Questo fascicolo di "Lanterne" ha un andamento speciale. Raccoglie testi utili anzitutto a coloro che compongono la Pontificia Università Lateranense l'Università della Diocesi di Roma e del suo Vescovo, che presiedono a tutte le Chiese nella carità. D'altra parte, però, le riflessioni qui raccolte possono essere di qualche utilità anche per tutti coloro che lavorano nelle università, siano esse ecclesiastiche o "laiche".
La vulnerabilità è la base stessa della vita, è la condizione che appartiene a ogni individuo. Non è facile accettarci così. Ci vuole una vita intera per riconoscerci impotenti e vulnerabili. In questo libro l'autore suggerisce un cammino di ricerca e sperimentazione che riconosce nei legami il rimedio più efficace alla vulnerabilità: perché proveniamo da altri, grazie agli altri possiamo uscire da noi stessi, sopportare le nostre debolezze e cercare di alleggerire quelle altrui.
Girotondo dei cinque sensi è proposta musicale con sei canzoni, insieme a giochi, filastrocche e una semplice drammatizzazione, per accompagnare i bambini alla scoperta dei cinque sensi, favorendo l'acquisizione di capacità logico-percettive e la capacità di esprimere sensazioni ed emozioni.
La musica e il corpo
Per i bambini, la conoscenza del proprio corpo e delle sue possibilità è una fase fondamentale nel processo di crescita. Una scoperta graduale, che inizia da subito, dalla nascita. Una scoperta che dai genitori, dagli educatori e dagli insegnanti può essere accompagnata, arricchita, indirizzata, stimolata attraverso adeguati strumenti educativi.
È il caso di questo libro con CD, Girotondo dei cinque sensi, che offre materiale, spunti e indicazioni per guidare quest'esperienza formativa. Un progetto dedicato principalmente alla scuola dell'infanzia e dei primi due anni della primaria, che utilizza come metodologia il gioco e la musica per favorire la conoscenza del proprio corpo e acquisire abilità e competenze.
Il canale privilegiato della conoscenza
Scrive l'autrice per l'infanzia Dolores Olioso, nella pagina di presentazione al suo lavoro: «La proposta Girotondo dei cinque sensi ha l'obiettivo di accompagnare i bambini alla scoperta dei cinque sensi, favorendo così sia l'acquisizione di capacità logico-percettive, sia la capacità di esprimere sensazioni ed emozioni.
I cinque sensi sono strumenti indispensabili per rilevare tutte le informazioni che derivano dall'esterno e rappresentano il canale privilegiato della conoscenza. Si potrebbe dire che essi sono come delle finestre per accedere sul mondo e, guardando al contrario, sono delle vie d'accesso del mondo stesso dentro di noi. I sensi ci mettono in contatto con la realtà in modo diversificato. Il bambino è costantemente immerso in una realtà fatta di svariati stimoli sensoriali (visivi, uditivi, tattili, olfattivi, gustativi). Per questo è importante abituarlo a riconoscere e discriminare i vari stimoli e aiutarlo a farne un buon uso, creando interessanti esperienze didattiche».
La metodologia
L'autrice continua: «La scuola dell'Infanzia è il luogo per eccellenza del bambino/bambina e per il bambino/bambina, e s'innesta sulle esperienze già maturate in famiglia, nel suo ambiente di vita, nella sua città, attraverso l'azione educativa che mira al benessere e alla crescita psico-affettiva dei piccoli.
La metodologia privilegiata è il gioco. Gioco e bambino sono, come sostengono psicologi e pedagogisti, un binomio indissolubile. Corpo e gioco costituiscono elementi fondamentali attraverso cui ciascuno impara di sé e del mondo: proprio a partire dal corpo messo in gioco, i bambini fanno continue scoperte e acquisiscono conoscenze, esprimono il proprio mondo interiore, mandano dei segnali, comunicano emozioni e contenuti e restituiscono il senso del proprio agire, la percezione del proprio corpo, delle abilità e competenze».
"Nulla è nella mente
che prima non sia stato nei sensi".
(San Tommaso D'Aquino)
La realtà sociale è sempre più complessa e le famiglie sono sempre più sole e isolate. Spesso nelle parrocchie si organizzano incontri per genitori, che risultano a volte distanti dal vissuto della famiglia. È importante allora affrontare il tema dell'educazione in modo aderente alla realtà e propositivo. Questo è ciò che vogliono fare gli autori del testo. Partendo dall'analisi di una serie di situazioni tipo (quelle che più frequentemente assillano i genitori), il libro fornisce valutazioni sulle cause che le generano, per poi dare indicazioni utili e strategie creative di intervento in famiglia. I 7 capitoli trattano di: essere genitori e la sfida educativa; i bisogni dei bambini (essere amati, curati, ascoltati, resi autonomi...); le emozioni (paura, rabbia, dolore, piacere); la comunicazione in famiglia; l'educazione all'ascolto; la gestione dei capricci; l'educazione all'alimentazione.
