Editoriale - Cammino e ripartenza
Ormai il nome è quello, «fase due». E va bene così, anche se i confini tra «prima» e «dopo» sono molto più vaghi di una data sul calendario e tengono con il fiato sospeso. L’inizio della svolta che segue il momento più acuto della pandemia non è uguale per tutti: arriva soltanto per alcuni, mentre altri sono ancora nel pieno del dramma o addirittura rischiano di entrarci veramente adesso (si pensi all’America Latina e all’Africa, a cui molti guardano con apprensione più che comprensibile). Eppure, è chiaro che l’attesa è grande, ed è tanta la speranza che si riversa in una parola come «ripartenza». Ma cosa serve per ripartire davvero?
Regole e provvedimenti, certo. Comportamenti responsabili che aiutino a spegnere i fuochi del virus e a evitare che si riaccendano. Il darsi da fare di tutti, perché mentre la curva dei contagi declina, quella della crisi economica rischia di impennarsi. E l’elenco delle cose utili e indispensabili potrebbe continuare. Ma prima di tutto questo, c’è una condizione. Quella che Julián Carrón, la guida di CL, ha sintetizzato nel titolo dell’ebook uscito nelle scorse settimane: Il risveglio dell’umano. Dalla pandemia «usciremo cambiati, ma solo se cominciamo a cambiare adesso», si dice in quel testo. Ovvero, «se siamo presenti al presente e impariamo adesso a giudicare ciò che stiamo vivendo». Se la nostra umanità, appunto, si sarà ridestata.
Noi abbiamo voluto approfondire questo punto. Capire che cosa sia questo risveglio, che tratti abbia. Nelle parole di una serie di personaggi che hanno voluto confrontarsi con gli spunti contenuti in quel libro (abbiamo ben sei interviste nel “Primo Piano”, ed è un fatto insolito: ma mai come in questo momento è un regalo trovare compagni di cammino che aiutino ad approfondire ciò che sta succedendo). E nelle testimonianze di uomini che mostrano come l’impatto con una realtà anche dura, imprevedibile nella sua crudezza, anziché mortificare la nostra libertà può aiutarla, muoverla, destarla. Può far nascere domande acute e una tensione serrata alle risposte. Può farci arrivare a una consapevolezza di noi e dell’altro – del valore del nostro io e della realtà – che non avevamo guadagnato prima.
Perché il vero test di questi giorni, più ancora che i tamponi o lo screening sierologico (importantissimi, sia chiaro), sarà vederci all’opera. Scorgere i segni di questa umanità ridestata, in noi e negli altri. E dar loro spazio, seguirli. Per non interrompere il cammino.
L'agenda 2020 è un viaggio dentro la radice più intima della vita e dei libri di Paulo Coelho: fra citazioni, frasi, suggestioni e pensieri, scritti e selezionati da Coelho, l'autore racconta di sé, dell'amore, della passione e del sentimento.
Nata e sviluppatasi all'inizio del Novecento, l'attività pubblicistica di Studium procede attraverso tre periodi, a cui corrispondono altrettante fasi di vita e di azione culturale. 1. Dall'atto della fondazione, nel 1906, a Firenze, come rivista della Federazione degli universitari cattolici (FUCI), all'avvento del fascismo. La riflessione della rivista verte in questo periodo sui rapporti tra fede e cultura moderna, fede e scienza, cristianesimo e democrazia, e sui problemi dell'istruzione universitaria, sui rapporti tra Università e società, sul tema della libertà dell'insegnamento. Studium diventa la prima rivista di ispirazione cattolica presente in campo culturale. Rivista universitaria, anzi organo di fatto della FUCI, che tuttavia, già nella sua presentazione, non intende "restringersi in un ambito di partito come semplice organo di istituzioni cattoliche". 2. Il periodo del Ventennio. Studium, diretta da Guido Lami (1923-1925), si stampa a Bologna, fino a quando, con la nomina dall'alto della nuova presidenza della FUCI, viene definitivamente trasferita a Roma (1925). Il periodo del Ventennio è vissuto da Studium all'insegna della differenziazione, del volontario "far parte a sé" e della coraggiosa resistenza al regime e alla sua "etica"; atteggiamento che si concreta nell'opera tenace di formazione delle coscienze giovanili e nell'ispirazione cristiana della cultura e della professione. Nel 1933 Studium diventa organo del nascente Movimento Laureati di Azione Cattolica. 3. La ripresa democratica, che vede proseguire e ampliarsi i discorsi culturali e scientifici riguardanti le esigenze spirituali della persona e il concetto cristiano della professione. Nel 1945 assume la direzione di Studium Aldo Moro e la rivista affronta con particolare rigore la responsabilità della cultura cristiana nella ricostruzione politica ed economica del Paese. Studium, con fascicoli monografici, saggi, interventi critici, prosegue il suo itinerario di riflessione su grandi nuclei concettuali del pensiero contemporaneo, mentre pone attenzione costante ai temi della bioetica, dei diritti umani, della convivenza civile, così come ai problemi della scuola e dell'Università, che mettono in gioco il destino delle nuove generazioni. In un'epoca che soffre di eccesso di informazione, in larga misura omologata, la rivista segue in profondità filoni essenziali del pensiero, lo stretto rapporto tra scienza e filosofia, l'evoluzione della società, con sensibilità storica e aderenza a valori ideali perenni. Dà voce inoltre a momenti alti della letteratura e della spiritualità, ponendo in luce le ragioni della speranza nella complessità del nostro tempo.
