È opinione diffusa che il cosiddetto Vangelo di Marcione (85-160 circa) sia una versione abbreviata e modificata del Vangelo di Luca. In questi ultimi anni, però, alcuni studiosi hanno messo in dubbio questa ricostruzione e hanno proposto che il testo di Marcione stia alla base del Vangelo di Luca, e non viceversa. Nel 2015 Matthias Klinghardt ha tentato una ricostruzione del testo greco del Vangelo di Marcione - che ci è noto solo attraverso citazioni - giungendo alla conclusione che esso è alla base non soltanto del Vangelo di Luca, ma anche dei Vangeli di Matteo, Marco e Giovanni. Sarebbe allora inutile postulare l'esistenza della fonte Q, sulla quale si fonda la teoria delle due fonti. In questo libro è fornita una traduzione italiana del testo proposto da Klinghardt e un'analisi dettagliata della sua ricostruzione teorica.
I primi che udirono le Beatitudini di Gesù serbavano nel cuore il ricordo di un altro monte, il Monte Sinai ... dove Dio parlò a Mosè e gli diede la Legge scritta «dal dito di Dio» su tavole di pietra. Questi due monti, il Sinai e il Monte delle Beatitudini, ci offrono la mappa della nostra vita cristiana e una sintesi delle nostre responsabilità verso Dio e verso il prossimo. La Legge e le Beatitudini insieme tracciano il cammino della sequela di Cristo e il sentiero regale verso la maturità e la libertà spirituali. I Dieci Comandamenti del Sinai possono sembrare negativi: «Non avrai altri dèi di fronte a me; ... Non uccidere; Non commettere adulterio; Non rubare; Non pronunziare falsa testimonianza...». Essi sono invece sommamente positivi. Andando oltre il male che nominano, indicano il cammino verso la legge d'amore, che è il primo e il più grande dei Comandamenti: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente... Amerai il prossimo tuo come te stesso». Gesù stesso afferma di non essere venuto per abolire la Legge, ma per darle compimento. Il suo messaggio è nuovo, ma non distrugge ciò che già esiste. Anzi sviluppa al massimo le sue potenzialità. Gesù insegna che la via dell'amore porta la Legge al suo pieno compimento.
Il volume si propone di introdurre il lettore al tema meraviglioso e difficile dell'interpretazione del testo sacro di ebrei e cristiani, la Bibbia, per quanto riguarda l'amore (eros), sotto il profilo della simbolica della parola e della parola come simbolo dei fondamenti. L'ermeneutica è un'arte antica, quasi come la scrittura. Se ne può trattare da diverse angolature: in questo caso il tentativo è quello di una comparazione tramite accostamento che scavalca oltre un millennio e mezzo, per cercare di trovare - se vi sono - dei minimi comuni denominatori nell'ars interpretandi di autori assai distanti nel tempo e nello spazio: Origene, l'esegeta alessandrino vissuto a cavallo fra il II il III secolo, e il nostro contemporaneo Paul Ricoeur, senza trascurare qualche accenno ai primordi dell'ermeneutica greca classica e alcuni dei maggiori rappresentanti della corrente omonima della filosofia moderna e contemporanea. Un "avvicinamento", una sorta di parziale "lettura in sinossi" di impostazioni distanti fra loro circa diciassette secoli, e, sotto certi profili, così reciprocamente capaci quasi di echeggiarsi, evocarsi. La grande lezione origeniana ci ha condotto, e ci conduce ancora, sulle piste insospettabili, per alcuni, di una sostanziale unità della dimensione erotica nell'umano, capace di rendere plausibile una sorta di Teologia dell'Eros, senz'altro insolita come fecalizzazione, e forse per taluni perfino scandalosa, ma certamente utile in questi tempi disarmonici e tristi, a recuperare qualche barbaglio di bellezza. La scomposizione del tema erotico nei mille rivoli della sua complessità e contraddizioni, ci ha forse permesso di trovarne l'intrinseca formidabile e possente unitarietà alla luce delle scritture antiche.
