La parrocchia, che fin dal medioevo ha saputo svolgere la sua funzione religiosa riuscendo perfino a esercitare un’insostituibile azione sociale, non è forse condannata a un destino di sparizione di fronte ai forti cambiamenti della cultura e della società di oggi? L’autore si lancia con decisione alla ricerca di una risposta a tale quesito, a partire dalla pratica ecclesiale, così come è stata osservata e studiata in Europa. Egli circoscrive il suo campo d’indagine e determina l’oggetto della sua analisi nello spazio (la situazione francese, italiana e tedesca) e nel tempo (l’evoluzione della parrocchia nella seconda metà del ventesimo secolo).
La prima parte dello studio, metodologica, mira a individuare le regole e gli strumenti per un discorso credibile e proficuo sulla parrocchia oggi, fino a giungere a definire quest’ultima come lo strumento che permette la costruzione dell’identità cristiana in un luogo determinato. La seconda parte analizza le trasformazioni conosciute dall’istituzione parrocchiale lungo il secolo scorso: non tanto come ricostruzione degli eventi, ma piuttosto come evoluzione delle forme di rappresentazione delle figure istituzionali, nonché dei diversi tipi di azione e di legami sociali posti in essere dalla parrocchia. Le conclusioni mostrano tutte le implicazioni di una parrocchia pensata come “luogo ecclesiale” all’interno del “luogo sociale”, come figura istituzionale data a una delle dimensioni necessarie perché si dia la Chiesa: lo spazio. Si apre quindi una serie di piste e di sfide degne di futuri approfondimenti da parte di chi crede che la parrocchia meriti ancora un lungo futuro.
Sommario
Prefazione (J. Audinet). Introduzione. I. Regole e strumenti per un discorso credibile e fruttuoso sulla parrocchia, oggi. II. La parrocchia, una istituzione che sta mutando. Conclusione generale: la parrocchia, strumento per la costruzione dell’identità cristiana in un luogo. Bibliografia.
Note sull'autore
Luca Bressan (1963) è prete della diocesi di Milano dal 1987. Ha compiuto gli studi in teologia a Milano e a Parigi, dove ha conseguito il dottorato con una tesi sulla parrocchia. È docente di teologia pastorale presso il Seminario arcivescovile di Milano e la Facoltà teologica dell’Italia settentrionale (sedi di Milano e Padova). Collabora con varie riviste di teologia e di pastorale. Ha partecipato all’inchiesta sul clero in Italia, pubblicata da F. Garelli, Sfide per la Chiesa del nuovo secolo, Il Mulino, Bologna 2003, e al seminario di studio sulla parrocchia organizzato dal Servizio Nazionale per il Progetto Culturale della CEI, dal titolo Ripensare la parrocchia, EDB, Bologna 2004.
«Non so se ci avete mai fatto caso che il luogo più sacro della cristianità in Occidente è conosciuto come basilica del Santo Sepolcro, mentre in Oriente è chiamato basilica della Risurrezione. Probabilmente gran parte del nostro linguaggio è condizionato più dalla sofferenza che dalla speranza, mentre per operare una reale conversione è necessario che la Chiesa ritrovi il tempo della gioia. Troppo spesso preoccupata di organizzarsi come struttura, essa ha dimenticato di annunciare il mistero, quasi lasciando in ombra il fulcro della nostra fede: la risurrezione di Cristo e con essa la speranza che nasce dalla certezza dell’eternità» (dalle Conclusioni).
Tenendo come punto di riferimento gli interrogativi sulla parrocchia che la CEI ha posto all’attenzione della Chiesa italiana, la riflessione dell’autore ripercorre le motivazioni bibliche, teologiche e storiche che hanno determinato la nascita della Chiesa locale e l’evoluzione della pastorale del XX secolo, per meglio comprendere la realtà odierna della parrocchia e lanciare una possibile sfida. Nelle sue conclusioni Matino individua come problema primo cui mettere mano quello del linguaggio, nel senso più ampio del termine: non sempre infatti la Chiesa ha insegnato a vivere la realtà concreta della letizia come testimonianza dell’essere cristiani, ottenendo spesso il compiacimento in un atteggiamento di tristezza consono agli aspetti negativi della natura umana e insieme la fuga di coloro che hanno giustamente voglia di vivere. Eppure la storia di Gesù inizia con l’annuncio al mondo della lieta notizia: «Oggi è nato il Salvatore!».
