Un classico della spiritualità del Cinquecento che insegna a combattere le seduzioni del male e a esercitare la libera volontà individuale sulla strada dell'ascesi.
Tratto dal diario di Luisa Piccarreta, il volume raccoglie le memorie dell’infanzia e della giovinezza e vuole essere un “richiamo della creatura nell’ordine, al suo posto e nello scopo per cui fu creata da Dio”. “… il mio dolce Gesù andava prendendo tutti i libri scritti sul suo Divin Volere, li univa insieme, poi se li stringeva al Cuore, e con una tenerezza indicibile ha soggiunto: Li benedico di cuore questi Scritti; benedico ogni parola, benedico gli effetti ed il valore che essi contengono; questi Scritti sono una parte di Me stesso”.
Il cuore dell'essere umano aspira a cose grandi, a valori importanti, ad amicizie profonde, a esami che si irrobustiscono nelle prove della vita anziché spezzarsi. L'essere umano aspira ad amare e a essere amato. Questa è la nostra aspirazione più profonda: amare e essere amati; e questo, definitivamente.
Quando tutto sembra finito, di tante realtà negative, la fede si fa faticosa e viene la tentazione di dire che niente più ha senso, ecco invece la bella notizia: Dio sta venendo a realizzare qualcosa di nuovo, ; Dio viene a portare libertà e consolazione. Il male non trionferà per sempre, c'è una fine al dolore. La disperazione è vinta perché Dio è tra noi.(Papa Francesco)
Il titolo del piccolo libro: "L'arte di trarre profitto dai nostri peccati può" destare meraviglia. Il peccato è un male per l'uomo; ha degli effetti nocivi, distruttivi. Tante vite umane vengono rovinate dai peccati. Come questi peccati possono procurare un profitto e come è possibile l'arte di assicurarlo? È vero che il peccato ci porta un grave danno. La sua malizia consiste prima di tutto nel fatto che offende Dio; più esattamente offende il Padre nel suo amore per noi. Ma siccome il nostro destino si compie nelle nostre relazioni di amore filiale verso il Padre, l'inimicizia causata dal peccato danneggia la nostra esistenza. Lo stato di peccato rende l'uomo profondamente infelice; suscita in lui un grande disturbo e stimola dei sentimenti di timore e di tristezza.
La benedizione e la lode a Dio sono all’origine della preghiera e della liturgia ebraica, e sono divenute anche eredità dei cristiani.
Attraverso una storia di purificazione lunga e dolorosa, la liturgia d’Israele è arrivata a uno stile di relazione con Dio basato sulla benedizione. Ogni tipo di preghiera personale o liturgica non poteva che iniziare e terminare così. Anche Gesù Cristo, da ebreo pio e osservante, pronunciò molte benedizioni. La sua più alta berakah fu durante l’Ultima Cena, che i primi cristiani hanno ereditato e trasmesso nella celebrazione dell’Eucaristia. Con la perdita progressiva della componente ebraica nella chiesa primitiva questa tradizione si è sempre più diluita., ma negli ultimi decenni si è assistito alla riscoperta di questa radice comune tra ebrei e cristiani che ha dato una grande spinta al rinnovamento della stessa liturgia cattolica.
Il volume, a caratteri grandi, estratto da "La preghiera del mattino e della sera", testo ufficiale minore per la "Liturgia delle Ore secondo il rito romano" della Chiesa in Italia, contiene: L'Ordinario della Liturgia delle ore; Gli Inni propri del tempo e delle solennità; Il Salterio nel ciclo delle settimane per la celebrazione delle Ore; Gli schemi completi della Compieta per ogni giorno della settimana; L'Ufficio del comune della B.V. Maria, relativo a Lodi, Ora media e Vespri; L'Ufficio dei defunti relativo a Lodi e Vespri; Il Proprio del Tempo: Avvento, Natale, Quaresima, Pasqua, Tempo ordinario; Il Proprio dei santi: le solennità e le feste che possono avere precedenza sulla domenica.
Un libro per imparare a conoscere le preghiere più importanti della tradizione cristiana e scoprire la bellezza di potersi rivolgere a Dio con fiducia. Testi in stampato maiuscolo e spazio per scrivere e disegnare la tua preghiera.
In questo volumetto, unico nel suo genere, il dottor Kenneth McAll racconta come, attraverso la propria esperienza medica e religiosa, sia giunto alla scoperta di un nuovo mezzo di guarigione.
È sua ferma convinzione che molti pazienti, dati per incurabili dalla scienza medica, sono vittime di condizionamenti ancestrali. Una volta identificato l’antenato a cui è legato il disturbo, si elimina l’influenza negativa di quell’ascendente, soprattutto attraverso la preghiera e l’eucaristia.
È un libro capace di rivoluzionare l’approccio spirituale, medico e psichiatrico a molte malattie fisiche e mentali.
"Eva è morta .. o forse no.
L'unica cosa che sa è che il suo corpo è rimasto altrove e non ha alcuna voglia di ritornarvi .. La realtà parallela dove si trova ora le farà incontrare personaggi di ogni tempo nonchè il demonio stesso, con il quale avrà uno spaventoso confronto...
Rivelazioni meravigliose ed altre angoscianti la cambiano nel profondo e danno un senso a ciò che agli occhi umani sembra ingiusto.
Cosa scoprirà Eva dietro alle tre porte da cui tutto è iniziato ? E sopratutto ... potrà mai tornare indietro per raccontarlo a qualcuno?"
La Legge del Dio ebraico è la Legge della parola. Questa Legge non è solo scritta sulle tavole di pietra, ma intende inscriversi innanzitutto nel cuore degli uomini. Essa sancisce l'impossibilità dell'uomo di farsi Dio e, nello stesso tempo, dona a esso la possibilità generativa del suo desiderio. Si tratta di una dialettica ripresa in modo originale dalla lezione di Freud e di Lacan. In un lavoro senza precedenti, Massimo Recalcati dimostra che non solo non c'è contrapposizione tra il logos biblico e la psicoanalisi, ma che quell'antico logos ne costituisce una delle sue radici più profonde. La critica freudiana della religione come illusione sembra condannare il testo biblico senza alcuna possibilità di appello. La psicoanalisi è sin nelle sue fondamenta atea perché non crede all'esistenza di un «mondo dietro al mondo» se non come una favola che serve ad attutire il dolore dell'esistenza. La lettura delle Scritture che Massimo Recalcati propone in questo libro rivela invece l'esistenza inaudita di radici bibliche della psicoanalisi. Non è una tesi teologica o una dimostrazione filologica, ma un effetto del suo incontro singolare con il testo biblico. Non si tratta di psicanalizzare la Bibbia, ma di riconoscere in essa la presenza dei grandi temi che verranno ereditati dalla psicoanalisi, con particolare riferimento all'opera di Freud e di Lacan: il carattere originario dell'odio rispetto all'amore; la radice invidiosa del desiderio umano; il fallimento e la necessità della fratellanza; il rapporto dialettico tra Legge e desiderio; la funzione simbolica del Nome del padre; il lutto necessario della totalità; la centralità attribuita al resto salvifico che sottrae la vita alla morte e alla distruzione; la maledizione della ripetizione e la sua interruzione; la tentazione idolatrica come desiderio perverso dell'uomo di essere Dio; la critica al fanatismo ideologico del sacrificio; il taglio virtuoso della separazione; l'eccedenza della gioia erotica; la scissione della Legge di fronte al reale della sofferenza e al suo grido.
La tradizione cattolica attribuisce comunemente una grande importanza al culto degli angeli...