Le opere di Maria Maddalena de' Pazzi, riunite in un corpus di sette volumi, sono state pubblicate a Firenze tra il 1960 e il 1966.
Fra la verità e il giudizio umano, fra il coraggio e il dubbio, che si alternano come onde di nebbia lungo tutto il romanzo (e proprio le nebbie, le nuvole, i vapori delle tempeste ne sono immagini chiave), si scorge a tratti la figura sfuggente del protagonista, dipinta con elusiva precisione. E' Lord Jim, uno dei personaggi più celebri, complessi, difficili e amati di Conrad, con il suo idealismo tenebroso, problematico ed essenzialmente umano.
Carlo Michelstaedter traversò la vita con incauta rapidità: prese a pretesto una tesi di laurea per dare voce a una sua desolata certezza: stabilì, all’interno del suo ragionare, un filo tra Parmenide e una corrosiva critica della società che lo circondava: infine, nell’ottobre 1910, a ventitré anni, si uccise con un colpo di rivoltella. Percorso che ricorda quello di Otto Weininger, per l’intensità rovente dell’esperienza, per la tematica, per gli anni in cui si svolge. La persuasione e la rettorica doveva essere la tesi di laurea di un brillante studente goriziano a Firenze su questi due concetti in Platone e Aristotele. Divenne un testo anche formalmente inclassificabile, dove le due parole del titolo assumono significati del tutto peculiari. «Persuasione» è il tentativo, sempre vanificato dalla manchevolezza irriducibile della vita, di giungere al possesso di se stessi: «Persuaso è chi ha in sé la sua vita». «Rettorica» è l’apparato di parole, di gesti, di istituzioni, con cui viene occultata l’impossibilità di giungere alla «persuasione». Isolato nell’Italia del suo tempo, fedele all’ombra di Schopenhauer, Michelstaedter raggiunse in questo suo scritto la concentrazione vibrante che è data ai grandi precoci: «Ogni suo attimo è un secolo della vita degli altri, – finché egli faccia di sé stesso fiamma e giunga a consistere nell’ultimo presente».