Sommario
Introduzione. 1. La Chiesa nel XX secolo. 2. La parrocchia come popolo di Dio. 3. La parrocchia: comunità o Chiesa locale?. 4. Decanato e parrocchia. Conclusioni. Bibliografia.
Note sull'autore
Gennaro Matino (Napoli 1956) è parroco nella sua città. Teologo pastoralista, è docente presso la Facoltà teologica dell’Italia meridionale e insegna etica d’impresa all’Università “Federico II” di Napoli. Da sempre sensibile ai problemi dei paesi in via di sviluppo, è impegnato, soprattutto in India, con progetti di solidarietà in favore dei bambini più poveri. Presso le EDB ha pubblicato La tenerezza di un Dio diverso (32004) e Nostalgia di cielo (2003).
Il gioco, rivolto a bambini di età tra i cinque e i sette anni, è composto da due racconti e 96 carte attraverso cui si costruisce un tracciato a caselle, che viene poi percorso con dei segnalini, usando il dado.
Il primo racconto riguarda la vita quotidiana di Gesù Bambino e si propone di stimolare la curiosità dei fanciulli sugli oggetti di vita quotidiana in uso nella Palestina di 2000 anni fa, invitando a confrontarli in modo spiritoso con le abitudini di oggi.
La seconda narrazione tratta della missione di Gesù che chiama gli apostoli, annuncia il regno di Dio, racconta parabole e compie miracoli.
Nata per la scuola, l’attività ben si adatta a tutti i contesti in cui si desidera aiutare i bambini ad apprendere la vicenda di Gesù.
Note sugli autori
Elisa Bragaglia (Bologna 1964) è laureata in filosofia e ha conseguito il magistero in scienze religiose. Insegnante di religione cattolica dal 1986, con esperienza anche alle medie e alle superiori, da diversi anni insegna alle scuole elementari. Ha pubblicato: Costruiamo una chiesa, EDB, 1999; con S. Dondi, Il Giubilibro, EMI, 2000.
Fabiana Giuli (Bologna 1970) ha conseguito il diploma magistrale, è insegnante di religione cattolica dal 1989 e ha esperienza alla scuola sia materna che elementare.
Elisa Pompilio (S. Giovanni Rotondo - FG, 1967) ha conseguito il baccalaureato in teologia alla Pontificia Università Gregoriana di Roma. Insegnante di religione cattolica alla scuola elementare dal 1995, attualmente opera nella scuola dell’infanzia.
Dal 2000 tutte le autrici collaborano con l’Ufficio IRC della diocesi di Bologna per attuare laboratori di aggiornamento e sperimentazione dei nuovi programmi di religione cattolica. Insieme hanno pubblicato Se guardo il cielo. Testo di religione cattolica per la scuola elementare in due volumi, rispettivamente per il primo e il secondo ciclo, EDB, Bologna 2003.
Il gioco utilizza 72 carte colorate ed è indirizzato a bambini di età tra gli otto e i dieci anni. Può essere giocato da 4-6 giocatori o squadre ed è incentrato sul fulcro del messaggio cristiano: la morte e risurrezione di Gesù celebrata nella Pasqua.
Le regole del gioco consentono di modulare la difficoltà della partita proponendo tre diversi livelli da scegliersi a seconda dell’età o delle caratteristiche dei giocatori. I temi riguardanti la Pasqua e gli avvenimenti della Settimana Santa (simboli, giorni, riti, personaggi e luoghi) possono così essere ripresi nel tempo in maniera sempre più approfondita, in un gioco sempre nuovo.
Nata per la scuola, l’attività ben si adatta a tutti i contesti in cui si desidera aiutare i bambini ad apprendere la vicenda di Gesù.
Note sugli autori
Elisa Bragaglia (Bologna 1964) è laureata in filosofia e ha conseguito il magistero in scienze religiose. Insegnante di religione cattolica dal 1986, con esperienza anche alle medie e alle superiori, da diversi anni insegna alle scuole elementari. Ha pubblicato: Costruiamo una chiesa, EDB, 1999; con S. Dondi, Il Giubilibro, EMI, 2000.
