La «sezione dei pani» del Vangelo di Marco (6,6b-8,30) è costruita a scatole cinesi. Domina la grande domanda che percorre il più antico Vangelo: chi è Gesù? Si passa dalle chiacchiere alla professione di fede in lui: «Tu sei il Cristo». Successivamente, Gesù moltiplica i pani per i cinquemila (in territorio israelita) e per i quattromila (in territorio pagano): la salvezza raggiunge Israele, ma pure le genti. Infine, Gesù ridefinisce le categorie del puro e dell’impuro.
Informazioni sull'autore
Matteo Crimella è nato nel 1969. Dal 1994 è presbitero della Chiesa di Milano. Nel 2009 ha conseguito il dottorato in Scienze Bibliche presso l’École Biblique et Archéologique Française di Gerusalemme con una tesi sul Vangelo di Luca. Insegna Sacra Scrittura presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale di Milano e lo Studio Teologico del Pontificio Istituto Missioni Estere di Monza. È responsabile dell’Apostolato Biblico della diocesi di Milano. All’attività scientifica affianca il servizio pastorale.
Il commentario esegetico-teologico proposto guida il lettore nella conoscenza del secondo Vangelo, fornendo indicazioni di tipo linguistico e storico, accompagnate da riflessioni esegetiche e approfondimenti di tipo teologico e narrativo, in dialogo con gli studi e le metodologie più recenti. Il commentario propone l’analisi di tutti gli episodi del Vangelo, letti nel loro contesto più ampio e valutati nella loro funzione narrativa in relazione all’intero racconto. Una snella introduzione aiuta inoltre a reperire le competenze necessarie per affrontare l’analisi del testo, che è effettuata secondo una metodologia di tipo narrativo, per accompagnarlo passo dopo passo alla scoperta del Vangelo di Marco, trattato anzitutto per quello che è: un racconto avvincente e misterioso, capace di creare «un mondo di conflitti e suspense, di enigmi e segreti, di domande e rovesciamenti delle evidenze, d’ironia e di sorpresa» (C. Focant).
questo il nuovo volume di Anna Giorgi, edito da Pharus Editore Librario, Un sussidio per la comprensione e meditazione del Vangelo di Marco da parte di chiunque per tradurre in termini “quotidiani” la Parola di Dio.
La nostra lettura del Vangelo di Marco vorrebbe essere un'iniziazione a Gesù Nostro Signore. Un'iniziazione nel senso più forte del termine: configurazione alla sua morte, esperienza della sua Risurrezione. Per esser capaci di amare Dio, tutti e ciascun uomo, noi stessi...in un solo movimento.
Il Vangelo è sconcertante, soprattutto se letto dalle donne, riletto con le donne. Attente agli squarci, alle fratture, ai capovolgimenti che incontra la cerchia di quelli che lo seguono. Ieri e oggi. «Ritornare a rivedere e riascoltare i gesti e le parole di Gesù e riscoprirli sempre nuovi perché vivi: è questa la sfida che l'evangelo di Marco offre a lettrici e lettori e che Cristiana ci invita a cogliere» (dalla Presentazione di L. Maggi e A. Reginato)
Come leggere il racconto della passione nel vangelo di Marco (Mc 14,1-16,8)? Perche? il racconto della Passione e morte di Gesu? nel secondo vangelo si differenzia nettamente dal resto della narrazione? È opera dell'evangelista Marco o si puo? ipotizzare una fonte pre-marciana a cui l'evangelista avrebbe attinto? Cosa dire dei personaggi, di Gesu? e dei discepoli, come si muovono nella trama del racconto?
Questi sono alcuni degli interrogativi che Emilio Salvatore affronta nello studio sincronico e diacronico del racconto della passione nel vangelo di Marco (Mc 14,1-16). Dopo averne indagato le principali chiavi interpretative offerte dall'esegesi contemporanea, l'Autore ne offre una ricostruzione dal punto di vista della tradizione, dando consistenza all'ipotesi di una fonte pre-marciana e mostrandone i trend di sviluppo secondo vari stadi collocabili in diversi contesti di rielaborazione.
