"La vita in Cristo è concepita mediante i santi misteri del battesimo, dell'unzione con il miron e della santa comunione": con questa immagine potente, che anche nella scelta dei termini richiama il mistero insondabile della generazione di un essere umano, Nicola Cabasilas apre quella che rappresenta la sua opera più importante, comunemente conosciuta come La vita in Cristo. Nei sette libri che la compongono, il teologo bizantino analizza in profondità i sacramenti fondanti della vita cristiana - battesimo, cresima eucaristia - indissolubilmente intrecciati affinché la Grazia di Dio operi nella vita spirituale e materiale di ciascuno. Pagine da leggere e rileggere, parole da gustare e assimilare, una vera e propria scuola di crescita personale dalla sorprendente attualità.
Questo libro parla del canto e della musica come via privilegiata alla lode di Dio, espressione della fede in Lui e della bellezza dell'incontro con il Suo amore. Coloro che sono resi nuovi dal dono della vita nuova ricevuta in Cristo, restano mendicanti del cielo in cammino verso la Città celeste e come tali sono chiamati a cantare con la voce e con la carità vissuta la nostalgia, l'esperienza e l'attesa di Dio... «Questo testo ci spinge a riflettere e meditare sulla musica, dono stupendo di Dio, che ci rende capaci di esprimere ciò che le parole non possono dire per raccontare la nostra anima. Bruno Forte descrive il potere straordinario della musica, indagando sul suo valore non solo spirituale, ma anche teologico. Sono pagine che potranno aiutare tanti ad amare la musica e ad accostarsi ad essa per riceverne luce, forza, consolazione, anche sul piano spirituale» (Marco Frisina). «Queste pagine vorrebbero invitare a fare esperienza del modo in cui la musica bella, quella sacra e quella che hanno saputo esprimere i geni assoluti della forma musicale, aiuta a camminare sulle vie del Mistero, accedendo il desiderio dell'amore che da Dio viene e a lui conduce» (Bruno Forte).
La storia e i messaggi delle apparizioni di Montichiari e Fontanelle, dove Maria apparve alla veggente Pierina Gilli con il nome di Rosa Mistica e Madre della Chiesa, presentandosi con tre rose sul manto – una bianca, una rossa e una gialla – a simboleggiare preghiera, sacrificio e penitenza.
Note sull'autore
Vincenzo Speziale è nato nel 1950 a Serradifalco (CL). Dopo il diploma di ragioneria, è entrato all’Accademia Militare di Modena e, in seguito all’incontro illuminante con un sacerdote che gli ha fatto conoscere Fatima, ha iniziato una nuova vita spirituale, collaborando con Radio Maria sotto la direzione di don Mario Galbiati. Da allora ha cominciato anche a scrivere, pubblicando diverse opere su santi e beati. Di tanto in tanto tiene conferenze su Fatima.
Se, come scrisse A. Rivaroli, “la speranza è un prestito fatto alla felicità”, è pur vero che essa ci avvia, come ha scritto, nella sua celebre ode, Alessandro Manzoni “pei floridi sentieri della speranza ai campi eterni, al premio che i desideri avanza...” (Il 5 maggio).
Il cammino da percorrere e il Premio da conquistare sono stati chiaramente indicati da Benedetto XVI: “Non si darà mai un giorno in cui l’uomo rinuncerà a sperare, in cui smetterà di essere colui che, sperando, aspira a quell’infinitamente grande – cioè Dio stesso – che trascende tutto ciò che è del mondo”.
I fatti storici esposti in questo libro si svolgono in un paese marittimo del Sud Italia, ove una madre di famiglia guidata direttamente da Dio mediante sogni premonitori, in comunione con il marito, inizia un cammino spirituale con la Chiesa madre. Il 2 febbraio 1999, durante la celebrazione eucaristica, presso la chiesa parrocchiale di appartenenza, si verifica un particolare episodio, che porterà la coppia ad un progressivo approfondimento spirituale, con la collaborazione di alcuni sacerdoti. Durante questo percorso, attraverso le corde vocali della donna, inizia la rivelazione di una serie di messaggi inerenti gli interrogativi sostanziali della vita: chi è l'uomo, da dove viene e dove va.
"Siamo venuti al mondo ma non ancora alla luce. Nati a metà necessitiamo di portarci a compimento". Anche le parole dette, o non dette, contribuiscono a portarci alla luce. Quelle che abitano in questo libro sono parole che vorrebbero gettare luce negli ambiti legati particolarmente alla fatica del vivere, della crisi, del male e dell'ombra.