Fabiana Giuli (Bologna 1970) ha conseguito il diploma magistrale, è insegnante di religione cattolica dal 1989 e ha esperienza alla scuola sia materna che elementare.
Elisa Pompilio (S. Giovanni Rotondo - FG, 1967) ha conseguito il baccalaureato in teologia alla Pontificia Università Gregoriana di Roma. Insegnante di religione cattolica alla scuola elementare dal 1995, attualmente opera nella scuola dell’infanzia.
Dal 2000 tutte le autrici collaborano con l’Ufficio IRC della diocesi di Bologna per attuare laboratori di aggiornamento e sperimentazione dei nuovi programmi di religione cattolica. Insieme hanno pubblicato Se guardo il cielo. Testo di religione cattolica per la scuola elementare in due volumi, rispettivamente per il primo e il secondo ciclo, EDB, Bologna 2003.
"Le parrocchie rappresentano in certo modo la Chiesa visibile stabilita su tutta la terra": così la Sacrosanctum Concilium del Vaticano II. E Paolo VI nella Catechesi Tradendae: "Lo si voglia o no [la parrocchia] resta un punto capitale di riferimento per il popolo cristiano, anche per i non praticanti". Una prospettiva teologica e una prospettiva storica-pastorale. Il volume è dedicato a "le prime parrocchie" e dietro questa espressione si individuano già i temi di sempre: la condizione economica del clero, la sacralizzazione del sacerdozio ministeriale, la tensione laici-clero, il rapporto con il territorio, le forme della pastorale: catecumenato e battesimo, messa domenicale, liturgia e culto dei santi, monachesimo e matrimonio.
Vengono definiti "secoli dell'infanzia" quelli immediatamente successivi all'origine della parrocchia, perché in quel tempo essa ha subito, come un bambino, una specie di tutela e di ingerenza da parte di regni e imperi che ne hanno condizionato l'autonomia e la funzionalità. Il volume, procedendo con una scansione cronologica, tratta della parrocchia dapprima nei regni barbarici, poi nell'impero carolingio, infine nelle entità territoriali sorte dopo Carlo Magno. Di ogni momento storico l'autore delinea il quadro politico-sociale e i problemi relativi. Su questo sfondo ricostruisce il diffondersi e l'organizzarsi delle parrocchie, la documentazione sul clero, la vita dei fedeli, le linee pastorali complessive.
La parola "crescita" sintetizza bene la storia della parrocchia nei secoli del Medioevo maturo. In tale periodo assistiamo al prodursi di una legislazione specifica sulla parrocchia da parte dei grandi concili della Chiesa latina, di concili provinciali e di sinodi; la parrocchia assume connotati differenti a secondo di singoli paesi (il volume esamina Francia, Spagna, Inghilterra, Boemia, Ungheria, Polonia e l'Italia, caratterizzata dal ruolo pastorale della pieve); con la "riforma gregoriana" la visita pastorale diventa uno strumento di governo ordinario e di formazione di documentazione disponibile per lo storico. Clero e fedeli, con l'analisi delle rispettive caratteristiche, risultano gli altri due grandi temi del volume.
Il volume prende in considerazione il periodo che va dalla fine della "cattività avignonese" alla celebrazione del Concilio di Trento. La parrocchia è coinvolta in due movimenti antitetici e in rapporto tra loro di causa ed effetto. Da una parte nella Chiesa emergono vistosi fenomeni degenerativi (a livello dogmatico, morale e giuridico) che impediscono alle strutture pastorali e di governo di raggiungere le proprie finalità. Dall'altra e come reazione, nasce nella Chiesa un moto di riforma che coinvolge vescovi, clero, religiosi e laici. Ora la storia della parrocchia diventa soprattutto storia dei suoi due elementi costitutivi: clero e fedeli, che vengono esaminati nelle sfaccettature e nella qualità della loro presenza.
Il concilio di Trento termina nel 1563 e l’anno dopo Pio IV ne conferma tutti i decreti, rendendoli esecutivi per l’intera cristianità. Nasce la parrocchia tridentina, che ha avuto il merito di creare, per la prima volta nella Chiesa, un’omogeneità pastorale. Per descriverla l’autore non segue il metodo cronachistico, ma quello che privilegia la vita nel suo complesso.
