Le tecnologie digitali stanno trasformando interi settori dell'economia ed hanno riflessi rilevanti sulla società ed i sistemi democratici. Il settore finanziario, ed in particolare il mercato dei servizi di pagamento, rappresenta un esempio delle potenzialità innovatrici delle tecnologie digitali: intelligenza artificiale e machine learning, soprattutto. La ricerca condotta da Astrid-LED, coordinata da Claudio Giannotti ed Antonio Perrucci, con il concorso di esperti di diverse discipline e di manager di importanti aziende del settore, esamina i diversi profili della relazione tra tecnologie digitali e sistemi di pagamento: economia, finanza, tecnologia, mercato e concorrenza, regolazione. Il quadro che emerge è di un processo di transizione digitale tuttora in corso, per cui non è possibile - almeno ora - individuare con esattezza l'evoluzione finale degli assetti di mercato e concorrenziali dei sistemi di pagamento. Di certo, è già mutato il panorama competitivo, con il ruolo assunto dalle grandi piattaforme digitali e dalle nuove forme di impresa (Fintech, Neobank, Techfin). Nella dimensione della platform economy, si stanno modificando le catene del valore, i modelli di business e di servizio. Emerge, tra l'altro, il mismatch tra il valore dei paga -menti digitali per "coloro che li utilizzano" (la clientela retail che paga e i merchant che incassano) e per "coloro che li offrono" (le imprese del settore, differenti per caratteristiche, dimensione e natura). Nel processo di trasformazione digitale, la regolazione assume una funzione di rilievo, a diversi livelli: settoriale (Digital Finance Package), orizzontale (la disciplina delle piattaforme digitali), in materia fiscale e tributaria, con riguardo innanzitutto alla disciplina delle esenzioni.
Quale senso diamo alla relazione tra le persone che vivono in un'impresa? Il libro parla anzitutto di dubbio e di responsabilità, della tensione verso il bene comune e la crescita dei dipendenti. Per rendere la leadership non solo una pratica, ma un pensiero forte e determinato a cambiare le situazioni e a fuoriuscire dall'inerzia delle abitudini.
Per dare un futuro al nostro Pianeta è oramai necessario avviare un percorso di conversione, attraverso un nuovo modello economico, ma anche attraverso un nuovo modello relazionale, con l'obiettivo di raggiungere "un'armonia tra natura e persone".Per Roberto Mancini, che si rivolge in particolare alle nuove generazioni, bisogna essere "curiosi e anticonformisti", osservare il mondo con il desiderio di conoscere ciò che ci circonda così da comprendere che esiste una visione "alternativa" dell'economia, una visione etica a cui guardare e ispirarsi e che può salvare il nostro Pianeta.
Il lavoro è per l'uomo o l'uomo è per il lavoro? Non vi è dubbio che la sfera lavorativa riveste nella vita dell'uomo una posizione importante e primaria, ma non è un assoluto. Attraverso il lavoro, l'uomo realizza sé stesso e le sue aspirazioni e al contempo contribuisce allo sviluppo della società. Tuttavia, il lavoro dev'essere ben organizzato, rispettoso della dignità della persona e arricchente dal punto di vista della qualità della vita. In realtà, negli ultimi anni siamo sempre più spettatori di un lavoro precario che comporta un'incertezza dell'esistenza. L'autore, attraverso questo libro, si prefigge l'obiettivo di riscoprire quelle dimensioni feconde del lavoro che con il passare del tempo sono andate quasi completamente perdute: la sfera della cooperazione, la finanza a sostegno del lavoro, il contrasto delle disuguaglianze, l'intelligenza artificiale come ausilio dei lavoratori. È dalla riscoperta del welfare aziendale di Mattei e Olivetti e dallo studio della filosofia economica di Cucinelli, denominata capitalismo umanistico, che bisogna ripartire per tracciare una nuova direzione del concetto di lavoro e di imprenditoria. Presentazione di Ermete Realacci. Prefazione di Vera Negri Zamagni. Introduzione di Oreste Bazzichi. Postfazione di Massimo Camisasca.
