Fonte preziosa per la storia della concezione e della liturgia battesimale ad Antiochia, una delle sedi piu illustri della Chiesa orientale, alla fine del IV secolo.
Prima opera teologica - scritta all'inizio del III sec. - espressamente dedicata allo studio dell'enigmatica figura dell'Anticristo. Questi è l'esatto contraltare di Gesù Cristo, al punto che la cristologia di Ippolito emerge spontaneamente dalla sua "anticristologia". Per Ippolito la vera differenza tra il Cristo e l'Anticristo sta nelle intenzioni dell'Avversario e nel modo con cui costruisce il suo regno del male. Invece, nelle forme in cui si presenta, l'Avversario fa tutto a somiglianza di Cristo per sedurre e ingannare. Seguono poi tre opere. "Omelia pasquale": non è di Ippolito, ma ha come fonte un'omelia di Ippolito. È un documento inestimabile: ci trasmette il modo penetrante e profondo con cui gli antichi cristiani vivevano e contemplavano il grande mistero della nostra fede. "Due discorsi sull'Anticristo", pungenti e ironici del cardinal Giacomo Biffi. È la prima edizione di "Cristo e l'Anticristo" con testo critico greco e traduzione a fronte.
Un "breviario" che, attraverso brevi citazioni e altrettanto brevi meditazioni e preghiere attualizzate, accompagna il lettore, giorno dopo giorno, per un anno intero. Autori e autrici, frati e suore, sacerdoti e semplici laici, famosi o sconosciuti ai più, dei primi o dei nostri tempi, giovani o anziani, che hanno lasciato tracce più o meno scritte della loro vita spirituale: testimonianze preziose, proprio perché "vitali" di come il carisma di san Francesco e di santa Chiara abbia arricchito e fatto bella la vita di tante persone anche oggi. L'abbondante ricchezza della spiritualità francescana!
Questi due scritti di sant'Alfonso sono quanto mai attuali. Conversare con Dio è un'operetta di carattere spirituale, alla portata di tutti. Insegna a parlare familiarmente con Dio, partendo dagli interrogativi, dai problemi, dalle speranze e dalle gioie di ogni giorno. Nella sua semplicità, l'opera è un vero gioiello. Il gran mezzo della preghiera è un'opera più lunga e completa. La prima parte, prevalentemente ascetica, parla della necessità e del significato della preghiera, che dev'essere umile, fiduciosa e perseverante. Nella seconda parte, di carattere spiccatamente teologico, sant'Alfonso confuta le tesi del giansenismo sulla grazia e sulla predestinazione, e sostiene con forza il principio che Dio, volendo tutti salvi, dona a tutti la grazia di pregare, con la quale otteniamo la salvezza. Di questa seconda parte sono stati omessi i brani più difficili e meno attuali, in quanto legati al dibattito teologico del tempo.
Che cosa s'intende per «primi cristiani»? Come vivevano, quegli uomini, la loro fede? Per quale ragione gli imperatori romani furono così intolleranti nei confronti del cristianesimo? Perché i pagani erano calamitati dall'amore che i cristiani mostravano tra loro? Perché i martiri erano tanto apprezzati nelle prime comunità cristiane? Come celebravano il battesimo e l'Eucaristia? Come vivevano in famiglia, la povertà, il digiuno, la preghiera...? In appendice la Lettera a Diogneto e la Didaché, o Dottrina dei Dodici Apostoli, i due testi degli albori che raccontano come vivevano i primi cristiani.
Il trattato Salita del Monte Carmelo del grande mistico spagnolo (1542-1591), - fondatore dell'Ordine dei Carmelitani Scalzi, santo e dottore della Chiesa, considerato uno dei maggiori poeti in lingua spagnola - costituisce quasi un dittico dottrinale con La notte oscura. Rimasto incompleto, si presenta come uno dei testi di Giovanni della Croce meno lineari e comprensibili, in quanto di stile ibrido tra l'elaborazione dottrinale e il commento alle strofe poetiche.
