Nota pastorale del Consiglio Episcopale Permanente della CEI su orientamenti per il catecumenato degli adulti. Si offre alle Chiese che sono in Italia un progetto che indichi contenuti, finalità e modalità di un itinerario "iniziatico", per condurre l'uomo a diventare cristiano maturo, cioè membro cosciente e attivo della Chiesa.
Se si vuole conoscere il cristianesimo, bisogna anzitutto conoscere Gesù Cristo. Per tutti resta dunque valido l'interrogativo di fondo: "Chi è Cristo per noi oggi?". La cristologia che qui viene presentata è mossa dalla convinzione che, se non si parte dal Gesù terreno, la cristologia della Chiesa sarebbe priva del suo fondamento storico e contenutistico. L'opera è strutturata in due volumi (di cui il secondo di prossima pubblicazione). Il titolo vuole esprimere la molteplicità dei modi di approccio alla figura del Cristo: esso evidenzia il dato di una personale e costante unità di fondo che, però, viene percepita e interpretata in modo diverso da coloro che ne hanno scritto.
È la storia di Matteo e del suo angelo Camillo. Una fiaba di D. Tasca, delicata, ricca di sfumature, di avventure e di verità sulla vita. Una storia d'amicizia che ha inizio ancora prima che Matteo nasca e continuerà per tutta la sua esistenza. Due giovani sposi attendono con ansia di diventare genitori. Finalmente la buona notizia arriva: le analisi cliniche dicono che, sì, è ormai certo: nascerà un bambino! Ma la speranza appena gustata è in? pericolo. Eppure la sposa per diventare mamma farebbe qualunque sacrificio. Lei sa che il bambino non è soltanto suo, è prima di tutto figlio di Dio. Al bimbo Dio ha dato un angelo come a tutti i bambini del mondo. La mamma di Matteo (questo è il nome scelto per il bambino), sa che l'angioletto lo coccola, lo difende, si prende cura di lui. Allora perché angosciarsi? Dio affida il compito di accudire Matteo a Camillo, un angelo speciale: timido ma assennato. Egli promette solennemente a Dio che vorrà molto bene a Matteo. Anche Maria, la mamma di Gesù si mobilita per aiutare Matteo a superare la crisi che rischia di non farlo nascere.
Il libro
«L'ambizione di questa raccolta è dunque di consentire ai credenti di oggi una riappropriazione dei testi biblici in grado di fornire loro un'espressione concreta della loro preghiera personale e collettiva. Nel corso della redazione del volume mi è sembrato che l'insieme dei testi scelti, con le note di accompagnamento e le introduzioni che inquadrano ciascuna parte, potevano costituire un mezzo idoneo a scoprire la Bibbia, a fare propria la storia del popolo di Dio che essa racconta, a coglierne la sorprendente attualità. Ma una simile impresa esigeva una scelta risoluta di libertà. Nell'interpretazione, nell'espressione, nella percezione delle risonanze contemporanee che suscitano questi testi antichi, mi sono ritenuto ancor più autorizzato a far uso di questa libertà, in quanto mi sono sentito erede su questo punto di una lunga tradizione. In ogni tempo gli autori biblici hanno ripreso e reinterpretato i racconti del passato in funzione delle preoccupazioni del loro tempo. E dopo di loro i commentatori, a cominciare dai Padri della Chiesa, hanno reinterpretato i testi dell'Antico Testamento alla luce della Rivelazione».
«A ogni persona che preghi regolarmente e si renda conto di non essere al riparo da intorpidimenti e assuefazioni, Philippe Warnier propone una bella raccolta di preghiere dell'Antica e Nuova Alleanza. Raccolta che presenta un duplice vantaggio. In primo luogo, essa non distoglie chi è assueto ai testi biblici, in quanto la parola di Dio non solo non viene «arrangiata», e ancor meno strumentalizzata, ma circondata di profondo rispetto: quello dell'uomo che umilmente le apre il cuore, lasciandosi da essa trasformare. E allo stesso tempo questa raccolta «disabitua»: laddove può insinuarsi l'abitudinarietà, spinge a toccare con mano il succo vivo delle parole e delle frasi e incita a prendere, giorno dopo giorno, il sentiero più alto.
Una scommessa rischiosa. Se vinta, lo si deve in parte anche al fatto che la penna dell'autore è vivace e pungente. Ma soprattutto, ci si rende presto conto che queste pagine di sangue e fuoco l'autore le ha meditate quotidianamente sentendone in sé la profonda risonanza».
(Michel Wackenheim)
Usando il calice come metafora, Nouwen riflette su tre momenti-chiave: prendere il calice, innalzarlo, berlo fino in fondo; interpretandolo cosi come bere la coppa della vita, del dolore e della gioia. Dall'introduzione: in questo libro voglio raccontare la storia del calice, non solo come la mia vita, ma come la storia della vita. Qua ndo gesu`chiede ai suoi amici giacomo e giovanni, figli di zebedeo, potete bere il calice che sto per bere?", egli pone la domanda che va dritta al cuore del mio sacerdozio e della mia vita di essere umano. Anni fa quando tenevo in mano il calice donatomi in occasione del mio sacerdozio non sembrava difficile rispondere a quella domanda. Per me, prete appena ordinato, pieno di idee e di ideali, la vita appariva rica di promesse. Ero ansiosi di bere di calice! Nel cors o degli anni di sacerdozio me la sono riproposta: posso io, possiamo noi bere il calice che gesu`ha bevuto? Sapevo che dovevo cominciare a vivere con essa. Questo libro e`il risult"
LA BIBBIA PER TUTTI (36 volumi) Ogni volume comprende: l'edizione completa del testo biblico (traduzione CEI); – breve introduzione letteraria e teologica ai singoli libri; – commento articolato sul senso teologico delle varie pericopi; – esesegi condotta su solida base scientifica ma in linguaggio accessibile a tutti; – proposta di quesiti e argomenti per la discussione.