Il dossier esplora il tema affascinante del mar Mediterraneo "visto" dai lidi di Palestina e dagli autori dei libri biblici, con i suoi simboli e significati, ma anche, inevitabilmente, con gli "occhi" di chi nei nostri anni cerca nelle Scritture riferimenti etici. Alla voce "Io e la Bibbia" si trova in questo numero un'intervista al rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni. La rubrica "Dentro la storia" esplora il dualismo fra "Galilea e Gerusalemme". Mentre "Nel mondo della musica" si incontra The Apostles, gli Apostoli, l'imponente oratorio per soli, coro e orchestra di Edward Elgar (1857- 1934) di cui il musicologo Jerrold Northrop Moore ebbe a dire: «L'opera, al di sopra di tutte le altre opere di Elgar, rende omaggio al puro coraggio del suo genio. Si innalza come un inno - il più profondamente toccante di quanto io conosca - all'inevitabile imperfezione dei progetti terreni e alla fallibilità della visione umana».
Benché la sua lettura sia gravemente amputata nella liturgia della Veglia pasquale, il racconto del passaggio del Mar Rosso, al capitolo 14 dell’Esodo, continua a essere ben noto. Forse lo è, del resto, perché è uno dei rarissimi testi biblici che mettono in scena una violenza divina, che ha probabilmente costretto i censori liturgici a riconoscerne la centralità insostituibile nella Bibbia, ma anche nella simbologia della risurrezione. In realtà, questo testo racconta proprio un passaggio dalla morte alla vita, il momento nel quale Dio prende nella sua trappola per metterlo a morte colui che negava a un popolo il diritto di vivere, il momento nel quale YHWH spezza le catene del suo popolo, liberandolo non solo dalla schiavitù dell’Egitto, ma anche dalla sua complicità interiore con i suoi oppressori. Prefigurazione della risurrezione di Gesù, ma anche del battesimo che associa il credente alla morte del suo Signore, affinché partecipi alla sua risurrezione e sia una nuova creatura, questo passo è servito anzitutto da matrice alla maggior parte dei testi biblici che evocano la salvezza offerta da Dio al suo popolo.
Apparire significa non essere, l'essere invece è e non ha bisogno di apparire. Di conseguenza chi non è, ostenta. Dio, però, non guarda ciò che guarda l'uomo, Dio scruta i cuori. A Lui non interessano le apparenze vane, ma le verità profonde che si muovono nell'animo umano. Diversamente dall'attenzione che troppo spesso l'uomo rivolge alla sola esteriorità, il discorso pervasivo che attraversa la Scrittura è molto più interessato a ciò che esso ritiene intimo e autentico.
A cinquant'anni dal Concilio, la Bibbia resta ancora un'illustre sconosciuta per moltissimi, troppi cattolici. Il libro di Paolo De Martino, diacono permanente e responsabile della pastorale biblica della Diocesi di Torino, nasce da una solida esperienza di incontri e conferenze. Scritto con un linguaggio insieme semplice e profondo, il testo ha lo scopo di suscitare stupore e curiosità per iniziare a muovere "dei passi" verso l'incontro personale e diretto con la Parola. Un libro che vuole accendere il desiderio di leggere, approfondire, studiare e vivere la Bibbia, tutta la Bibbia! Come ha detto Papa Francesco: «Se leggessimo i messaggi di Dio contenuti nella Bibbia come leggiamo i messaggi del telefonino, cosa succederebbe?».
Dopo aver trattato il Padre nella Bibbia, intendiamo proporre un aspetto collaterale - anche se, in qualche modo, inedito - come quello della Madre nella Bibbia un tema complesso e intrigante, ma anche interessante, come pure - riteniamo - attuale. Perché? La progressiva emancipazione della donna in epoca moderna, con il processo delle pari apportunità e pari diritti, ha interessato non solo la società civile, ma anche la sfera religiosa e la stessa Chiesa cattolica. È quindi utile affrontare, all'interno della rivelazione biblica, il problema femminile, in genere, e specificamente quello materno, oggi, tra l'altro, investito da temi gender che ne mettono in discussione la sua essenza.
Nonostante molteplici studi sull'attività dell'Apostolo Paolo, tuttora ci sfuggono le più profonde motivazioni del suo agire. L'intento di questo volume è quello di recuperare la giustificazione cristologica della sua condotta controversa e mostrare come l'itinerario dell'espropriazione volontaria presentata da Paolo in 1Cor 9,19-23 (1Cor 9) non sia un optional bensì un cammino senza il quale non ci può essere un'autentica vita cristiana.
