Calendario liturgico quotidiano per il Rito romano dalla I domenica di Avvento. Nell'anno liturgico 2021 si segue: il Ciclo domenicale e festivo dell'Anno B, il Ciclo feriale I (Anno dispari). In appendice sono aggiunti sinteticamente gli snodi fondamentali del Calendario liturgico per il Rito ambrosiano, ugualmente dalla sua I domenica di Avvento sino alla domenica conclusiva dell'anno liturgico.
Punto di riferimento insostituibile per la teologia cattolica contemporanea, la rivista Concilium delinea la mappa delle domande più pressanti che l’attualità pone alla riflessione teologica. E costringe la fede cristiana non solo a confrontarsi con il discorso pubblico, ma anche a impegnarsi nel dialogo con le prospettive specifiche delle diverse confessioni cristiane. Per la profondità dei contenuti, oltre che per l’ampiezza di respiro e la capacità di penetrazione intellettuale, Concilium riesce così a fornire risposte innovative e di convincente solidità alle questioni più importanti che si pongono alla teologia.
A un anno dall’inizio della pandemia, i dati che parlano della sofferenza dei bambini e dei ragazzi allarmano. Ma cosa accadrebbe se fossero pubblicati quelli sugli adulti? Il negazionismo oggi sarebbe ridurre il problema educativo alle aule e alle modalità didattiche, perché la grande prova che tocca i giovani riguarda tutti.
Generazione Covid. Dipende da ciascuno il significato di questa espressione diventata di moda: se è lo stagliarsi di una generazione traumatizzata dalle limitazioni, da un tempo “perduto”, o se è la grande occasione per verificare che cosa è in grado di generare il desiderio di vivere.
«Cosa possiamo fare?». Non c’è domanda più comprensibile oggi, soprattutto se fatta da un genitore. Ma la replica è netta: «Il senso della vita non si trasmette con il Dna» e il problema è innanzitutto nostro, ed è «la paura profonda che tutto finisca in nulla». È la risposta di Julián Carrón all’incontro del 30 gennaio, “Crescere e far crescere in tempo di pandemia”, nato dalla lettera di alcuni insegnanti di CL al Corriere della Sera e dal suo libro Educazione, comunicazione di sé, contributo al Patto globale voluto dal Papa per quella che definisce «una catastrofe educativa», davanti alla quale «non si può rimanere inerti».
Ma che cosa non ci lascia inerti? Quando ogni sforzo è sconfitto in partenza, solo fare una strada in prima persona. «In una società come questa non si può creare qualcosa di nuovo se non con la vita», diceva Giussani già nel 1978: «Non c’è struttura né organizzazione o iniziative che tengano. È solo una vita diversa e nuova che può rivoluzionare strutture, iniziative, rapporti, insomma tutto».
In questo numero trovate alcune storie di chi comunica ciò che lo sostiene, e risponde a quell’urgenza di significato, per sé e per l’altro, che sconfina dalle aule, dalle geografie, dal tipo di lavoro, da età e condizioni. Gli universitari portoghesi che nella pandemia scoprono se stessi al posto di vivere in trance; la presa che ha su adulti e ragazzi un’esperienza come il Donacibo; un sindaco che si chiede cosa ricostruisce il sentire comune. Perché si educa con tutto, nel modo di lavorare o di rientrare a casa, di vivere un dolore o di guardare un film.
L’educazione avviene sempre controvento, si è detto in questo tempo. Ma occorre che qualcosa si alzi più forte del vento: nell’apatia, ci muove solo qualcuno che dialoga con il nostro bisogno profondo di essere amati.
Come Antonio, che ha iniziato a insegnare a oltre cinquant’anni, esattamente un mese prima che il mondo fosse congelato dal Covid. Tante le difficoltà, eppure nel dialogo del 30 gennaio ha raccontato il rapporto sorprendente che è accaduto con i suoi studenti: loro sono stati investiti dallo sguardo che ha ricevuto lui nella vita, incontrando gente cristiana. «Se non siamo stati guardati in modo vero, non possiamo guardare l’altro in modo vero», concludeva Carrón quella sera: «Anzi, se non siamo guardati ora! Generati noi ora».
“Con acqua viva” è la pubblicazione bimestrale che rende facile la recita della liturgia delle ore, la preghiera più importante dopo la santa Messa. Non ti dovrai più chiedere: Come faccio a orientarmi nella Liturgia delle ore? In quale settimana mi trovo? Come funziona nelle solennità e nelle feste? E nei tempi forti dove trovo gli inni e le antifone? Perché nel volume è tutto semplice, “lineare” e a portata di mano. Per ogni giorno sono riportate le lodi, l’ora sesta e i vespri. Nelle domeniche, solennità e feste c’è anche l’ufficio delle letture e, in fondo al libro, si trova la compieta per ogni giorno della settimana.