Decisiva e? la lettura del testo nell'attuale configurazione narrativa, che ne individua la duplice trama di risoluzione/rivelazione intorno alla quale i personaggi si dispongono in un sistema chiaramente intellegibile secondo due assi tematici: quello del riconoscimento e quello della corresponsabilita? circa la morte di Gesu? di Nazaret. Il narratore, attraverso molteplici segnali, spinge il lettore ad esercitare una corretta epistemologia, in modo tale che, costituito spettatore, questi possa essere in grado di riconoscere in Gesu? l'identita? messianica; il lettore deve riconoscere la fedelta? di Dio, nella risurrezione del Figlio e verificare/trasformare la sua fedeltà discepolare. L'analisi si conclude individuando le istanze teologiche del racconto (alla luce dell'influsso paolino e petrino), che ne permettono la collocazione nella traiettoria tra kerygma e vangelo e la valorizzazione in quanto gia? effettivo ???????????, ossia vangelo del Nazareno, crocifisso e risorto.
Il testo è frutto dell’espressione variegata di un’ampia riflessione-meditazione di papa Francesco a partire dalla sacra Scrittura. Non si tratta di una riflessione sviluppata organicamente, ma di frammenti tratti da vari suoi interventi, nati in varie occasioni e qui disposti seguendo il succedersi del Vangelo di Marco. Leggendo queste riflessioni si sente risuonare la Parola ora come luce che illumina la vita quotidiana, ora come invito a uscire e a «percorrere cortili scorgendo praterie, guardare frammenti ma contemplare forme».
Papa Francesco ci offre una guida per iniziare un cammino che ci conduce progressivamente non solo a conoscere e ri-conoscere «Gesù Cristo Figlio di Dio», ma anche a incontrarci con lui non semplicemente come personaggio storico, ma come persona viva che ci viene incontro nel nostro oggi.
GIANFRANCO VENTURI, sacerdote salesiano, ha collaborato alla traduzione interconfessionale della Bibbia e collabora con le maggiori riviste liturgiche italiane.
Il volume propone la traduzione e il commento del Vangelo di Marco, che viene letto durante la liturgia della Parola domenicale dell'Anno B nel rito romano. Il Vangelo di Marco è attualmente oggetto di una vera e propria riscoperta e di un grande interesse anche da parte di autori non cristiani o dichiaratamente non credenti, per la sua capacità di proporre un ritratto non convenzionale di Gesù.
Dopo una sintetica presentazione del Vangelo di Marco, fatta da un biblista, il testo si sviluppa - come il precedente su Matteo - in una trentina di capitoletti partendo da un brano del Vangelo di Marco. Il criterio di fondo è che davanti al testo biblico occorre rovesciare la prospettiva: non siamo noi a leggere il testo, ma è il testo che ci legge. Ci troviamo di fronte a uno specchio nitido che ci mostra con semplicità chi siamo. La nostra vita è come un mare attraversato da tempeste; e noi abbiamo paura di non farcela. Ma la Parola ci guida. Una lettura esistenziale di Marco: il linguaggio svelto e immediato, una visione acuta e propositiva, ci immettono nel progetto di Dio.
Il biblista Augusto Barbi, analizzando la sezione marciana «sulla strada» della croce (Mc 8,22-10,52), propone al lettore una via per intraprendere un cammino di maturità cristiana in piena libertà e responsabilità.
"Gli occhi di Gesù dovevano essere davvero incantevoli, penetranti e quasi magnetici". Da questa frase del cardinale Giacomo Biffi prende spunto il viaggio che questo libro percorre per indagare lo sguardo del maestro.
Un percorso portato avanti in modo preciso e profondo con particolare riferimento al Vangelo di Marco per scoprire come il vedere sia innanzitutto un elemento strutturante di questo scritto e sia paradigma del credere.
Uno sguardo, quello di Gesù, sempre vivo che dobbiamo fare nostro per dare concretezza alla vita spirituale.