La salute umana sempre più ha necessità di adottare soluzioni digitali per prevenire, diagnosticare e curare le malattie del nostro tempo. Dall’attuale pandemia da coronavirus fino alle patologie più comuni, la medicina cerca urgentemente soluzioni high-tech che permettano di analizzare enormi quantità di dati clinici e radiologici e che forniscano risposte a bassissimo tasso di errore. In medicina digitale oggi prende forma il gemello digitale, o digital twin, che accompagna l’essere umano durante la sua esistenza e fornisce ai server remoti tutte le informazioni necessarie per prevenire e curare. Di fronte a una possibile invasione della sfera privata da parte di supercomputer straordinariamente abili e all’aumento travolgente della complessità tecnico-scientifica di cui siamo testimoni, l’individuo è oggi in balia di tecnologie a lui perlopiù estranee. Questo libro racconta delle molteplici possibilità che si aprono nel mondo della salute personalizzata ma anche, e soprattutto, delle incertezze che l’“eroe Antonio” deve affrontare per comprendere ciò che lo circonda.
Note sull'autore
Simone Melchionna, laureato in Fisica presso l’Università La Sapienza di Roma, è esperto internazionale di supercalcolo e metodi algoritmici applicati alla biomedicina, alla fisica e alla chimica. Ha lavorato presso l’Università di Cambridge, l’École Polytechnique Fédérale di Losanna e l’Università di Harvard, pubblicando centinaia di articoli scientifici, brevetti e software impiegati in ambiti scientifici e industriali. È ricercatore presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche, insegna presso l’Institute for Advanced Computational Studies dell’Università di Harvard e collabora con istituti di ricerca e ospedali internazionali. I suoi metodi d’avanguardia sono usati in medicina di precisione nell’ambito della diagnostica e prognostica polmonare e cardiovascolare. Grazie alle sue scoperte, due società operanti in Italia (MedLea Srls) e negli Stati Uniti (Lexma Technology LLC) producono piattaforme software per l’ingegneria e per la biomedicina.
All’interno dell’icona della Madonna di Montevergine si cela la devozione dei Sette Arcangeli? Le scoperte emerse dalle ricerche dell’autore sulla celebre icona potrebbero svelare un mistero custodito al suo interno e dare nuovo impulso alla devozione dei Sette Arcangeli. Nuova edizione riveduta, corretta e ampliata.
Note sull'autore
Carmine Alvino (Avellino, 1978), avvocato, specializzato in bioetica e deontologia professionale, in diritto dell’internet e delle tecnologie informatiche. Da anni porta avanti uno studio intenso sui Sette Arcangeli, cui ha dedicato diverse pubblicazioni.
Il patriarcato trova la sua più fedele espressione nella figura di Duncan Edgeworth: padre tirannico, anaffettivo e lunatico, è il capofamiglia per antonomasia. Attorno a lui si muovono, atterriti o solleticati dal desiderio di sfida, i membri della sua famiglia: la moglie Ellen, naturalmente dimessa e timorosa, le due figlie ventenni Nance e Sybil, tanto egocentrica e sarcastica l'una quanto affettuosa e remissiva l'altra, e infine il nipote Grant, giovane donnaiolo dotato di grande spirito, costantemente in competizione con lo zio, di cui è il perfetto contraltare. Nella sala da pranzo degli Edgeworth va in scena quotidianamente una battaglia su più fronti: sotto il velo di una conversazione educata, si intuiscono tensioni sotterranee e si consumano battibecchi, giochi di potere, veri e propri duelli a suon di battute glaciali: «non stiamo semplicemente facendo colazione». Fino a quando la famiglia viene colpita da un lutto improvviso, che mescola le carte in tavola innescando una reazione a catena; strato dopo strato, ognuno dei personaggi svelerà la sua vera natura, in un crescendo di trasgressioni che comincia con l'adulterio e culmina con l'efferatezza.
In questa raccolta di saggi gli autori intendono esaminare la dimensione cultuale espressa da diverse confessioni religiose durante le guerre in età contemporanea e si sofferma in particolare sulla relazione tra preghiera e guerra attraverso un approccio transnazionale e multi confessionale.