Violenze carnali, adulteri, fratricidi, incesti, vendette, lapidazioni, diluvi e carestie. Queste sono le macabre vicende e i terribili disastri narrati nella Bibbia. Il libro più letto al mondo, che per secoli, preso alla lettera, ha alimentato e giustificato soprusi inauditi in nome di Dio. Infatti, cercare di comprendere la Bibbia senza una contestualizzazione linguistica, storica, a volte anche archeologica, è un'impresa spesso fallimentare. Ma come possiamo trarne insegnamento se il suo significato più profondo ci sfugge? Simone Venturini in questo libro ci offre una prospettiva inedita: e se la chiave di lettura fosse dentro di noi, laddove l'anima sconfina con il mistero di Dio? A partire dalla conoscenza di sé e dall'esperienza che facciamo di Dio nei momenti più intimi della nostra vita, è possibile leggere la Bibbia in modo diverso, al riparo da anacronismi o tendenze fideistiche e scoprirne il suo senso profondo e il suo potere nascosto. Aiutarci a capire chi siamo, qual è la nostra missione e chi è veramente Dio.
Con il terzo tomo si conclude quello che a tutti gli effetti può considerarsi un nuovo tipo di commento e uno strumento inedito: la lettura continua dei vari testi in cui il Nuovo Testamento si rifà all'Antico e al tempo stesso ne viene illuminato. Se il nuovo interpreta l'antico, anche l'antico interpreta il nuovo - la Scrittura interpreta la Scrittura -, e per questo è della più grande importanza esaminare la peculiarità del contesto neotestamentario in cui l'Antico Testamento è ripreso, sullo sfondo dell'uso o degli usi che di questo si faceva nel giudaismo del secondo tempio. Se gli scrittori neotestamentari si richiamano all'Antico Testamento servendosi delle medesime tecniche esegetiche e sulla base degli stessi presupposti ermeneutici del tempo, donde viene la novità teologica del testo neotestamentario? Il terzo volume commenta le lettere ai Filippesi, ai Colossesi, ai Tessalonicesi, le lettere Pastorali, agli Ebrei, di Giacomo, di Pietro e di Giovanni, di Giuda e l'Apocalisse di Giovanni. Chiudono il volume indici dei passi citati - non soltanto biblici -, che concorrono a rendere l'opera ancor più fruibile a una lettura approfondita del testo biblico.
La Domenica della Parola è un'occasione speciale per raccogliere il popolo di Dio attorno alla Bibbia, come ci invita a fare papa Francesco. Una giornata di festa e celebrazione per rimettere al centro della vita, accanto all'Eucaristia, l'ascolto della Sacra Scrittura, attraverso esperienze e momenti di lettura, approfondimento e rifl essione spirituale da vivere in comunità. Una buona preparazione è un ingrediente essenziale per una buona riuscita. Il Sussidio, a cura del Centro Biblico San Paolo, si propone di aiutare sacerdoti e fedeli a vivere al meglio la Domenica della Parola voluta da papa Francesco. È suddiviso in tre parti per rispondere a tutte le esigenze: Prima parte Cosa preparare Coinvolgere la comunità; prepararsi spiritualmente. Cosa vivere Percorso Liturgico-Celebrativo; Percorso Formativo-Conoscitivo; Percorso Ricreativo-Festoso. Cosa inaugurare La lectio orante, la lettura continua della Bibbia; la valorizzazione dei Tempi Forti. Seconda parte Schema per la celebrazione eucaristica; Intronizzazione della Bibbia; Proclamazione del Vangelo; Venerazione. Schema per una lettura orante della Bibbia Ascoltare, Venerare e Restare nella Parola; il Metodo Via, Verità e Vita. Schema per la lettura della Bibbia in un anno. Una proposta di lettura continua per i Tempi forti e il Tempo ordinario. Terza parte Guida per il popolo di Dio. Vivere la Domenica della Parola all'interno della Messa. Schemi di lectio per i fedeli. Come vivere l'esperienza di meditazione con la Sacra Scrittura.
