nella storia della Chiesa e della società italiana del Novecento(2003).
Chi prega viene comunemente ritenuto un pauroso. Qui il grande maestro di vita spirituale che è stato il Metropolita Anthony, definisce invece coraggioso l'atto del pregare. Quel coraggio che dà un senso alla vita
Un classico della preghiera del cuore, praticata nella Chiesa di Oriente sia da monaci e sacerdoti, che da laici
Un commento breve, ma incisivo, fatto per la prima volta a Radio Liberty" quando era ancora in piedi la cortina di ferro, alla preghiera per eccelleza del cristiano, proprio perché è la preghiera insegnata dal Maestro Gesù.
Il sussidio nasce dall'esperienza della "Fraternità di Nazareth", una comunità sorta a Bairo, presso Torino. Da molti anni la comunità vive una volta al mese un'ora di preghiera e di riflessione sulla Parola di Dio in vista di una partecipazione viva alla celebrazione dei misteri dell'Anno Liturgico. Il volume raccoglie alcune di queste esperienze, ciacuna delle quali comprende una riflessione, la proposta di un canto e una preghiera conclusiva. Al volume sono acclusi due cd con la registrazione dei canti proposti, alcuni dei quali inediti.
Da queste riflessioni sul Padre Nostro la figura di Dio:Abbà – Papà,rivelataci da Gesù, emerge come presenza personale, amorosa e costante, attenta all’ascolto dei figli, pronta a rispondere alle esigenze più autentiche del loro cuore. Il libro, ampiamente arricchito dalla parola di Dio, dal pensiero di scrittori autorevoli e dalla narrazione di fatti vissuti dall’autore,fluisce dal cuore e dalla vita.Per questo si impone con la forza della convinzione e coinvolge il lettore,aiutandolo ad aprirsi all’invocazione e all’accoglienza di Abbà e dei fratelli, senza i quali non si potrebbe cogliere il valore del Padre nostro. «Il figlio che confida in Dio-Abbà è molto più audace del coraggioso perchè l’audacia deve avere un limite, la confidenza no; essa nasce dall’amore ed esplode nella gioia».
AUTORE
Elio Farronatoè un missionario comboniano. Da molti anni opera nella Repubblica Democratica del Congo.Per nove anni ha condiviso la situazione di estrema povertà del suo popolo, vivendo in una capanna di fango e paglia.Ma ciò che sempre ha motivato e continua a motivare la sua vita di frontiera è la possibilità di condividere la sua fede fiduciosa e gioiosa di essere figli di Dio e fratelli universali, attraverso l’evangelizzazione e la promozione umana nei molti villaggi sparsi all’interno della foresta, raggiunti periodicamente con viaggi rischiosi e talvolta rocamboleschi.