Ermes, il messaggero degli dei, non a caso conosciuto per la sua astuzia, scopre durante uno dei suoi viaggi che Dedalo, il celebre architetto, è stato ritrovato morto ai piedi di una falesia sulle coste africane. Da subito non crede a una morte accidentale e comincia a indagare seguendo ogni minimo indizio, ma il mistero è più fitto di quanto si possa immaginare. Certo, l'inventore del famoso labirinto si era fatto molti nemici in vita, ma chi ne poteva volere la morte e perché? Ermes interroga ogni possibile indiziato e arriva a sospettare persino di alcune divinità, viaggia in lungo e largo fino al regno degli Inferi per giungere finalmente, grazie anche all'aiuto del suo amico Eros, alla verità.
"Amanti e rivali", ultimo tassello del grande affresco realizzato da Cinzia Tani nel "Volo delle aquile", la trilogia dedicata alla dinastia degli Asburgo, ci consegna la verità sul brutale assassinio dei coniugi Acevedo avvenuto decenni prima. Non rimane che Sofia, adesso che Gabriel, Manuela, Federico e Octavia sono morti. È lei la dolente depositaria di una avventurosa vita familiare segnata dalla tragedia. L'ultimo segreto affiorerà grazie all'inaspettata comparsa di due donne alla sua porta. Mentre il secolo volge al tramonto, lo scontro tra cattolici e protestanti si fa più cruento. In Francia, sotto il regno di Carlo IX, nella notte di San Bartolomeo, tra il 23 e il 24 agosto 1572, si consuma la strage degli ugonotti per mano dei cattolici. E se la regina Elisabetta, in Inghilterra, tiene prigioniera la cattolica Maria Stuarda, il re spagnolo Filippo d'Asburgo, tramite il suo generale, l'intrepido e fascinoso Giovanni d'Austria, cerca la pacificazione nelle Fiandre. Ed è tra la corte spagnola - dove ritroviamo Ana de Mendoza, sempre alle prese con le sue oscure macchinazioni - e quella francese - illuminata dalla presenza della bellissima e scaltra Margherita di Valois - che si svolge la vicenda delle due gemelle Acevedo, Camila e Clara, così diverse tra loro ma unite da un rapporto esclusivo, destinato a infrangersi nel momento in cui entrambe, fatalmente, si innamoreranno dello stesso uomo. C'è una profezia che le riguarda, e di cui sono all'oscuro, che sta per avversarsi. Dove non è la sorte a spezzare ogni promessa di felicità, ci sono le ragioni della Storia a imporre le condotte e a segnare i destini dei singoli, contro qualsiasi previsione e volontà personale, come nel caso dell'impossibile amore tra Claudia e Guglielmo d'Orange. Eppure, il finale del romanzo è investito da una luce di ritrovata speranza. A molti anni di distanza, nel Natale del 1599, esattamente un secolo dopo l'assassinio dei loro progenitori, gli Acevedo si riuniscono dove tutto è cominciato, a Toledo, nell'antica dimora di famiglia, lontano dal clamore delle battaglie e dalla fatuità e gli intrighi di corte. Nel silenzio della campagna circostante risuonano le grida dei bambini, ed è come se per una volta a trionfare fosse la vita.
In questo eccezionale libro inchiesta Marco Pizzuti fa il punto della situazione su ciò che sappiamo per certo riguardo alla rivoluzione tecnologica in arrivo, rivelandoci come un progresso promettente e "scintillante" possa nascondere anche degli aspetti inquietanti.