La IX rassegna di Interreligious «Le religioni di fronte alle sfide economiche per il futuro» ha messo al centro il tema del rapporto tra le religioni e l'economia. È questo, crediamo, un tema cruciale per il nostro tempo perché pone all'attenzione un grande interrogativo: dare la precedenza al profitto e al liberismo economico equivale necessariamente a minacciare il benessere, l'ambiente e la giustizia sociale per molta parte della popolazione mondiale? Lo spunto di partenza per affrontare l'argomento ci è stato offerto da molti dei documenti magisteriali di questo pontificato, che richiamano l'attenzione sul dovere di guida che ciascuna religione ha nei confronti dei propri fedeli. In particolare nei documenti sulla Fratellanza umana (04-02-2019) e nell'Enciclica Fratelli Tutti (03-10-2020) viene sottolineato l'impegno e il dovere morale che hanno -- in primis, le due grandi religioni cristiana ed islamica, visto il maggior numero di aderenti a livello mondiale -- nel dover affrontare i problemi e nell'orientare i fedeli ad una presa di coscienza e ad un'azione concreta di contrasto verso ogni deriva provocata dal liberismo economico. Ma è a tutte le religioni che l'invito è rivolto, al fine di operare un discernimento condiviso sulle possibili alternative al globalismo economico del profitto e sulla concreta messa in opera di quel principio universale di fraternità e solidarietà umana che da tutte le religioni viene richiamato. Dalla sapienza delle diverse tradizioni, quali insegnamenti possiamo recuperare per migliorare gli attuali modelli economici in vista di un aumento del benessere di tutti? Ogni giorno assistiamo alle ferite che la povertà, la fame, l'ingiustizia, il mancato accesso alle risorse, la guerra, la sperequazione, producono in molte parti del mondo e, ugualmente, vediamo quali profonde riduzioni dell'umano provochino l'avidità, l'egoismo, il profitto ad ogni costo, il consumismo, avviando quel processo che porta alle disuguaglianze sociali, al degrado morale, all'insoddisfazione sempre più profonda e diffusa. Parlare di economia non è quindi aprire gli occhi solo su dei modelli di scambio, ma, in ultima analisi, significa far emergere "un nuovo ordine delle cose" mettendo al centro le condizioni di vita e la felicità degli individui.
Se il 24 Febbraio 2022 ha segnato l'inizio di una guerra con importanti risvolti economici per l'Europa in generale e per l'Italia in particolare, questo saggio vuole accompagnarci in un percorso per capire il ruolo del nostro Paese. Un' Italia già affaticata dal protrarsi di una situazione di crisi della quale l'Autore illustra aspetti e prospettive. Un volume quanto mai attuale in un momento in cui il "Bel Paese" sembra in cerca di una nuova definizione.
Curato da Leonardo Becchetti, Dalila De Rosa, Gianluigi Conzo e Lorenzo Semplici, il Rapporto sul ben-vivere delle province e dei comuni italiani 2022 è il frutto del lavoro congiunto tra Federcasse, ricercatori di Next - Nuova Economia per Tutti e il quotidiano Avvenire. Il Rapporto è diviso in quattro parti. Nella prima, si ripropongono le classifiche aggiornate del ben-vivere e della generatività in atto a livello provinciale; la seconda, propone nuove classifiche su indicatori "ibridi" di economia circolare; nella terza, nuove classifiche di ben-vivere e di generatività a livello comunale (introducendo un importante ponte fra la misurazione della capacità generativa di un territorio e la sostenibilità integrale di un'amministrazione); e nella quarta un approfondimento su salute e aspettativa di vita a livello regionale. Novità della quarta edizione è la sezione dedicata al ruolo del credito, locale, cooperativo e mutualistico come carta fondamentale per la generatività e per il ben-vivere.
"La meritocrazia sta diventando la nuova religione del nostro tempo, i cui dogmi sono la colpevolizzazione del povero e la lode per la diseguaglianza. Nel XX secolo, in Europa, abbiamo combattuto la diseguaglianza come un male; nel XXI secolo, è bastato cambiarle nome (meritocrazia) per trasformare la diseguaglianza da vizio a virtù pubblica". Un'attenta ed acuta analisi storico-teologica dell'economista e storico Luigino Bruni.