La Salita si divide in tre libri e tratta della purificazione attiva dell'uomo. Il tema della salita alla vetta simboleggia lo sforzo ascetico dell'anima in ricerca dell'unione perfetta con Dio. Il testo ha un forte significato teologico e letterario.
La specificità della traduzione di Luisito Bianchi, sta nell'estrema fedeltà al pensiero dell'autore, ma soprattutto nello sforzo di aderenza al suo stile: rispetto dell'andamento sintattico, con tutte le subordinate, gli incisi, le ripetizioni, le riprese del pensiero.
Sommario
Nota preliminare del traduttore. SALITA DEL MONTE CARMELO. Prologo. Libro primo. Libro Secondo. Libro terzo. Giovanni della Croce (1542-1591). Notizia storica e letteraria (p. L. Gaetani ocd).
Note sul traduttore
LUISITO BIANCHI è nato a Vescovato in provincia di Cremona, ed è sacerdote dal 1950. È stato insegnante e traduttore, prete-operaio e inserviente d'ospedale. Attualmente svolge funzione di cappellano presso il monastero benedettino di Viboldone (Milano).
La divisione storica, teologica e dogmatica tra Chiesa d'Oriente e d'Occidente nel contesto di un dialogo ecumenico ancora difficile.
Il "Commento al Cantico dei Cantici" di Nilo di Ancira è il più antico commento greco completo a questo libro biblico, mentre gli altri commenti giunti fino a noi si fermano prima della fine. Eredita le prestigiose tradizioni esegetiche di Origene, Gregorio di Nissa e Evagrio Pontico. Nella sua esegesi Nilo fa una sorta di romanzo la cui eroina è una prostituta che sceglie di cambiare vita per diventare degna delle nozze con il re. Essa è figura metaforica dell'anima umana e dei suoi moti interiori. Composto tra la fine del IV secolo e l'inizio del V secolo, tratta diversi temi della vita spirituale la cui mira è la comunione di vita con Dio. Il Cantico è una profezia dell'unione del Verbo eterno con l'anima umana, che si realizza nella storia della salvezza mediante la morte e risurrezione di Gesù Cristo ed è resa a noi contemporanea attraverso la liturgia della Pasqua e del battesimo. Nelle ultime pagine Nilo presenta la persona umana completamente partecipe della luce e della gioia di Cristo glorioso asceso alla destra del Padre. Testo critico di Marie-Gabrielle Guérard. Introduzione, traduzione e note di Maria Benedetta Artioli.
Il carme escatologico più enigmatico della tarda antichità. Il libro propone un affascinante viaggio nel mondo dell'escatologia cristiana tardo-antica, attraverso la lettura dell'anonimo carme a Flavio Felice sulla resurrezione dei morti e sul giudizio del signore, testo latino di incerta collocazione geografica databile tra v e vi secolo. Il carme traccia un percorso singolare dalle domande filosofico-religiose sulle origini della vita a quelle sulle realtà ultraterrene definitive, rappresentate con una vividezza di immagini e di percezioni sensoriali che anticipano la visionarietà icastica delle opere medievali.
Dai Padri della Chiesa un prezioso aiuto per la comprensione e il commento della Sacra Scrittura. Con questo II tomo si completa il commento alla Genesi.
Tre novelle dal sapore fiabesco in cui si incrociano sogno e realtà, tra vicende umane e spinte mistiche.
Tre leggende, tre novelle dal sapore fiabesco immergono il lettore in un mondo incantato in cui si incrociano sogno e realtà, vicende umane e spinte mistiche. Le storie di suor Beatrice, di san Giuliano Ospitaliere e di sant’Uberto narrano di luoghi fatati, profezie, cavalieri, eventi miracolosi magistralmente tratteggiati dalla penna di tre importanti autori del Romanticismo francese. Il mondo monastico e i territori del sogno si abbracciano in un terreno ancora poco esplorato e annunciano con originalità la bellezza dell’incontro con Dio.
L'importanza di questo testo nella storia della liturgia, dell'etica e della vita cristiana appare evidente appena si riflette sulle indicazioni che contiene sul sacramento dell'iniziazione cristiana e sull'ordinazione episcopale, presbiterale e diaconale.