La nuova connessione di telefonia mobile, chiamata 5G in quanto giunta alla sua quinta generazione, correrà a velocità impensabili solo fino a qualche anno fa e soprattutto stabilirà una stretta relazione fra gli oggetti "smart" e l'intelligenza artificiale, facendoci compiere il salto evolutivo nella nuova era dell'"Internet delle cose". Saremo sicuramente più assistiti, ma anche più controllati; saremo più profilati, ma anche più bombardati da raffinate strategie di marketing; verremo catapultati in un ecosistema artificiale quasi totalmente interattivo e le nostre informazioni più intime saranno sempre e immediatamente note a tutti coloro che vi avranno accesso. Il 5G in buona sostanza è la tecnologia che può garantire il controllo individuale e collettivo sull'intera popolazione, trasformandosi nella versione contemporanea del Grande Fratello di George Orwell. La rivoluzione tecnologica porta con sé anche altri dilemmi che riguardano la nostra salute: da una parte il 5G permetterà, per esempio, di farci operare in remoto senza far spostare fisicamente il chirurgo; dall'altra molti scienziati denunciano la trasmissione delle onde del 5G come un grave pericolo per il nostro organismo e l'intero ecosistema. E a questo proposito il premio Nobel per la medicina Luc Montagnier ha persino avanzato il sospetto che l'epidemia di Coronavirus sia esplosa a Wuhan proprio perché si tratta della "smart city" 5G per eccellenza, con oltre 60.000 antenne a onde millimetriche già attive: secondo la sua controversa tesi, l'esposizione al 5G può avere indebolito le difese immunitarie della popolazione rendendo più gravi gli effetti patogeni del virus. Dossier 5G affronta anche le questioni di sicurezza e di carattere militare: come fa uno Stato ad assicurarsi che i big data generati dal 5G dei suoi cittadini non finiscano in mano a potenze straniere o, peggio ancora, a formazioni di stampo terroristico?
«Ciao Fra, sono tornata. È passato un bel po' di tempo, ma finalmente sono a Roma. Potremmo vederci, che dici? Fammi sapere. Un bacio.» A volte basta una cosa da nulla come un messaggio, un mucchietto di parole separate tra loro da punti, virgole e un unico, importantissimo, punto di domanda per cambiare tutto. Per scatenare uno tsunami di emozioni che sconvolge per sempre la tua vita tranquilla. E a quel punto stare fermi non è più possibile. Questo è ciò che accade a Francesco, poco più che ventenne, alle prese con giornate fatte di stanche abitudini, di noia forse, di piccole e grandi indecisioni e dubbi, ai quali non riesce a dare risposta. Questo è ciò che gli succede quando sul suo telefono arriva all'improvviso il messaggio di Aurora, la sua ex. Un amore grandissimo, il loro, come solo può esserlo il primo amore, appassionato, incosciente e pieno di contraddizioni. Una storia finita da tempo, che lui però non è ancora riuscito a dimenticare. Come potrebbe farlo se da quando si sono lasciati non ha sperato altro che lei tornasse? Eppure, ora che è a un passo dal rivederla, Francesco inizia ad avere paura. La confusione lo stordisce. Gli manca l'aria. Ha bisogno di uscire dalla sua stanza, sente il bisogno di scappare, chi lo sa se da lei o da se stesso. E allora afferra il piccolo diario sul quale, mentre stava con lei, ha preso nota di tutto ciò che accadeva, di tutte le emozioni provate, di tutti i luoghi attraversati insieme, ed esce di casa. Ancora una volta si affida alla sua città, Roma, alle sue strade trafficate, ai suoi angoli più romantici e conosciuti come alle sue periferie, tutti luoghi che quel loro amore lo hanno accompagnato, lo hanno visto crescere. Perché, per trovare la risposta che cerca, Francesco ha bisogno di ripercorrere la loro storia, di ricordo in ricordo, di luogo in luogo. Il diario che porta con sé gli farà da guida, aiutandolo a ricomporre la mappa del loro amore, e forse Roma, da sempre sua fedele compagna, ancora una volta come tante altre in passato lo salverà.
Con capacità narrativa e rigore storico, John Julius Norwich ci offre con questo libro un affresco affascinante della lunga storia di Bisanzio: dal suo inizio nel 330, quando Costantino il Grande trasferì la capitale dell'impero da Roma al vecchio porto greco di Bisanzio, in Asia Minore, ribattezzandolo Costantinopoli; alla sua affermazione come il primo e più duraturo impero cristiano; fino agli ultimi giorni eroici della sconfitta definitiva, inflitta dai turchi nel 1453. In quei mille e più anni ci sono stati interi secoli di sangue, in cui l'impero ha lottato per la sopravvivenza; secoli di controversie, in cui si è dibattuto sulla natura di Cristo e della Chiesa; secoli di erudizione, in cui gli studiosi e gli scribi hanno mantenuto viva e conservato la cultura del mondo classico; e, soprattutto, secoli di grande creatività, in cui il genio bizantino ha prodotto una pittura e un'architettura di una profondità spirituale incomparabile. La biografia di "Bisanzio", classico della divulgazione storica, è il racconto di una delle più grandi civiltà perdute e della sua straordinaria eredità culturale.
