La beatificazione di Paolo VI viene in qualche modo ad assumere il valore di un "risarcimento" storico nei confronti di un Papa spesso incompreso, perfino sconosciuto, ma che invece ha aperto un po' tutti i cammini che la Chiesa cattolica ha seguito e, ora con Francesco, sta seguendo per un profondo rinnovamento pastorale e missionario.
L'Istituto Internazionale di ricerca sul Volto di Cristo, costituito per iniziativa del Cardinale Fiorenzo Angelini e della Congregazione Benedettina delle Suore Riparatrici del Santo Volto di Nostro Signore Gesù Cristo, promuove ogni anno un congresso internazionale di studi sul Volto Santo. Tema del XVIII congresso del settembre 2014 era: "Il Volto di Cristo nelle opere di misericordia". Questo volume presenta il testo - ampliato e arricchito di numerosi autografi inediti - della conferenza affidata a Leonardo Sapienza su "Le opere di misericordia in Paolo VI". Un contributo per una maggiore conoscenza di Papa Montini, in occasione della sua Beatificazione il 19 ottobre 2014.
La pastorale della famiglia si presenta oggi come la più tempestiva, la più impegnativa ed anche la più feconda di risultati benefici e duraturi. Essa può dare, sì, molto e delicato lavoro agli operatori pastorali e ai pastori d'anime, ma anche le migliori soddisfazioni ed i meriti maggiori. Tutto questo è validamente affermato da Papa Paolo VI, durante tutto il suo pontificato. Anche se risente del linguaggio e della mentalità dell'epoca, il magistero di Montini conserva ancora la sua bellezza, la sua profondità, la sua attualità.
Papa Montini aveva il dono di esprimere le sue intuizioni in formule lapidarie che rimangono ancora nella nostra memoria. Tante sue parole hanno arricchito il linguaggio della Chiesa come ad esempio "la civiltà dell'amore", "la Chiesa esperta in umanità", "lo sviluppo, nuovo nome della pace". La raccolta antologica che presentiamo si ferma all'espressione "la civiltà dell'amore" che ha incontrato un favore tutto speciale ed è entrato nell'uso comune poiché ha interpretato una delle maggiori aspirazioni del mondo d'oggi: il nostro mondo è stanco delle idee di lotta, di violenza, di terrorismo e di guerra. Forte nella sua fede in Cristo, Paolo VI ha proposto per il nostro tempo il suo progetto di una civiltà dell'amore per stimolare i cristiani ad impegnarsi, nel rispetto delle libertà, all'attuazione del desiderio universale di pace. Un'antologia di scritti collegati dal filo rosso dell'amore cristiano.
"L'Evangelii nuntiandi è il documento pastorale più grande che sia mai stato scritto fino a oggi." (Papa Francesco)
"L'attualità dell'enciclica Populorum progressio di Paolo VI è dimostrata dalla sua continua ripresa nel Magistero sociale fino a oggi, ma anche dalla individuazione della categoria di 'sviluppo dei popoli', che ha creato una storia straordinaria - dentro e fuori la Chiesa - di cooperazione allo sviluppo e che rimane uno dei criteri economici, politici e sociali per leggere e governare la situazione del mondo dei poveri di oggi." (dall'Introduzione di Gian Carlo Perego)
"Credo che la forza della Ecclesiam suam consista nell'aver saputo ricondurre all'essenziale fede e vita cristiana sul tema della parola. Certamente, la parola di Dio, la rivelazione, da cui soltanto discende la capacità della Chiesa a parlare e annunciare, a comunicare e testimoniare. Ma poi, in particolare, il parlare umano, il parlare della Chiesa. Proprio questa concentrazione sulla parola, sul messaggio, sul dialogo, esprime al meglio la vocazione della Chiesa e cerca di rendere la Chiesa a un tempo 'più divina' e 'più umana', in piena rispondenza al Cristo, parola di Dio fatta carne, uomo che ha parlato come nessun altro uomo mai." (dall'Introduzione di Enzo Bianchi)
Paolo VI è stato il papa che ha condotto in porto il Concilio Vaticano II, che ha saputo tradurre in concreto le grandi intuizioni di Giovanni XXIII, un papa amato e odiato, lodato e criticato, talvolta sostenuto e talvolta abbandonato dagli stessi amici che lo avevano eletto.
