Traduzione e note di L. Carrozzi.
Introduzione di A. Corticelli, traduzione di R. Minuti, revisione e note delle Benedettine di S. Maria di Rosano.
"Le Confessioni senza essere un trattato di antropologia, illustrano il mistero, la natura, le aspirazioni dell’uomo" (M. Pellegrino). In effetti il fascino di questo capolavoro agostiniano proviene dal contenuto di umanità, che la personalità e il genio del suo Autore hanno saputo effondere. Ognuno vi si ritrova con le proprie debolezze, e soprattutto con le proprie passioni. A buon titolo, Papini poteva confessare: "Amo Agostino perché come me sensuale ed ambizioso". Un secondo motivo di attrattiva delle Confessioni è la profondità di contenuto filosofico, perché affrontano alcuni fra i più grandi problemi dell’umanità: il problema del male (fisico, metafisico, morale) e il problema del tempo, in rapporto alla creazione e all’esistenza umana. Ultimo motivo di fascino è lo stile, avvincente e di indiscussa levatura letteraria. Non a caso, le Confessioni sono state definite il capolavoro poetico e letterario di tutto il Mondo Antico.
Due donne, di età e condizione sociale e storica diverse, una di fronte all'altra e in dialogo: è questa la situazione di questo libro singolare e affascinante che vede sinotticamente giustapposte le loro scritture in un serrato corpo a corpo di verità. La prima è Teresa di Lisieux, monaca carmelitana francese, morta di tubercolosi giovanissima, a soli 24 anni, nel 1897, al termine di una vita vissuta con passione mistica, e proclamata Dottore della Chiesa, terza donna a ricevere tale riconoscimento, nel 1997. La seconda, l'autrice del Dialogo, Maria Rita Bozzetti, è una donna di oggi, "immersa nella vita". L'autrice penetra nel "laboratorio" interiore di santa Teresa di Gesù Bambino, rivelandone la luce della sua evangelica piccolezza che la rende grande nell'Amore. Con la Prefazione del Cardinale Marcello Semeraro; l'Introduzione di Vincenzo Guarracino; una Nota di Madre Benedetta Grasso e la Postfazione di Don Carmelo Mezzasalma.
DESCRIZIONE
Pensato in occasione del Santo Natale il volume propone per la prima volta in traduzione italiana due omelie, la prima Sul Natale e la seconda Sulla Madre di Dio, Simeone e Anna, del vescovo di Iconio Anfilochio, un Padre cappadoce del V secolo. Egli è forse meno conosciuto eppure la sua opera è ugualmente significativa al pari di quella dei suoi conterranei Basilio Magno, Gregorio di Nazianzo, Gregorio di Nissa ed Evagrio Pontico. Anfilochio nacque intorno al 340/345 a Diocesarea, città nella quale il padre, Anfilochio il Vecchio, esercitava la professione di retore. La prefazione al testo è a firma del cardinale Angelo Comastri, Vicario Generale di Sua Santità per la Città del Vaticano e Arciprete della Basilica Papale di San Pietro.
Anfilochio di Iconio, nato intorno al 340-345 a Diocesarea-Nazianzo in Cappadocia, ha studiato retorica presso la scuola del retore e sofista greco Libanio, per poi esercitare questa professione a Costantinopoli; abbandonò presto la carriera forense per ritirarsi in solitudine come monaco. Gregorio di Nazianzo, suo cugino, lo mise in contatto con Basilio di Cesarea che lo volle vescovo di Iconio. Presiedette il concilio tenutosi a Iconio nel 376 dove si fece araldo della teologia trinitaria del concilio di Nicea (325) e dell’insegnamento sullo Spirito santo promosso da Basilio contro le posizione eretiche di ariani e pneumatomachi. Intervenne nel 381 al concilio di Costantinopoli e fu an - cora lui a presiedere il sinodo di Side, con - vocato per trattare la questione dei messaliani (383 ca.). Ebbe un ruolo importante nell’elaborazione delle leggi dell’imperatore Teodosio contro gli ariani. La morte lo ha raggiunto tra il 398 e il 404. È pervenuto poco della sua produzione letteraria (alcuni frammenti, un poemetto parenetico, alcune omelie e la lettera sinodale di Iconio) ma la sua fama gli ha fatto valere l’appellativo di Famosissimo per la santità della sua vita e la sua profonda dottrina.
A CURA DI
Lucio Coco (1961) affianca all’attività di docente il lavoro di ricerca e di edizione di opere di Giovanni Crisostomo, Evagrio Pontico, Gregorio di Nazianzo e Gregorio di Nissa. È autore di diversi saggi di spiritualità per l’uomo contemporaneo e ha approfondito diversi autori bizantini. Tra le varie pubblicazioni di cui è autore, per LEV ha curato diverse raccolte di pensieri spirituali di papa Benedetto XVI e di Papa Francesco.