Nuova traduzione con ampia introduzione e apparato di note. Tra le ricche raccolte omiletiche di Giovanni Crisostomo, quelle sul vangelo di Giovanni - di cui in questo volume si pubblicano le omelie 30-59 - costituiscono un corpus notevole per ampiezza, organicità e sistematicità. Nelle omelie sul vangelo di Giovanni l'autore, attraverso la consueta raffinatezza stilistica e la grande sensibilità, interpreta il testo evidenziandone il fondamentale portato per la definizione della teologia trinitaria, in opposizione alla speculazione ariana. Inoltre coglie tutti gli spunti utili all'edificazione morale e spirituale della propria comunità, con frequenti e concreti riferimenti alle pratiche, agli usi e costumi dell'epoca.
Nuova traduzione con ampia introduzione e apparato di note. Un corpus notevole per ampiezza, organicità e sistematicità in cui l'autore interpreta il testo evidenziandone il fondamentale portato per la definizione della teologia trinitaria, in opposizione alla speculazione ariana. Con frequenti e concreti riferimenti ai costumi dell'epoca utili all'edificazione morale e spirituale della comunità.
«Di tutte le Scritture sacre - diceva Origene - i Vangeli sono le primizie, e tra i Vangeli la primizia delle primizie è il Vangelo di Giovanni», un Vangelo che si rivolge in modo specifico a coloro che già credono, perché possano continuare a credere, a prendere posizione all'interno di quel grande processo contro Gesù, che l'evangelista racconta e che continua a ripetersi nella storia. Queste pagine accompagnano il lettore a prendere in mano la sua risposta di fede, il suo decidere in profondità da che parte stare, il suo passare interiormente dal desiderio al dono, dalla ricerca alla consegna, dalle tenebre alla luce. Il commento spirituale all'intero Vangelo di Giovanni si chiude, per ogni brano, con L'ora sesta: uno spazio fatto di domande grazie alle quali, ognuno, sostando sulla Parola, può conoscere meglio anche se stesso.
Siamo pecore smarrite fra grano e zizzania, chiamati ad essere samaritani, "prossimi" tanto dell'uno quanto dell'altra. Germogli soffocati fra le spine, corriamo il rischio di uccidere e gettare fuori dalla vigna il Figlio. Più che un libro, questo è un viaggio di meditazione scandito da dipinti e brani letterari, che costituiscono un'introduzione all'orizzonte delle parabole e alla riflessione personale. Perché pittura e letteratura, anche quando affrontano temi che apparentemente nulla hanno a che vedere con la fede, si fanno intermediarie di domande profonde che scaturiscono dall'uomo e dalla donna, creati a immagine di Dio.
Un’introduzione al Nuovo Testamento che aiuta il lettore a cogliere la varietà di generi letterari, di formazione, di visioni teologiche, di datazione di questi scritti; ma soprattutto a rendere ancora attuali i motivi della testimonianza di fede dei primi cristiani. Il volume presenta inoltre diversi box di approfondimento, una tavola cronologica e numerose tavole fuori testo. Il Nuovo Testamento nasce dalla convinzione che Gesù di Nazaret (il suo insegnamento, la sua vita, la sua persona) è il luogo in cui Dio ha pienamente mostrato, in modo convincente e definitivo, la sua verità, e nella sua verità quella dell’uomo e della storia. Al centro stanno dunque i vangeli, ma attorno ad essi si sono formati vari altri scritti, che hanno lo scopo di confermare ciò che riguarda Gesù, spiegare ulteriormente la sua dottrina, annunciare la sua salvezza, narrare gli inizi della diffusione della Chiesa delle origini.
Il curatore
Bruno Maggioni, sacerdote della diocesi di Como, è docente di Esegesi del Nuovo Testamento presso la Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale, e di Introduzione alla teologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Autore di numerose pubblicazioni, tra i suoi libri ricordiamo: Un Dio fedele alla storia. L’esperienza spirituale nella Bibbia (edizioni San Paolo, 2009), Pregare in Spirito e verità. La preghiera secondo la Bibbia (edizioni San Paolo, 2009, con Raniero Cantalamessa), inoltre insieme a Mons. Gianfranco Ravasi ha curato la Bibbia Via Verità e Vita (San Paolo).