La figura di Paolo VI appare in qualche misura sbiadita rispetto a quelle di Giovanni XXIII e di Giovanni Paolo II. Eppure il suo fu un pontificato importante, potremmo dire nodale nella storia della Chiesa e dell'umanità. Per coglierne appieno il significato e il valore Yves Chiron ripercorre in questo volume tutta la vita del sacerdote bresciano: dagli anni della formazione, al ruolo svolto come assistente ecclesiastico della FUCI (la Federazione Universitaria Cattolica) e poi come membro autorevole della Segreteria di Stato vaticana (nel periodo terribile del secondo conflitto mondiale), alla nomina ad arcivescovo di Milano e infine ai quindici anni in cui fu papa, soprattutto dedicati alla complessa gestione del Concilio Vaticano II e della lunga e a tratti drammatica fase post-conciliare. Un'attenzione particolare è dedicata ai grandi viaggi compiuti in Terra Santa, in Asia, nelle Americhe (i primi di un pontefice); ai tentativi di riavvicinamento con i "fratelli lontani" e in particolare con la Chiesa ortodossa; all'ascolto attento e molto sofferto delle voci dissonanti e critiche che si levavano nel mondo e che attaccavano la Chiesa e il suo magistero. Il risultato è il ritratto a tutto tondo e ricco di sfumature (costruito a partire dai documenti disponibili e dalle testimonianze inedite di collaboratori e contemporanei "informati dei fatti") di un intellettuale profondo, di un grande uomo di fede, di un sensibile interprete dei drammi e delle ansie della contemporaneità.
Un dialogo senza compromessi tra i due autori sulla figura di papa Francesco e sui temi più scottanti che la Chiesa è chiamata ad affrontrare.
Per la prima volta un libro racconta la vita di papa Francesco con una ricca raccolta di immagini, accompagnate da un testo coinvolgente e pieno di curiosità. Fotografie private, poco note, che ci mostrano Bergoglio bambino con i compagni di scuola, ragazzo in famiglia o in seminario, giovane sacerdote per le strade di Buenos Aires e poi, già vescovo, in metropolitana come un comune cittadino. Pagina dopo pagina vediamo anche i luoghi più importanti della sua formazione: dove abitava, dove studiava, dove ha ricevuto la vocazione... Ma il racconto di Tiziana Lupi, giornalista di "Il mio Papa", la prima rivista al mondo dedicata esclusivamente al pontefice, parte ancora da più lontano. Con il supporto di foto d'epoca, ricostruisce le origini italiane di Bergoglio: il paesino del Piemonte da dove è partita la sua famiglia, il viaggio attraverso l'oceano, la vita da immigrati dei genitori, compreso quell'incredibile bivio del destino che avrebbe potuto cambiare drammaticamente tutta la storia. Con chiarezza e precisione, il libro affronta tutte le vicende di questa vita straordinaria, dagli anni difficili della dittatura in Argentina all'emozione dell'elezione a pontefice, e ripercorre tutti i passaggi più significativi del pontificato, fino ai viaggi e alle dichiarazioni più recenti. "Il nostro papa" diventa così una galleria di storie, di fotografie, di frasi illuminanti che ci restituiscono l'immagine di un uomo che è entrato nella Storia e nel cuore della gente.
È la sera del 13 marzo 2013, Jorge Mario Bergoglio, appena eletto 266° papa della Chiesa cattolica si affaccia dal balcone di San Pietro e dice "Buonasera". Poche ore dopo cominciano a diffondersi sul web sinistre voci sulla presunta connivenza del prelato con i capi della mattanza argentina: 30.000 desaparecidos, 15.000 giustiziati, almeno due milioni di esiliati, centinaia di neonati sottratti ai genitori e dati illegalmente in adozione a famiglie del regime dopo l'eliminazione dei veri genitori. Poi il tweet di un certo José Manuel de la Sota: "Bergoglio s'interessò molte volte per farmi liberare dai militari". E alcune testimonianze dello stesso segno: "Bergoglio fu ostile a tutte le dittature sudamericane e aiutò molti ricercati a nascondersi". In redazione, il cronista decide che ce n'è abbastanza per un'inchiesta e parte per Buenos Aires. Il risultato è un viaggio alla ricerca della verità che ricostruisce su fatti reali, incontri e atti ufficiali l'azione di "lotta non violenta", quasi un'opera di intelligence, che l'allora padre Bergoglio mise in campo per proteggere e salvare tantissimi dissidenti di ogni colore, credo e appartenenza politica. Una strategia fatta di finti "ritiri spirituali", di studiati stratagemmi, di "esfiltrazioni", che si avvaleva persino di una "macchina" per stampare documenti falsi in seminario. La lista dei salvati dalla dittatura è lunghissima: centinaia di persone oggi trovano il coraggio di parlare di sé e di chi fu aiutato, ma non si salvò.