Sposata in giovane età e vissuta per quarant'anni nel matrimonio, Francesca fu moglie e madre di grande virtù. Di famiglia benestante, distribuì i suoi beni ai poveri e servì i malati. Alla morte del marito si ritirò tra le oblate che ella stessa aveva riunito a Roma sotto la regola di san Benedetto. Santa Francesca Romana ebbe il privilegio della visione; il testo contiene le 109 rivelazioni che la Santa ebbe lungo un arco di dieci anni e che si articolano in visioni liturgiche e sacramentali, visioni sulla vita di Gesù e della Vergine Maria e visioni delle realtà ultraterrene.
Il cuore della spiritualità russa pulsa grazie al fecondo rapporto tra misticismo e teologia, che si illuminano l'uno con l'altra e diventano esperienza vissuta. I mistici russi vivono ancora oggi nella tradizione dei padri del monachesimo antico, fondandosi sui capisaldi della preghiera e della custodia dei pensieri. A partire dal XV secolo, sono presentate in questo volume le figure più significative del misticismo russo di area monastica, da san Nilo di Sora al vescovo Ignatij Brjančaninov, con uno sguardo d'insieme che abbraccia personalità più note, come Paisij Veličkovskij e Serafino di Sarov. Vite intense, temperamenti diversi ma che ci fanno trovare spunti di crescita personale nello spirito.
Il più consapevole contributo della spiritualità medievale alla teorizzazione dell'idea di amicizia. Aelredeo di Rievaulx (1109-1167) è la figura di maggior spicco del monachesimo cistercerse anglosassone. Educato all'amore per le Lettere, permeato di cultura biblica e agostiniana, discepolo fedele di san Bernardo, Aelredo pone il suo insegnamento sull'amicizia deliberatamente nel solco della tradizione, della quale però non esita a rivisitare in piena libertà i contenuti. Eco delle preoccupazioni spirituali del secolo XII e riflesso dell'animo dell'autore sul quale aveva esercitato una grande influenza la lettura del Laelius de amicitia ciceroniano, il De spiritali amicitia non è pertanto solo lo scritto più espressivo ed elegante dell'abate di Rievaulx ma rappresenta soprattutto il più consapevole contributo della spiritualità medievale alla teorizzazione dell'idea di amicizia.
"Gesù vuole donarci il suo perdono e la sua pace; non vuole lasciare indietro nessuno, a tutti ha dato la grazia di amare: Farò sgorgare dai cuori la grazia di amare, che in molti è soffocata. Il mio Nome è Amore, il mio insegnamento è Amore, vengo ad insegnare e reinsegnare al mio popolo ad amare incondizionatamente."
Di fronte all'indifferenza religiosa sempre più dilagante e di fronte all'emorragia di presenze dalla Chiesa, in alcuni nasce l'inquietante domanda: "Il cristianesimo avrà un futuro?". Don Battista Borsato, autore molto apprezzato e seguito, ritiene che il cristianesimo avrà certamente un futuro, ma sarà un cristianesimo diverso da quello di oggi: vivremo un cristianesimo meno di massa e più di convinzione. Essere cristiani sarà una decisione libera senza il condizionamento di fattori esterni. Terminerà il regime di cristianità in cui tutto era cristiano. Questa situazione può spaventare e creare nella Chiesa delle reazioni negative. Se assunta invece nella linea del vangelo, essa apre la strada verso il volto di un cristianesimo nuovo. Non più la coincidenza tra società civile e religiosa, non più un'adesione scontata e dovuta al cristianesimo. All'interno di una proposta libera e gratuita si apre il tempo di un cristianesimo di grazia: è il grande travaglio che esso è chiamato a vivere. Prefazione di Raniero La Valle.
Credere è un verbo dai tanti significati e dalle innumerevoli implicazioni che attengono non solo alla sfera della spiritualità ma anche a quella della psicologia e più in generale del vivere in una società civile. Ma cosa significa credere oggi? E cosa significa non credere? Su quali convinzioni poggiano le riflessioni di un uomo di fede o, viceversa quelle di un agnostico, di un "greco", come si definisce Umberto Galimberti? Una delle personalità cattoliche più interessanti del panorama attuale dialoga con uno dei filosofi e psicanalisti più conosciuti in Italia sul senso profondo di questa parola. Ne scaturisce un confronto di altissimo livello e allo stesso tempo chiaro e illuminante, ricco di suggestioni e possibili declinazioni. Ma anche un'interessantissima mappatura del pensiero spirituale occidentale, fondamentale per credenti e non credenti.