Paolo Nespoli ha trascorso circa sei mesi nello Spazio. E da lassù, vivendo in assenza di gravità, in situazioni di emergenza, guardando la Terra dall'alto, ha capito alcune cose della nostra vita di tutti i giorni. In questo libro l'astronauta italiano racconta a noi che stiamo a terra le lezioni che lo Spazio gli ha insegnato. Con entusiasmo e chiarezza, con ironia e poesia. In orbita (e nella lunga e severa formazione da astronauta) Nespoli ha imparato nozioni pratiche e filosofiche. Vivendo in assenza di gravità, ha imparato ad assumere nuove abitudini, saper tornare bambino per apprendere di nuovo a vivere in una realtà in cui anche gli aspetti più scontati sono diversi dal solito. Costretto sempre al massimo della performance, ha imparato a lavorare in squadra, a gestire gli imprevisti, a ottimizzare il tempo, a riconoscere i propri limiti e fare tesoro dei propri errori. Ha imparato che i sogni vanno coltivati con cura, ma che a un certo punto, se si vogliono realizzare davvero, bisogna svegliarsi. Che se si guarda sempre avanti, se si punta sempre in alto, le stelle non sono poi così lontane. Mentre era sulla stazione spaziale, Nespoli ha comunicato con migliaia di "terrestri" attraverso i social network, trasmettendo informazioni, emozioni, e incantandoci con le sue meravigliose foto scattate da lassù. A volte bastano alcune immagini, selezionate e riproposte in questo libro, per capire con una vertigine come cambiano le cose osservate da un altro punto di vista.
Dove eravate la mattina del 23 febbraio 1987? Verso le 7.30, ora di Greenwich, un potente scroscio di neutrini, provenienti da una supernova in una galassia remota, ha raggiunto la Terra e ha letteralmente attraversato i suoi ignari abitanti. Quasi sicuramente voi non ve ne siete accorti! Di taglia piccolissima e di massa pressoché nulla, i neutrini sono quasi inafferrabili. Teorizzati da Wolfgang Pauli nel 1930 per risolvere le anomalie nei processi di decadimento nucleare, sono stati poi descritti in eleganti quadri teorici da Enrico Fermi e da Bruno Pontecorvo, ma sono stati "osservati" solo a partire dagli anni Cinquanta del secolo scorso. Ancora oggi sfidano la nostra comprensione della fisica delle particelle: eppure, sono i mattoni più comuni dell'Universo, poiché si producono spontaneamente nei processi radioattivi sulla Terra e nella fornace del Sole, nei reattori nucleari e nelle spettacolari esplosioni che avvengono nel cosmo. Questo libro racconta le delusioni inattese e i successi imprevisti di tutti coloro che (con una vera e propria fisica underground, fatta di esperimenti sottoterra, ma anche di speculazioni fortemente eterodosse) si sono lanciati in una ricerca caparbia per riuscire infine a catturarli, penetrando così negli enigmi di una natura che, per dirla con l'antico Eraclito, ama nascondersi