Un'economia imbevuta di spiritualità evangelica, rispettosa della dignità umana, solidale e in grado di creare uguaglianza, benessere e pace per tutti... Solo un'utopia o è veramente possibile? Padre GianMaria Polidoro, autore di questo illuminante saggio, ne è convinto. In qualche modo la storia dimostra che anche a livello economico c'è stato un progresso: perché allora non ipotizzare un passaggio ulteriore di crescita verso una cultura e una civiltà nuove, in cui i valori cristiani completano, armonizzano, perfezionano l'umanità, in tutti i suoi ambiti, sociale, economico, tecnologico-scientifico, artistico, ecc. L'Autore sceglie come prima guida per questo percorso San Francesco d'Assisi, che ha saputo sperimentare nella sua vita una sintesi geniale e sublime tra la dimensione materiale e quella spirituale. Ne viene fuori una visione e una proposta di futuro originale, bella, ottimista, soprattutto realizzabile!
A 31 anni dalla prima pubblicazione, Caritas Italiana e Fondazione Migrantes dedicano il proprio volume di studi sull'immigrazione al tema della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2022. Vi trovano spazio indagini statistiche, qualitative e pastorali che prendono in esame il contesto internazionale ed italiano, dando risalto alle storie delle persone impegnate a "Costruire il futuro con i migranti".
Nel 2020 David Beasley, Direttore Esecutivo del World Food Programme, l'agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di assistenza alimentare, ha dichiarato davanti al Consiglio di sicurezza dell'Onu che il mondo è di fronte alle "tempesta perfetta". Il Covid-19 non è solo una pandemia su scala globale, ma una vera e propria catastrofe umanitaria mondiale. Dalla sua dichiarazione il quadro si è fatto ancora più fosco: alla fine del 2021 ben 45 milioni di persone sono giunte sul baratro della carestia e oggi si aggiunge un nuovo nemico, la guerra. Pandemia, conflitti e shock climatici stanno portando la fame acuta a livelli record. Il costo dell'inazione sarà misurato in vite umane perse, anche in Occidente. Se non si intensificano gli sforzi per fornire assistenza alimentare in questa emergenza globale, si aggiungeranno altri milioni di persone tra i quanti sono già a rischio di inedia, e le conseguenze potrebbero essere migrazioni di massa e la destabilizzazione dei paesi. L'impressione è però che i poveri diventino ogni giorni più invisibili. Garrucciu indaga i problemi che l'umanità sta affrontando e le possibilità soluzioni in dialogo con esperti da tutto il mondo e uomini e donne che lottano ogni giorno, sul campo, per il bene degli ultimi.
I virus prendono il sopravvento, il clima si riscalda e la Terra si sta rinaturalizzando. Abbiamo a lungo pensato di poter costringere il mondo naturale a adattarsi alla nostra specie e ora siamo costretti a adattarci noi a un mondo naturale imprevedibile. Questo mette in discussione la concezione del mondo a cui siamo da tempo affezionati. E, di fronte al caos che si sta dispiegando intorno a noi, ci ritroviamo senza una valida strategia. Il noto teorico dell'economia e della società Jeremy Rifkin ci invita quindi a un radicale ripensamento della concezione del tempo e dello spazio. Perché, come osserva in questo libro, l'Età del Progresso, un tempo considerata sacrosanta, è ormai al tramonto, mentre una nuova e potente narrazione è in ascesa: l'Età della Resilienza. Durante l'Età del Progresso la regola aurea era l'efficienza, che ci imprigionava nell'incessante sforzo di ottimizzare l'espropriazione, la mercificazione e il consumo dei doni della Terra, con l'obiettivo di accrescere l'opulenza della società umana, ma al prezzo del depauperamento della natura. Nella nuova era, invece, l'efficienza sta cedendo il passo all'adattività portando con sé profondi cambiamenti nell'economia e nella società. La generazione più giovane, a sua volta, si sta riorientando dalla crescita alla prosperità, dal capitale finanziario al capitale ecologico, dalla produttività alla rigeneratività, dal prodotto interno lordo agli indicatori della qualità della vita, dall'iperconsumo all'ecogestione, dalla globalizzazione alla glocalizzazione, dalla geopolitica alla politica della biosfera, dalla sovranità dello Stato-nazione alla governance bioregionale e dalla democrazia rappresentativa alle assemblee di cittadini. In un momento in cui la famiglia umana guarda con angoscia al futuro, Rifkin ci apre una finestra su un nuovo e promettente mondo e su un futuro radicalmente diverso che può offrirci una seconda opportunità di prosperare sulla Terra.