Nella tradizione raccontare è un verbo al femminile. Il narratore è quasi sempre una narratrice, si chiami Shahrazàd, l'instancabile narratrice delle Mille e una notte, o Agatuzza Messia, la «novellatrice modello» dei cunti raccolti da Giuseppe Pitrè nei quattro volumi di Fiabe, novelle e racconti popolari siciliani, pubblicati nel 1875 e riproposti in edizioni recenti, voci sopravvissute a un mondo scomparso. A narrare questi nuovi cunti è un altro personaggio, sempre una donna, tra cronaca e fantasia, che traduce in forme tradizionali le stupefacenti esperienze della sua mission che coniuga inusitate ricchezze e sogni artificiali. Dal suo racconto affiorano figure del repertorio classico, come mammedraghe, orchi, santi, reuzzi e Giufà, o tratte dalla letteratura, come l'onnipresente Alice e uno stralunato Marcovaldo, o dalle cronache degli ultimi anni, ritrascritte o immaginate.
La traduzione di due lingue così affini come l'italiano e lo spagnolo presenta molte più insidie di quanto non appaia in un primo momento. è di particolare importanza individuare e contestualizzare il rapporto tra la lingua di partenza e quella d'arrivo, prestando attenzione agli errori fossilizzati e alle frequenti false analogie. Questo volume è pensato come utile strumento per affrontare i possibili problemi presenti nella traduzione dall'italiano allo spagnolo. L'approccio, fondamentalmente pratico, è corredato dai riferimenti teorici essenziali alla scelta delle strategie traduttive più adatte. Sono state evidenziate le somiglianze e le diversità delle due lingue mediante un'analisi contrastiva ed esaustiva. Oltre i numerosi riferimenti bibliografici citati per stimolare il lettore ad approfondire gli argomenti, si propongono approfondimenti lessicali, esaminando alcuni brani, tradotti e commentati, appartenenti a diverse tipologie testuali.
Ebrei è un magnifico documento del Nuovo Testamento. È costruito con maestria, è teologicamente profondo ed efficacemente argomentato. Sfida la nostra comprensione della realtà e ci "fa riflettere su un mondo in cui l'invisibile è più reale, più pregnante e più affascinante di ciò che si può vedere, toccare e raccontare". La Lettera, che dipinge splendidamente Gesù come Figlio di Dio e grande sommo sacerdote, che è a un tempo divino e umano, crocifisso ed esaltato, chiama i credenti di oggi, come fece per i primi lettori, a un impegno senza se e senza ma a una tenace perseveranza e a una determinazione a soffrire per la propria fede.
"D'altra parte, la ragione che, a sua volta, muove e stimola la vostra operosa e laboriosa presenza nei vari ambiti della vita pubblica non può che essere la volontà di dedicarvi al bene dei cittadini, e quindi una chiara espressione e un evidente segno di amore. Così, la politica è profondamente nobilitata, diventando una elevata forma di carità." (Benedetto XVI Discorso in occasione della visita pastorale all'Arcidiocesi di Milano e del VII incontro mondiale della Famiglia, 13 Giugno 2012)
Poster per una catechesi visiva su Io sono con voi". "