Meditazioni sul rosario.
Pittore e scultore con studio in Roma, Lorenzo Ferri (1902-1975) produceva opere soprattutto d'arte sacra ed era studioso della Sindone. Grazie al P. Corrado M. Berti, dell'Ordine dei Servi di Maria, conobbe Maria Valtorta nel 1949 e insieme decisero di realizzare le illustrazioni per l'Opera. Alcune di queste furono eseguite dall'artista a Viareggio, accanto al letto della scrittrice e seguendo le sue istruzioni, altre a Roma, attraverso contatti epistolari. Furono così eseguiti ritratti di personaggi e varie scene di cronaca evangelica. Non è sicuro che Maria Valtorta abbia visto e approvato tutti i lavori di Lorenzo Ferri che illustrano l'opera scritta da lei. Per questo motivo essi vengono ora presentati in una pubblicazione a se stante, dopo vari tentativi di inserirli nell'Opera.
"Ricòrdati che non sarai grande per le contemplazioni e le rivelazioni, ma per il tuo sacrificio. Le prime te le concede Iddio non per tuo merito ma per sua infinita bontà. Il secondo è fiore del tuo spirito ed è quello che ha merito agli occhi miei". (Gesù a Maria Valtorta il 26 dicembre 1943)
Scritti sparsi, su vari argomenti e con date dal 1942 al 1954, che possono integrare quelli contenuti nei tre volumi dei Quaderni. Appendice: La tomba di San Pietro. Con un indice dei principali temi e un indice dei nomi delle persone.
La presente raccolta riporta il testo delle lettere che Maria Valtorta aveva spedito a Monsignor Alfonso Carini, il quale a suo tempo le ha riconsegnate.
La buona volontà di amare il Signore! È stato il filo d'oro che ha brillato in tutte le mie azioni e le ha convogliate, dirette, impedite di straripare in sentieri dove il mio impulso, la mia ardenza di vita, avrebbero potuto portarle. Anche nel crepuscolo delle ore peggiori, in cui ero proprio una creatura di carne e sangue, ecco che il filo d'oro brillava e mi ricordava Dio e lo sguardo si alzava dalla Terra al Cielo. Uno sguardo sulle prime breve, poi sempre più lungo, finché si è allacciato per sempre, e l'assolo del divino Amore che mi diceva: "Vieni a Me!" si è mutato in duetto in cui io pure ho detto: "Vieni! Vieni nel dolore, vieni sempre, con tutto, ma vieni, vieni, vieni, mio solo Amore". E per raccorciare l'attesa e la distanza, seguendo, ora, il filo d'oro, correndo lungo di esso, mentre prima lo guardavo soltant, sono andata, andata, senza chiedere, senza neppur pensare di poter giungere al mio stato di ora, ma solo perché volevo sempre più amare. (Maria Valtorta il 23 febbraio 1946)