Chi era Paolo veramente? Che cosa pensava del Nazareno e dei suoi seguaci? Che ruolo ha avuto nella chiesa nascente? E la sua vicenda – rispecchiata soprattutto nei suoi scritti – può dire qualcosa anche a noi cristiani e non, uomini e donne del XXI secolo cercatori di verità? L’intento di questo scritto è quello di cercare di rispondere a tali domande fornendo le nozioni basilari, le coordinate indispensabili per introdursi nel mondo di Paolo, l’apostolo delle genti, soprattutto facendo emergere le linee portanti del suo pensiero e della sua spiritualità.
Giuseppe Pulcinelli è docente di S.Scrittura nell’Università Lateranense, inoltre insegna materie bibliche nell’Università Gregoriana e nell’Università di Urbino. Ha pubblicato tra l’altro La morte di Gesù come espiazione. La concezione paolina (San Paolo 2007), e un commento alla Lettera ai Romani (San Paolo 2014). Fa parte dell’équipe dei formatori dei candidati al presbiterato per la diocesi di Roma.
Il dossier di questo numero della rivista presenta Erode - despota sanguinario, temuto e odiato dalla sua gente - nella sfaccettatura di grande "architetto", la cui opera edilizia è ancora oggi presente e visitabile in vari siti archeologici. In particolare viene presentata la sua fortezza principale, l'Herodion, che divenne anche la sua tomba. Completano il numero, corredato di un ricco apparato iconografico, rubriche di storia, arte, archeologia e attualità.
Rivista dell'associazione biblica italiana.
Anno LXIV
Nn. 3-4
Rivista semestrale Luglio dicembre 2017 n. 2
Sacrifici umani e divinità: un tema presente nella letteratura del vicino Oriente antico, ma rifiutato dalla Bibbia. Eppure c'è il caso unico della figlia di Iefte offerta al Signore in cambio della vittoria del padre sugli Ammoniti. Possibile che il Signore accetti un così cruento atto oltretutto richiesto da parte di chi vuole ottenere un successo personale? L'episodio ha quindi dell'assurdo e Iefte risulta essere un "mostro". L'autrice ha studiato a fondo il "voto di Iefte" (Gdc 11,29-40) e, attraverso l'uso del metodo storico critico, l'analisi esegetica, l'esame della casistica del lessico e il confronto con i commentatori giudei e cristiani delle varie epoche, ha ricavato una lettura originale di questa che fino ad ora è stata considerata una delle pagine oscure della Bibbia. La figlia di Iefte infatti non è stata sacrificata secondo la prassi delle popolazioni coeve a Israele, ma è stata offerta al Signore. Anzi, lei stessa è protagonista attiva di questa offerta perché, dopo la struggente esitazione del padre, è proprio lei a voler espletare il voto fatto al Signore. La sua vita è stata dunque una "consumazione" davanti al Signore perché Iefte aveva specificato nel suo voto che la vittima sarebbe stata per il Signore (sarà per il Signore). Si deduce allora che la figlia di Iefte è una sorta di patrona di tanti uomini e donne che fanno della loro vita un'offerta che si consuma davanti agli altri e al Signore.
«Aspirate davvero alla felicità?»: partendo dall’interrogativo rivolto ai giovani da papa Francesco in occasione della XXIX Giornata Mondiale della Gioventù, l’Autore traccia un cammino per accogliere la forza rivoluzionaria delle Beatitudini proclamate da Gesù, via della vera gioia. L’originalità del libro sta proprio nella scoperta di tutte quelle altre Beatitudini che popolano il mondo della Bibbia e che ancora possono trasformare il corso della storia. Guardare il mondo con gli occhi di Dio è il segreto che si nasconde nella felicità evangelica, quella vissuta da molti testimoni che tra le pagine del testo desiderano incontrarci: Abramo, Giobbe, sant’Agostino, Etty Hillesum, Edith Stein, lo stesso papa Francesco.