Giuda Iscariota è una tra le figure più note e meno amate del Nuovo Testamento, e forse dell'intera Bibbia. Il suo tradimento e il suicidio lo pongono in una posizione a sé all'interno della vicenda umana di Cristo ma al contempo, forse paradossalmente, lo hanno reso un protagonista dell'immaginario collettivo nel corso dei secoli. A differenza degli altri apostoli, infatti, Giuda non è stato dimenticato: l'arte, la letteratura, il cinema e persino la pubblicità lo hanno ritratto ricorrendo spesso a caratteri stereotipati che ne hanno sottolineato la malvagità. Ma l'Iscariota era davvero un uomo perverso, un figlio del demonio, invidioso e materialista, che non seppe capire l'autentico valore del Messia? Si è ipotizzato fosse uno zelota, o addirittura un agente segreto al soldo del Sinedrio... forse un parente di Caifa, per alcuni addirittura un parente di Gesù. Decise di togliersi la vita dopo aver rinnegato e, per quel gesto estremo, la Storia non ha mai smesso di rimproverarlo: ma fu realmente un atto spontaneo? O forse fu un omicidio mascherato da fatalità? C'era infatti più di una persona che poteva volerlo morto...
"Dal Vangelo secondo gli animali presenta gli animali del Vangelo secondo l'insegnamento di Gesù. Nel Vangelo le parole di Gesù sono impregnate di creazione, di vita di campi, di semi di piante, di fiori, di frutti, di animali. Gli animali raccontati da Gesù sono proposti come modelli, esempi di vita reale, concreata, fedele; oppure modelli da fuggire perché ingannevoli e falsi. Nelle parole di Gesù ricorrono frequentemente gli insegnamenti sugli animali. Gli animali proposti in questo libro sono: il serpente, la colomba, l'agnello, la pecora, la capra, il lupo, l'asino, il bue, il cammello, la volpe, il cane, il maiale, il gallo, gli uccelli e i pesci. A ogni animale è dedicato un capitolo con le citazioni del Vangelo, l'insegnamento o il significato attribuito da Gesù all'animale. Il libro si conclude con l'intrigante domanda: gli animali sono immortali? La risposta vi lascerà stupiti!
Il rapporto della fede cristiana con gli scritti apocrifi è stato da sempre controverso. Gli apocrifi della Risurrezione confermano l'essenza del credere dei cristiani in Gesù figlio di Dio. I testi proposti in questo libro ci fanno conoscere personaggi che sono entrati nella tradizione della devozione popolare e nell'arte cristiana: la Veronica, il ladrone buono san Disma, il centurione santo Longino, Pilato e Claudia Procula (santi per la chiesa copta), l'apparizione di Gesù risorto alla Madre, e infine la discesa agli inferi di Gesù che tanto ha influito per la formazione del simbolo apostolico.
Il volume propone il testo dei Vangeli e degli Atti degli apostoli secondo la nuova traduzione della CEI, accompagnato da alcune brevi riflessioni che aiutano la lettura. Si tratta di uno strumento agile ed economico, spesso usato anche come dono da parte delle parrocchie in occasione di prime comunioni e cresime. Per i più piccoli e i più grandi, un modo semplice per avvicinarsi alla figura di Gesù e alla prima storia della chiesa. Questa nuova edizione presenta caratteri più grandi e più leggibili, con l'interno a colori e una nuova copertina.
Con quest'opera in tre volumi Klyne Snodgrass mira a fornire una guida in tutto esaustiva allo studio delle parabole di Gesù. Il sottotitolo rende esplicita la posizione dell'autore: suo scopo è di illustrare le parabole secondo gli intenti che queste avevano per Gesù. Intenti che è possibile fare emergere mediante la ricostruzione del contesto della singola parabola: il contesto in generale del mondo mediterraneo, greco, latino e giudaico, e il contesto più immediato in cui la parabola si fa leggere nel singolo evangelista e nel discorso in cui questo la racconta. A un'introduzione approfondita al genere della parabola nel mondo antico e nella ricerca odierna, il primo volume fa seguire l'esame delle parabole di grazia e misericordia, e di quelle di smarrimenti e del seminatore, che in un certo senso è la parabola sulle parabole.
È il secondo libro che Anna Maffei dedica al commento di un vangelo a partire dalla propria esperienza: se il Vangelo di Giovanni era stato un dialogo a tu per tu con «l'evangelista del cuore», il dare del tu all'autore del Vangelo secondo Matteo implica un allargamento dell'interlocuzione e del cammino. Così, Massimo Aprile, compagno di vita e di ministero, apre il "noi" di questo libro, nel quale stai per essere collocato anche tu. Prefazione di Cristina Arcidiacono.
Il Vangelo di Giovanni è il più colto dei Vangeli ma anche il meno affidabile dal punto di vista storico. È questa un'opinione antica, diffusa, tenace. Ed è però un'opinione profondamente falsa.