Risaputa è la massima che afferma: non si può non valutare. “Valutare” è una realtà che chiunque avrà potuto sperimentare nella propria esperienza quotidiana, ma di fatto è la scuola a rappresentare il luogo della valutazione per eccellenza. La valutazione, infatti, ricopre un ruolo decisivo nell’ambito della formazione e nei suoi processi di insegnamento-apprendimento, poiché riesce ad incidere sul processo stesso di trasmissione e acquisizione delle conoscenze.
Nel presente testo, dunque, vengono esposte considerazioni ed argomentazioni che cercheranno di focalizzare alcuni snodi importanti del “fare valutazione” nell’ottica secondo cui la valutazione stessa diventa un’opportunità di apprendimento e non soltanto l’attribuzione di un giudizio. Si tratta, pertanto, di voler fornire uno strumento di informazione, approfondimento ed analisi rispetto a tale disciplina; un manuale che, affrontando i contenuti ed i dibattiti ritenuti più rilevanti sotto il profilo epistemologico, strutturale, professionale e logistico-esecutivo della ricerca valutativa, possa essere ad appannaggio di insegnanti, educatori, pedagogisti, studenti e tutti coloro che operano nell’ambito dell’istruzione e della didattica.
Emad Samir è docente della Facoltà di Scienze dell’Educazione presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma, dove insegna nei corsi di Psicologia dell’Istruzione, Gestione della classe, Motivazione scolastica, Valutazione dell’apprendimento, Pedagogia della scuola. È autore di varie pubblicazioni tra monografie, collaborazioni in monografie, articoli e altri contributi, fra cui: L’interazione educativa e il clima positivo nel gruppo classe. Modalità relazionali insegnante-allievo secondo il modello dell’Analisi Transazionale Socio-Cognitiva (LAS, 2014); Introduzione alla sapienza egizia: dal fascino esoterico alle profonde intuizioni pre-filosofiche. E-Book, (LAS, 2014). Da diversi anni svolge corsi di formazione per gli insegnanti e collabora con le riviste internazionali Orientamenti Pedagogici e Salesianum.
In questo volumetto rivolto agli insegnanti sono raccolte alcune esperienze, idee e attività realizzate con gli alunni all'interno della classe. E' un primo strumento per introdursi nel mondo delle tecnologie per la didattica, per conoscere come cambiare l'ambiente di apprendimento attraverso l'utilizzo di strumenti molto semplici ma efficaci, come una LIM, un PC, un video-proiettore. Offre alcuni suggerimenti su come impostare il gruppo, il lavoro di coppia o nel piccolo gruppo in apprendimento cooperativo. Inoltre, spunti e proposte sul "metodo di studio", per accompagnare gli alunni sul "come fare", "come procedere", "come imparare ad imparare". Una parte è dedicata all'uso dei video nella didattica. Infine, esempi concreti di percorsi da realizzare con gli alunni.
Il presente volume raccoglie la riflessione maturata tra le docenti dell’Istituto di Metodologia pedagogica della Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione «Auxilium» in occasione del Bicentenario della nascita di san Giovanni Bosco (1815-2015).
Ponendosi nella vision della Facoltà, che si radica nell’umanesimo pedagogico cristiano di san Giovanni Bosco, le docenti hanno riletto il Sistema preventivo di don Bosco mettendosi in dialogo con alcune sfide socioculturali e pedagogiche contemporanee. L’efficacia dell’esperienza educativa salesiana, infatti, è direttamente proporzionale alla capacità degli educatori e delle educatrici di integrarla nella riflessione e nella sperimentazione.
Le parti in cui è suddiviso il volume rispondono alla necessità di rileggere, reinterpretare e attualizzare il Sistema preventivo di don Bosco così da o rire ai lettori l’opportunità di attuare in modo riflessivo il Sistema preventivo nei contesti di vita in cui operano quotidianamente.
