Patrono, custode e padre: sono le tre parole con cui papa Francesco caratterizza lo sposo di Maria e padre terreno di Gesù, san Giuseppe, al quale ha dedicato un ciclo di catechesi svoltosi dal 17 novembre 2021 al 16 febbraio 2022, in occasione delle udienze generali. Queste riflessioni sono ora raccolte in questo volume. Risuona forte l'appello di Francesco: «Il cristiano è come San Giuseppe: deve custodire. Essere cristiano è non solo ricevere la fede, confessare la fede, ma custodire la vita, la vita propria, la vita degli altri, la vita della Chiesa».
Confezione con cartoncino auguri Buon Natale e decorazione da appendere.
Immagine Sacra Famiglia su sagoma Stella di Natale.
Altezza cm 8
La vita di Gesù scritta con gusto e passione. L'attesa del Messia e le parabole che danno un'immagine nuova di Dio. La passione, la trasfigurazione, l'eucarestia. Gesù nella vita dei discepoli. Il cardinale Angelo Comastri conosce bene gli studi di cristologia; preferisce, tuttavia, accostarsi a Gesù con l'entusiasmo genuino del credente, con la fiducia generosa dell'uomo di fede.
Testo agile, che seleziona gli argomenti principali della materia per offrire una base istituzionale su cui ogni singolo docente deciderà quali approfondimenti compiere nel suo progetto didattico.
Questo piccolo libro affronta una questione fondamentale per la vita dei cristiani. Il battesimo implica una fine e un inizio. Presuppone la morte di un modo di esistenza - quello di Adamo, che ha voluto essere il padre di sé stesso, trovare in sé il suo principio e il suo fine -, e dà il via ad un altro modo di esistere - quello di figli generati dall'alto. In questo nuovo modo di esistere, nessuno di noi si fa da sé (come nessuno si ama da solo) e si diventa sé stessi solo quando vediamo e crediamo all'amore di chi ci genera. "Vedere" il volto di chi genera, rendendoci figli che riconoscono la propria origine ed entrano con essa in una relazione d'amore, significa trasfigurare la propria esistenza, fin nei gesti più quotidiani ed esigiti dalla vita e in ogni momento della nostra giornata. Da sempre la preghiera oraria e quotidiana della Chiesa è stata intesa come un aiuto a "redimere il tempo", senza dividere la vita in spazi/tempi sacri e profani, ma accogliendo la chiamata a vivere da figli di Dio in ogni momento e in ogni spazio. Ma cosa fare quando gli uffici liturgici tradizionali che scandiscono le ore e i giorni non "funzionano" più, soprattutto oggi nel deserto non redento del tempo di internet 24 ore su 24, 7 giorni su 7? Ciascuno può essere tentato di riempire il vuoto che si crea con un "fai da te" che tuttavia corre il rischio di ridursi ad una devozione privata, senza un carattere ecclesiale che metta in comunione con una tradizione più ampia. Suor Vassa sostiene che non si può vagare in questo deserto da soli e disarmati. Abbiamo bisogno di tirare fuori i "grossi calibri" della nostra Tradizione. Abbiamo bisogno della Liturgia del tempo, con la sua profondità teologica e le sue memorie bibliche, che inizia con la creazione e si estende in avanti, fin nella vita del mondo che verrà. Abbiamo bisogno cioè di vivere la tradizione di preghiera della Chiesa delle Ore e dei Giorni come possiamo, rivisitandola, adattandola realisticamente alle nostre circostanze attuali, piuttosto che rimanere intrappolati nel caos disorientante del nostro tempo.