Ciò che rende questo testo unico e molto facile da utilizzare è il fatto che, per ogni momento di preghiera, si trovano tutte le parti che servono disposte in successione. Questo è particolarmente utile nelle domeniche, nelle memorie dei santi e in altre festività liturgiche, dove il testo ufficiale del Breviario “costringe” a continui, e spesso complicati, cambi di pagina.
Il calendario liturgico 2021 per il rito romano è un sussidio dettagliato ed essenziale, con tutte le informazioni necessarie per vivere tutto l'anno in compagnia della Parola di Dio, per una più attenta e proficua preparazione alla celebrazione della santa Messa. Inizia con la prima domenica di Avvento (29 novembre 2020) e termina con l'ultima domenica dell'anno liturgico (4 dicembre 2021). Per ogni giorno dell'anno il calendario indica: - Il grado della celebrazione prevista dalla liturgia (solennità, festa, memoria obbligatoria o facoltativa del santo) e il colore liturgico.- I riferimenti biblici delle letture della santa Messa e il ritornello del salmo responsoriale. - Uno dei santi del Martirologio Romano o dei Calendari propri delle Chiese locali nei giorni in cui non ci sono delle ricorrenze liturgiche. - La settimana del Salterio della liturgia delle ore, indicata con un numero romano. Uno strumento indispensabile per immergersi nel mistero di Cristo!
Partendo dalla Parola di Dio della liturgia eucaristica del giorno, la rivista offre un semplice percorso di spiritualità particolarmente adatto ai laici, ma apprezzato da sacerdoti, religiosi/e, missionari, vescovi.
Nata e sviluppatasi all'inizio del Novecento, l'attività pubblicistica di Studium procede attraverso tre periodi, a cui corrispondono altrettante fasi di vita e di azione culturale. 1. Dall'atto della fondazione, nel 1906, a Firenze, come rivista della Federazione degli universitari cattolici (FUCI), all'avvento del fascismo. La riflessione della rivista verte in questo periodo sui rapporti tra fede e cultura moderna, fede e scienza, cristianesimo e democrazia, e sui problemi dell'istruzione universitaria, sui rapporti tra Università e società, sul tema della libertà dell'insegnamento. Studium diventa la prima rivista di ispirazione cattolica presente in campo culturale. Rivista universitaria, anzi organo di fatto della FUCI, che tuttavia, già nella sua presentazione, non intende "restringersi in un ambito di partito come semplice organo di istituzioni cattoliche". 2. Il periodo del Ventennio. Studium, diretta da Guido Lami (1923-1925), si stampa a Bologna, fino a quando, con la nomina dall'alto della nuova presidenza della FUCI, viene definitivamente trasferita a Roma (1925). Il periodo del Ventennio è vissuto da Studium all'insegna della differenziazione, del volontario "far parte a sé" e della coraggiosa resistenza al regime e alla sua "etica"; atteggiamento che si concreta nell'opera tenace di formazione delle coscienze giovanili e nell'ispirazione cristiana della cultura e della professione. Nel 1933 Studium diventa organo del nascente Movimento Laureati di Azione Cattolica. 3. La ripresa democratica, che vede proseguire e ampliarsi i discorsi culturali e scientifici riguardanti le esigenze spirituali della persona e il concetto cristiano della professione. Nel 1945 assume la direzione di Studium Aldo Moro e la rivista affronta con particolare rigore la responsabilità della cultura cristiana nella ricostruzione politica ed economica del Paese. Studium, con fascicoli monografici, saggi, interventi critici, prosegue il suo itinerario di riflessione su grandi nuclei concettuali del pensiero contemporaneo, mentre pone attenzione costante ai temi della bioetica, dei diritti umani, della convivenza civile, così come ai problemi della scuola e dell'Università, che mettono in gioco il destino delle nuove generazioni. In un'epoca che soffre di eccesso di informazione, in larga misura omologata, la rivista segue in profondità filoni essenziali del pensiero, lo stretto rapporto tra scienza e filosofia, l'evoluzione della società, con sensibilità storica e aderenza a valori ideali perenni. Dà voce inoltre a momenti alti della letteratura e della spiritualità, ponendo in luce le ragioni della speranza nella complessità del nostro tempo.
Questo strumento vuole essere un tentativo di risposta al desiderio di preghiera e di interiorità espresso da molti in un mondo frammentato e caotico. Nasce dall'esperienza fatta in questi anni in cui assistiamo ad un crescente desiderio di riscoperta di una fede che non sia una vaga appartenenza culturale.