L'autrice, psicologa clinica e psicoanalista, presenta dei brevi racconti evocando delle storie segrete di bambini che parlano dei loro problemi, di ciò che loro hanno bisogno di comprendere e di esprimere: sonno, pulizia, separazione dei genitori, problemi a scuola, violenza, famiglia ricomposta, adozione, abusi ecc. Attraverso dei simboli, i racconti sono spiegati, analizzati in chiave psicologica. Per ogni capitolo i genitori, gli educatori e gli insegnanti, potranno reperire le chiavi simboliche che permetteranno loro di creare dei racconti adatti alle problematiche dei più piccoli. Questo libro offre ai genitori e ai bambini gli strumenti per creare insieme, in maniera pedagogica, ma anche divertente, delle brevi storie per meglio comunicare. In un momento in cui la moda dei racconti per bambini è in pieno svolgimento, l'autrice propone un approccio radicalmente nuovo, psicologico e simbolico nello stesso tempo, per permettere ai genitori di comprendere ciò che interpreta più profondamente i loro bambini. Un vero e proprio strumento di riflessione e d'azione. Creare dei racconti per il proprio bambino fornisce alla famiglia delle piste per crescere, parlare e pensare insieme.
Questa raccolta di giochi è nata dalla lunga esperienza dell'autrice nel campo educativo e dell'animazione oratoriana. Sono presentati e descritti circa 80 giochi suddivisi in categorie (giochi di presentazione, giochi di movimento, giochi di memoria e immaginazione), con una serie di schemi da utilizzare nelle feste a tema (compleanni, carnevale, Natale, caccia al tesoro...).
Il tema del disagio sociale è affrontato e declinato con un interesse particolare a quelle periferie esistenziali (e dunque non solo geografiche) su cui ha attirato più volte l'attenzione papa Francesco, quelle periferie "dove Dio non c'è" e dove non si cammina per "andare incontro all'altro" (discorso nella Cattedrale di San Rufino ad Assisi, 4 ottobre 2013). C'è una diffusa difficoltà a far fronte alla complessità esistenziale, riscontrabile anche nel disagio di molti giovani e adolescenti; ecco quindi l'importanza, soprattutto per la comunità cristiana, di mettere al centro la persona e la promozione di relazioni capaci di reciprocità e prossimità, interpretando la realtà e il mondo che cambia, nella prospettiva di un miglioramento esistenziale e di una nuova progettualità di vita.
Comunicare vuol dire essere in relazione con gli altri, istaurare con loro un rapporto di comprensione, di condivisione, di impegno e responsabilità. L'essere umano comunica con le parole, con il corpo e finanche con il silenzio. Senza la comunicazione sarebbe impossibile divenire uomini e donne. Un contenuto trasmesso adeguatamente può modificare un atteggiamento, un modo d'essere. Una buona comunicazione evita conflitti, consente il riconoscimento reciproco e la possibilità di una convivenza umana. Da queste considerazioni nasce "La comunicazione interattiva". Soggetti in relazione si lasciano interrogare e vivificare dalla parola altrui.
Il volume contribuisce al dibattito sull’aggiornamento del progetto educativo-pastorale che è stato uno dei temi centrali del ripensamento postconciliare dell’educazione dei Salesiani di don Bosco. Dopo un periodo di entusiasmo sull’efficacia della progettazione si è arrivati all’attuale momento di disincanto. Tra i sintomi di questo scenario si nota l’arduo passaggio dalla carta alla vita, la moltiplicazione esagerata dei progetti interconnessi, la formalizzazione dell’educazione intesa come esecuzione del progetto, la percezione prevalentemente tecnica della progettazione, i tempi di attuazione troppo brevi e la mancata mentalità progettuale degli educatori. Vari indizi mostrano che le difficoltà nei riguardi della progettazione derivano dal modello antropologico e dal paradigma progettuale sottostante alle teorie che ispiravano la metodologia nel periodo postconciliare.
Valorizzando modelli progettuali più integrali e più consoni con l’educazione salesiana, il presente studio affronta la questione in tre momenti che costituiscono le tre parti del volume: 1. Descrivere l’evoluzione della progettazione educativo-pastorale salesiana dal Concilio Vaticano II ad oggi. 2. Analizzare le fonti teoriche d’ispirazione metodologica e studiare gli ultimi sviluppi nell’ambito delle scienze organizzativo-pedagogiche. 3. Proporre un quadro teorico e una metodologia più integrale della progettazione educativo-pastorale.
Michal Vojtas è un Salesiano di don Bosco, docente di Pedagogia Salesiana e del Sistema Preventivo all’Università Pontificia Salesiana di Roma. È il direttore del Centro Studi don Bosco della stessa Università, fa parte del gruppo di coordinamento del Forum Salesiano e collabora con le riviste Orientamenti Pedagogici e Salesianum. La sua area di ricerca si concentra attorno alla storia, all’attualizzazione, e agli aspetti organizzativo-formativi dell’educazione salesiana.