L'omelia e malata: dobbiamo guarirla ad ogni costo. E' cio che si propone questo simpatico libretto che, con stile brioso e accattivante, indica le vie per dare smalto nuovo alla predicazione. Utile per sacerdoti, diaconi e conferenzieri.
Fin dall'antichità i pellegrini di ritorno dal viaggio in Terra Santa portavano con sé degli speciali oggetti ricordo. Definirli "souvenirs" sarebbe assolutamente scorretto, perché ciò vanificherebbe la loro profonda valenza teologica e simbolica: quello di Terra Santa è un itinerario di ricerca e non un semplice viaggio. Il nome che dà loro Egeria fin dal IV secolo è Eulogie, cioè Benedizioni: sono reliquie o specie di reliquie, di cui nel libro si approfondiscono valore e significato. In una prospettiva storica e geografico-ecumenica sono prese in considerazione le Eulogie tipiche delle varie comunità cristiane: oltre ai Latini, i Copti, gli Etiopi, i Russi, gli Armeni, i Caldei, i Greci ortodossi e anche i Protestanti, che nel XIX secolo ebbero grande ruolo nell'illustrazione grafica e pittorica dei Luoghi Santi. Le Eulogie diventano così un tramite per accostarsi non solo ai riti del pellegrinaggio, ma anche ai Cristiani d'Oriente da secoli presenti a Gerusalemme e alla Città Santa, vero centro del mondo e ombelico della terra, che il pellegrino cerca di traslare e rifondare nella propria terra d'origine. Partendo dal racconto dell'esperienza dell'autore e di sua moglie, pellegrini e meravigliati scopritori della Città Santa, il volume presenta una vasta collezione di Eulogie di diverse epoche, che vengono analizzate dal punto di vista scientifico, storico e teologico.
GLI AUTORI
Mario Coccopalmerio, medico, antichista, viaggiatore prima, poi pellegrino a Gerusalemme. Si definisce un “agiografo”.
Madre Anna Maria Canopi ha scritto appositamente per la collana "Nativitas" suggestive memorie, riflessioni e poesie dedicate al mistero del Natale, fin dal ricordo del primo presepe con il bacio sui piedini nudi della statuina di Gesù Bambino. Come scrive Gianfranco Ravasi nella presentazione: "La parola di madre Canopi dall'oasi della memoria e da quell'oasi del suo presente si rivolge all'umanità intera. Parla con amore e dolcezza ma anche con intensità e certezza a quella crisalide divina che è racchiusa nel bozzolo del mistero e che attende lo sbocciare del suo Natale".
Solo a partire dal Trecento inoltrato compaiono le prime relazioni di viaggio di pellegrini italiani, corredate di dati in ordine al percorso effettuato. Per i secoli precedenti si è costretti a ricorrere a indizi e elementi orientativi desunti dalle numerose testimonianze documentarie del pellegrinaggio compostellano. Sulla base dei dati raccolti è possibile confermare quanto le fonti tarde asseriscono, indicando nella via Francigena il percorso iniziale dei pellegrini jacopei che si dipartivano dall'Italia.