Raccolta di sei saggi storici che analizzano la realta di diverse diocesi vescovili tra il XII e il XIV secolo, con particolare rilievo alle figure e al ruolo dei vescovi. I saggi qui offerti sono il primo rilustato di un progetto di ricerca che vede coinvolte studiose e studiosi delle Universita degli studi di Milano, Padova, Trento e Verona. Il progetto, coordinato a livello nazionale da Grado Giovanni Merlo, ruota soprattutto attorno a temi vescovili", partendo dalla premessa che sia necessario ristudiare il complesso di temi e problemi riguardanti queste figure centrali nella vita degli uomini dei secoli passati. Data la provenienza degli studiosi, questi studi trattano le diocesi di Treviso, Milano, Verona, Concordia e Portogruaro, Trento e Bolzano. "
Raccolta di studi di Maria Bettelli Bergamaschi sulla storia medievale bresciana, all'epoca dei vescovi Gaudenzio e Ramperto. Gemmati dal primitivo interesse scientifico per le origini del cristianesimo, gli studi di Maria Bettelli Bergamaschi qui raccolti, fungono da vettore di due coordinate che hanno caratterizzato l'intera ricerca della studiosa: l'attenzione costante per le problematiche della chiesa di Brescia e il progressivo viraggio nella direzione medievistica. Il libro si occupa in particolare della vita e della personalita di due vescovi bresciani: Gaudenzio e Ramperto.
Il volume dimostra che il pensiero di san Josemaria Escrivà, visti gli scritti di carattere spirituale e pastorale, è fondamentalmente cristocentrico. Il mistero del Dio-Uomo è stato infatti il tema dominante di tutta la sua riflessione. "Vedo scorrere in voi il sangue di Cristo!" è un'espressione usata di sovente da san Escrivà che rivela una profonda contemplazione della vocazione battesimale cristiana. Questo plastico riferimento allo scorrere del sangue di Cristo nelle arterie vitali dell'anima del cristiano e l'idea che ha ispirato il presente volume, in cui vengono messi a fuoco alcuni aspetti centrali del cristocentrismo spirituale del fondatore dell'Opus Dei.
Alla fine del secolo X aspirazioni individuali alla santità e grandi progetti di riforma della società andavano di pari passo; la dimensione religiosa alimentava l'ideologia del potere regio, ma sostanziava anche la realtà stessa della politica imperiale. Monaci ed eremiti come Romualdo di Ravenna (fondatore dell'ordine camaldolese) costituivano, infatti, gli interlocutori privilegiati di Ottone III, che considerava la loro prosperità, sia materiale che spirituale, come il fondamento della stabilità stessa dell'impero. Figure come Romualdo di Ravenna, dalla grande statura spirituale, funsero da coscienza critica del sistema, coltivando intensi rapporti con il potere ma non rinunciando a denunciarne le carenze.