Il matrimonio è nelle Scritture la realtà originaria dell'immagine e della somiglianza di Dio. L'Antico Testamento ne percorre lo sviluppo spesso tortuoso e contraddittorio, intravedendo, grazie alla riflessione profetico-sapienziale, la sua natura "sacramentale" e la direzione del compimento in Cristo Gesù e nel suo corpo ecclesiale.
Quanto sono storicamente attendibili i personaggi politici del Nuovo Testamento? Quali testimonianze storiche al di fuori del Vangelo, non prodotte dai cristiani, si riferiscono a persone menzionate nel Nuovo Testamento? Nel dossier di questo numero della rivista vengono presentate le figure politiche confermate da iscrizioni extra-bibliche e da antichi scritti. Completano il numero rubriche di storia, arte, archeologia e attualità:. La rivista contiene inoltre un corposo apparato iconografico e un’:agenda ricca di appuntamenti.
La parola di Dio, che si è fatta carne in Gesù, vuole avere bisogno di predicatori credibili per manifestarsi, Natale dopo Natale, in tutta la sua novità salvifica. Grazie alla predicazione di evangelizzatori affidabili, la carne degli ascoltatori si potrà fare parola, memoria creativa di Cristo, «Immagine del Dio invisibile». Incentrati sul prologo del Vangelo di Giovanni (1,1-18) e sul racconto della nascita di Gesù nel Vangelo di Luca (2,1-14), questi spunti omiletici potranno essere utili ai predicatori di Rito Ambrosiano e di Rito Romano.
Il presente studio intraprende una lettura narrativa dei racconti del primo libro dei Re riguardanti il regno di Acab (1Re 16,29-22,40). In particolare, viene trattata la peculiare caratterizzazione di questo personaggio. La narrazione biblica, infatti, si sofferma ampiamente su questo sovrano, rivelandone tutta la complessità e drammaticità. Egli è ritratto dalla Bibbia come un re peggiore degli altri sovrani che lo hanno preceduto sul traballante trono d'Israele. La poliedrica figura di Acab è indagata nelle sue molteplici sfaccettature, considerando la particolare attenzione del narratore all'interiorità e alle dinamiche affettive del figlio di Omri. La disamina delle vicende che coinvolgono il re d'Israele apre una finestra sulla problematica legata alla rappresentazione narrativa dei personaggi cattivi in azione, parole e sentimenti. Il testo passa a considerare la tipologia del cattivo nella Bibbia, arricchendo l'indagine su Acab del confronto con gli altri opponenti presenti nel macroracconto, nelle narrazioni delle origini e nella saga dei re d'Israele e di Giuda. Nella narrazione biblica può essere rappresentata ogni cosa, anche i personaggi cattivi, perché Dio si mostra capace di attraversare tutto, incluso il male commesso dagli uomini.
SOMMARIO
Editoriale
Dionisio Candido
L'IRA DI CAINO
Guido Benzi
NON DARO' SFOGO ALLA MIA IRA (OS 11,9). L'IRA MUTATA IN TENEREZZA
Sebastiano Pinto
L'IRACONDO MOSTRA STOLTEZZA (PR 14,29. L'educazione e la cura.
Rosalba Manes
DISCEPOLI DI UN MAESTRO MITE:LA SFIDA EVANGELICA DELLO STILE CHE DISARMA LA VIOLENZA
Claudio Doglio
L'IRA DELL'AGNELLO. LA PROSPETTIVA PARADOSSALE DELL'APOCALISSE
Riccardo Battocchio
QUANDO L'IRA ENTRA IN SCENA
Valentino Bulgarelli
L'IRA. LA GRATUITA' COME ANTIDOTO
Rossella De Leonibus
DALL'AGGRESSIVITA' ALLA NON VIOLENZA
Il tema della benedizione attraversa interamente la Bibbia. Sin dalla Genesi fino all'istituzione dell'Eucaristia e all'Ascensione di Gesù, che nel solo testo di Luca benedice i discepoli mentre si stacca da loro, la storia della salvezza è disseminata di gesti di benedizione da parte di Dio e dei suoi figli. Una benedizione che con Paolo si estende da Israele a tutte le genti e che ancora si esprime nella vita della Chiesa attraverso la liturgia e la carità, che rende gli uomini benedizione gli uni agli altri. Contributi di Vinicio Albanesi, Marco Cassuto Morselli, Gabriella Maestri, Tiziano Lorenzin, Rosalba Manes, Luciano Manicardi, Enrico Mazza, Vittorio Metalli, Grazia Paola, Romano Penna, Ombretta Pettigiani, Stefano Romanello, Gérard Rossé, Maria Pina Scanu, Norberto Valli, André Wénin.