La raffinata riflessione del cardinale Sarah analizza, quasi disseziona, una celebre frase di Romano Guardini, "Vorrei aiutare gli altri a vedere con occhi nuovi", assumendola come compito, oggi più di ieri necessario, della guida dei fedeli verso la comprensione dei Misteri Cristiani. L'evento da vedere e da cui si è visti è sempre Cristo; è Lui che ci dà la forza di trasformare il mondo. Gli occhi nuovi, scrive il cardinale Sarah, richiamando il pensiero di Benedetto XVI, sono quelli che riescono a vedere che la bellezza è una forma superiore di conoscenza, che tocca l'uomo con "tutta la grandezza della verità". Perché non pensare quindi che la bellezza sia anche una missione affidata alla Chiesa di "continuare a convertire, dunque a umanizzare il mondo"?
Gli ultimi secoli della Patrologia sono in genere i meno studiati, ma offrono inaspettati punti di interesse. Accanto alle riflessioni originali di argomento cristologico (soprattutto per combattere le eresie del nestorianesimo e del monofisismo) trovano spazio ampie riflessioni esegetiche sui testi della Sacra Scrittura, ma anche interpretazioni e commenti dei testi dei Padri della Chiesa dei secoli precedenti (in modo particolare Agostino e Origene), segno che ormai la Patrologia inizia a riflettere su se stessa. Gli autori più importanti che trovano spazio in questo volume non sono soltanto Padri della Chiesa, ma anche rappresentanti del nascente monachesimo, oppure esponenti della cultura e della filosofia dell'epoca (Boezio e Cassiodoro primi fra tutti). Non manca un ampio capitolo che analizza la letteratura armena, siriana e copta, insieme alle prime controversie con il mondo islamico. Il volume è diviso in due parti: a una esposizione chiara e precisa della vita e delle opere degli autori della letteratura cristiana antica, fa seguito un'ampia antologia di testi, in modo che il lettore possa confrontarsi direttamente con i testi degli autori di volta in volta studiati.
Sussidio per la preparazione delle petizioni del Padre nostro.
La consegna (Traditio) della Preghiera del Signore significa la nuova nascita alla vita divina. Poiché la preghiera cristiana è parlare a Dio con la Parola stessa di Dio, coloro che sono stati «rigenerati… dalla Parola di Dio viva ed eterna» (1Pt 1,23) imparano ad invocare il loro Padre con la sola Parola che Egli sempre esaudisce. E ormai lo possono, perché il sigillo dell’Unzione dello Spirito Santo è impresso, indelebile, sul loro cuore, sulle loro orecchie, sulle loro labbra, su tutto il loro essere filiale (CCC 2769).
Il Padre Nostro è la sintesi dell’iniziazione cristiana. In questa preghiera i catecumeni trovavano espressa la fede cristiana, che non si riduce alla conoscenza di alcune verità, ma porta alla comunione con Dio, scoperto come Padre nella rivelazione del Figlio e nella partecipazione della sua filiazione mediante il dono dello Spirito Santo. Così si prega. Ma la fede creduta e celebrata non è una fede separata dalla vita, bensì una fede che si manifesta nella storia, diventa vita cristiana. Fede, preghiera e vita cristiana costituiscono un cerchio indivisibile nell’iniziazione cristiana. La preghiera del Padre Nostro crea il ponte tra fede e vita, dissolvendo il divorzio, così frequente, tra di esse.