Il volume – quinto e conclusivo di una serie che ha visto i primi quattro pubblicati dalle Edizioni Dehoniane Roma e ora acquisiti dalle EDB – presenta una documentazione unica sulle scelte pastorali che hanno avviato una vera «riforma tridentina» attraverso le parrocchie. Mette a fuoco «le vie praticate per l’attuazione della riforma», con dati d’archivio documenta la pastorale, la vita quotidiana del clero in cura d’anime, i redditi della parrocchia, il suo rapporto con il territorio. I capitoli su feste di precetto, devozioni, anno liturgico, ciclo della vita (nascita e battesimo, matrimonio, esequie) offrono materiale prezioso per la riflessione antropologica e pastorale.
Parrocchia è un vocabolo in circolazione da almeno 1600 anni. Con il quinto volume l’autore conclude una ricerca che porta a quella “civiltà del campanile” tipica del nostro paese, della quale ancora vive la maggior parte degli italiani. La storia della parrocchia diventa allora un modo per capire la nostra società e la nostra Chiesa.
Sommario
Presentazione. Introduzione. 1. Le vie praticate per l’attuazione della Riforma. 2. Il concilio di Trento dalle enunciazioni ai fatti. 3. La parrocchia: realtà e problemi. 4. La lotta alle superstizioni. Bibliografia.
Note sull'autore
Vincenzo Bo, parroco di Monterosso al Mare e noto specialista di religiosità popolare, è nato a Sestri Levante nel 1922 e morto nel 1999. Laureato in scienze sociali all’Università di Lovanio, ha pubblicato Parrocchia tra passato e futuro (1977), Religiosità popolare (1979), Festa, riti e magia (1983), La religione sommersa (1986). Ha, inoltre collaborato, insieme ad altri autori, ai volumi: Dizionario di pastorale della comunità cristiana (1980), La festa (1980), Il pellegrinaggio e le tradizioni popolari (1982). È autore della Storia della parrocchia in cinque tomi, di cui sono stati disponibili finora i primi quattro volumi: 1) I secoli delle origini (sec. IV-V), 21992; 2) I secoli dell’infanzia (sec. VI-IX), 1990; 3) Il travaglio della crescita (sec. XII-XIV), 1991; 4) Il superamento della crisi (sec. XV-XVI), 1992.
È stato membro del Consiglio del COP e redattore della rivista Orientamenti pastorali. L’attuale presidente del COP così descrive la sua figura: «Vincenzo Bo aveva la stoffa di un vero intellettuale, paziente ricercatore, capace di collegare i mille fili dell’esperienza per farne apparire un disegno compiuto. Si potrebbe dire che fu prete innamorato del suo ruolo di pastore, così come fu uno studioso capace di dare dignità scientifica a quanto l’azione pastorale ha prodotto di tradizioni nel corso dei secoli».
Coed. LDC/Velar. Il volume raccoglie gli atti del Seminario di studio svoltosi a Roma nel novembre 2002. Il ricco materiale presentato e di aiuto al compito di quanti sono impegnati nella formazione spirituale dei vari soggetti ecclesiali.
Una sfida che la chiesa del nuovo millennio non puo perdere: una nuova immagine di parrocchia. Il volume esprime chiaramente l'opzione per un cristianesimo domestico", rivolto a tutti e a ciascuno, senza diventare "addomesticato". E un sogno: la possibilita per la parrocchia di rimodularsi in forme nuove dinanzi al cambiamento sociale. Le esperienze che stanno sorgendo (pastorale d'insieme, unita pastorali, zone pastorali, ecc.) ne sono una testimonianza. Esse consentono di intravedere una presenza creativa della chiesa sul territorio e di ripensare - in piena luce - la figura del prete e del diacono, dei ministeri laicali, dei collaboratori pastorali, della famiglia. "
Situazioni e prospettive della parrocchia sulla base delle sollecitazioni del mondo moderno. Il futuro della parrocchia passa attraverso le sue trasformazioni. Le proposte di rinnovamento che si muovono all'interno del modello attuale, pur lodevoli nell'intenzione, costituiscono una illusione ingannevole. Solo mutando profondamente la parrocchia puo continuare ad essere forma di comunita cristiana sul territorio, sua realizzazione storica adeguata ed efficace. Aspetto non marginale di quella conversione pastorale che e intelligenza ed ascesi, mentalita e prassi, slancio di evangelizzazione e fedelta creativa: in un mondo che cambia.