Dal 10 giugno 1940, quando Mussolini annuncia dal balcone di Palazzo Venezia l'ingresso in guerra dell'Italia, all'8 settembre 1943, quando la voce del maresciallo Badoglio comunica per radio l'armistizio con gli Alleati, trascorrono più di tre anni, nefasti e infiniti, tra sconfitte al fronte, città sotto le bombe, pane nero, alpini dispersi in Russia e paracadutisti morti a El Alamein. Ultima arrivata tra le nazioni industrializzate, l'Italia degli «otto milioni di baionette» entra in conflitto con il mondo intero, Francia, Gran Bretagna, Unione Sovietica, Stati Uniti, e la disfatta è implicita nella sproporzione tra ambizioni imperialiste e possibilità: alleato con la Germania di Hitler in un rapporto prima di competizione, poi di subalternità, il regime ne segue la parabola, sprofondando se stesso e la nazione nella deriva. È la guerra fascista 1940-43, epilogo drammatico di una stagione dove la retorica della parola ha oscurato la ragione. Oggetto di numerosissimi approfondimenti storiografici sulle singole campagne militari, il periodo 1940-43 manca però di lavori d'insieme che siano scientifici nella ricostruzione e fruibili nella lettura. Da qui nasce questa sintesi, che ripercorre il 1940-43 seguendo tre direttrici principali. In primo luogo, le scelte politiche di Mussolini, stretto tra le accelerazioni strategiche di Hitler, i limiti dell'economia nazionale e il peso di un'autorappresentazione ventennale che si decompone alla prova del conflitto; in secondo luogo, le operazioni militari in Francia, nei Balcani, in Africa settentrionale e orientale, in Russia; in terzo luogo, il fronte interno e la parabola del fascismo dal consenso delle adunate alla caduta silenziosa del 25 luglio. Accanto a questi percorsi, un approfondimento su un aspetto ancora poco esplorato: i crimini di guerra commessi dal Regio Esercito nella lotta contro le guerriglie partigiane nei Balcani. La conclusione è dedicata all'armistizio dell'8 settembre, ricostruito nei diversi teatri operativi, atto finale di una guerra in cui muore l'Italia fascista.
Riproposto, a vent'anni dalla scomparsa di Sogno, con una nuova introduzione di Aldo Cazzullo, Testamento di un anticomunista è un libro fondamentale per capire un ampio capitolo del nostro recente passato («Finalmente un mistero italiano risolto» ebbe a dire Michele Serra), ma anche la figura di un uomo che ha attraversato le vicende della nazione.
«Credo sia arrivato il momento di non tacere più nulla. Iniziando l'organizzazione militare per lo strappo al vertice sul modello gollista, io non avevo dubbi di compiere un atto dovuto.»
È il 1998 quando Edgardo Sogno chiede ad Aldo Cazzullo di collaborare alla stesura delle sue memorie. Nasce così questo libro, nel quale rivivono le tradizioni di una famiglia risorgimentale, la Torino fascista e quella antifascista, la guerra di Spagna, la Resistenza. Ma soprattutto il progetto di quel "golpe bianco" che, negli anni Settanta, avrebbe dovuto fare dell'Italia una Repubblica presidenziale. Testamento di un anticomunista, riproposto, a vent'anni dalla scomparsa di Sogno, con una nuova introduzione di Aldo Cazzullo, è un libro fondamentale per capire un ampio capitolo del nostro recente passato («Finalmente un mistero italiano risolto» ebbe a dire Michele Serra), ma anche la figura di un uomo che ha attraversato le vicende della nazione.