Hanno scritto in questo numero:
A. Anzani / Gv. Benzoni / G. Benzoni / F. Castelli / E. Castellucci / V. Colmegna
E. D’Agostini / F. Dalla Vecchia / I. De Sandre / P. Ferrazzo / M. Gatti / F. Geremia
U. Leone / L. Maggi / L. Malfi / V. Perini / M.P. Persico / G. Scatto / M. Sclavi
04.04.2020
Quaderno
4075
CROCE E RISURREZIONE
PER RIPARTIRE DOPO L’EMERGENZA COVID-19
FARE NIENTE
UNA RICERCA ETICA CONDIVISA NELL’ERA DIGITALE
LA «DEBOLEZZA» DI CRISTO, ARGOMENTO DELLA SUA VERITÀ
SIRIA E CORONAVIRUS
MEDITERRANEO, FRONTIERA DI PACE
IL SANTUARIO ERA VUOTO
IL VATICANO I
PERCHÉ VEDIAMO LE SERIE TV?
RASSEGNA BIBLIOGRAFICA 4075
Quaderno
4076
MALATTIA E FRAGILITÀ NELLA BIBBIA
PSICOLOGIA DEL CORONAVIRUS
L’OPZIONE PER IL «LOGOS» NEL PONTIFICATO DI FRANCESCO
I TRATTATI CHE FECERO IL MEDIO ORIENTE
L’EUROPA E IL VIRUS
L’ECONOMIA AFRICANA È «CONTAGIATA»
LA FEDE AL TEMPO DI COVID-19
VITTORIO GREGOTTI
IN RICORDO DI PADRE ANTONIO STEFANIZZI S.I. (1917-2020)
«SCHERZA CON I FANTI»
«GUARDA DOVE RISCHIAMO DI ANDARE»
RASSEGNA BIBLIOGRAFICA 4076
Se vuoi essere felice per un'ora. Schiaccia un pisolino. Se vuoi essere felice per un giorno, coltiva il tuo hobby preferito. Se invece vuoi essere felice per 365 giorni fai qualche coccola in più
Calendario mensile dell'anno 2020 con citazioni dal volume Pinocchio di Carlo Collodi.
DICION ACTUALIZADA Noviembre 2020 El instrumento que es el Código es llanamente congruente con la naturaleza de la Iglesia cual es propuesta sobre todo por el magisterio del Concilio Vaticano II visto en su conjunto, y de modo particular por su doctrina eclesiológica. Es más, en cierto modo puede concebirse este nuevo Código como el gran esfuerzo por traducir al lenguaje canonístico esa misma doctrina, es decir, la eclesiología conciliar. Y aunque es imposible verter perfectamente en la lengua canonística la imagen de la Iglesia descrita por la doctrina del Concilio, sin embargo el Código ha de ser referido siempre a esa misma imagen como al modelo principal cuyas líneas debe expresar él en sí mismo, en lo posible, según su propia naturaleza. Constitución apostólica Sacrae disciplinae leges