dall’Introduzione
i 7 volumi sulle petizioni del Padre nostro contengono in appendice commenti dei Padri:
Agostino – Ambrogio – Anonimo – Autore ignoto del V secolo – Cipriano – Cirillo di Gerusalemme – Cromazio di Aquileia – Evagrio Pontico – Giovanni Crisostomo – Girolamo – Gregorio di Nissa – Isaia di Gaza – Massimo il Confessore – Origene – Quodvultdeus – Regola del Maestro – Teodoro di Mopsuestia – Teresa di Gesù – Tertulliano – Tommaso d’Aquino
a cura di Franco Chirico
MESSAGGI E ATTUALITÀ
“Considerano il male come bene”
di Cristina Mantero
ANNO DI SAN GIUSEPPE
Centocinquantesimo anniversario della proclamazione di san Giuseppe come patrono universale della Chiesa
di don Marcello Stanzione
santi
Paolo della Croce: la spiritualità del Cuore
di A. Clementi cp
beati e devozioni
La beata Elena Guerra: l’apostola dello Spirito Santo nei tempi moderni
mistici
Mariam Baouardy la Piccola Araba santa
ghiaie di bonate
Un compito importante
a cura di Alberto Lombardoni
miracoli
Ipertermia e incombustibilità
MESSAGGI
Rimanete al fianco di Gesù / Io voglio eccellenti cristiani / Nuovi cieli sono già pronti / Pregate con amore e fiducia / Il mio regno appartiene a voi / Decidetevi per la santità / Benedico tutti voi / Con Gesù sparisce ogni paura / Lui è Padre di consolazione / Aprite i vostri cuori e Io sarò lì / Seguite il santo Vangelo / RIFLESSIONE SULLA QUARESIMA / La pace mette a posto tutte le passioni
profezie
La beata Elisabetta Canori Mora e le profezie sulla Chiesa
testimonianze
La Santissima Vergine dell’Eucaristia. La realtà di Manduria – prima parte
a cura di Walter Salin
riflessioni di un laico
Medjugorje: Mariofania o inganno diabolico?
di Ugo Sauro
Angeli
Il beato Carlo Acutis l’amico di Gesù e degli angeli
di Michele Pio Cardone
demonologia
La possessione diabolica
di Giuseppe Portale
storia, arte e fede
Corrado Spadafora e Betta Romano Colonna. Una storia affascinante e coinvolgente
di Elena La Fauci Di Rosa
Una raccolta di preghiere per rinsaldare l’unione con il proprio Angelo custode e conferirgli una speciale forza di assistenza nei momenti difficili della vita. Una raccolta di preghiere per rinsaldare l’unione con il proprio Angelo custode e conferirgli una speciale forza di assistenza nei momenti difficili della vita.
«Il ragù vegano è il mio "punto zero". Essendo uno dei miei piatti preferiti - o, meglio, la lasagna alla bolognese è uno dei miei piatti preferiti -, è la prima ricetta che ho provato a veganizzare quando sono diventata vegana. Non volevo rinunciare a quel comfort food che mi accompagnava sin da bambina. Per me la lasagna voleva dire mia madre che il giorno prima di ogni festa preparava il ragù lasciandolo cuocere lentamente, voleva dire aiutarla e, un po' annoiata, stare a mescolare la besciamella sul fuoco per interminabili minuti, voleva dire l'intera tavola tappezzata di panni da cucina dove poggiare le sfoglie pronte sbollentate nell'acqua. E poi ancora voleva dire sedermi a tavola per pranzo, felice, sapendo che finalmente avrei riassaggiato quei sapori che amo così tanto, e che avrei potuto fare il bis la sera stessa, perché mia madre, sapendo quanto mi piacesse quel piatto, ne preparava due teglie. Così, nel lontano 2016, decisa a veganizzare il mondo, mi misi a cercare su internet un modo per cucinare il ragù vegetale e, con estrema felicità, scoprii non solo che era possibile, ma anche molto semplice.» Il cibo, attraverso le ricette, ci può portare in Paesi lontani, mai visitati, oppure ricondurci nei nostri luoghi del cuore, restituendoci profumi, sapori e colori che credevamo persi. Questo libro parla proprio di questo, di quei piatti che segnano la nostra vita, lasciando un marchio incancellabile nella memoria. Qui ogni ricetta, ogni "grande classico" italiano o internazionale, è anche un manifesto, il portavoce di una cucina vegetale cruelty free che ci dice che possiamo ritornare ai piatti delle nostre terre, dei nostri viaggi, della nostra memoria in un modo più etico, senza perdere sapori e profumi indimenticabili. Una rivisitazione che ad alcuni sembrerà un atto sovversivo. E invece è solo cucina vegetale che spacca.