Un decennio di interviste con uno dei registi più controversi di Hollywood. Oliver Stone parla a tutto tondo di cinema, di politica e dell'America di George W. Bush all'indomani della fine delta sua Presidenza. Dalle paludi del Vietnam alle sabbie dei deserto dell'Iraq, passando attraverso i frammenti e le ceneri del World Trade Center, Stone racconta la sua esperienza di soIdato, di patriota, di infaticabile critico del suo paese, ma anche e soprattutto di cineasta curioso e "scomodo". Tra passato e presente, il regista descrive sogni e ambizioni personali, attraverso i suoi film e la sua filosofia di vita utilizzando la metafora del football di "Ogni Maledetta Domenica" e del celebre monologo di Al Pacino "La vita è un gioco fatto di centimetri".
Un passo fondamentale nello sviluppo della civiltà del Vicino Oriente Antico è la creazione della scrittura, avvenuta quasi contemporaneamente nella seconda metà del quarto millennio a.C. in Mesopotamia meridionale e in Egitto. I sistemi di scrittura, il geroglifico e il cuneiforme, divennero rapidamente dei mezzi estremamente ricchi e duttili per esprimere gran parte dell’esperienza umana, dalla contabilità agli avvenimenti storici, dalla narrazione di miti all’osservazione degli astri e alla geometria. Già all’inizio del terzo millennio la storia comincia per noi a riempirsi di nomi di città, di uomini, di dèi e gli antichi cominciano a comunicare con noi attraverso i millenni.
Al primato nella creazione e nello sviluppo dei sistemi di scrittura il Vicino Oriente unisce la fortuna della conservazione di migliaia di documenti: i papiri nel secco clima egiziano, le tavolette di argilla nel suolo della Mesopotamia, della Siria o dell’Anatolia si sono conservati in gran numero, giungendo sino a noi. Inoltre la tradizione a essi legata non è mai stata veramente interrotta: alla fine del diciottesimo secolo della nostra èra, quando si cominciò a studiare scientificamente questi documenti, gli studiosi partirono dalla conoscenza dell’Antico Testamento e dei classici greci, in particolare Erodoto; un legame con le antiche civiltà era quindi rimasto, mediato dalla tradizione, e permise di affrontare con minor difficoltà l’interpretazione dei testi.
In occasione della diciasettesima edizione del "Savignano Immagini Festival" (2008), è stato pubblicato un catalogo con le immagini protagoniste di questo evento, incentrato sul tema "Apparire appartenere". Tra i più prestigiosi fotografi compaiono Sarah Moon, Mario Dondero, Gian Paolo Barbieri e Malekeh Nayiny, Michael Nyman, Antonia Mulas, Gustavo Frittegotto, Jacob Holdt, Nick Waplington, Fernanda Pivano, William Willinghton, Marco Pesaresi, Filippo Romano, Luca Fersini, Jessica Dimmock, Giacomo Brunelli: uno squarcio sulle più interessanti prospettive internazionali degli ultimi anni, tra innovazione e tradizione.
Il volume accompagna il catalogo del SIFEST 08 con un contributo innovativo alla paesaggistica; prendendo spunto dal territorio savignanese, propone su scala locale un'idea nuova, una "ipotesi di paesaggio" che traendo spunto dalle nuove prospettive internazionali dell'ecologia e dell'urbanistica espone con una angolazione inedita un progetto allo stesso tempo artistico e riqualificativo: "Di fronte ai mutamenti di una città che cambia velocemente, che cresce costantemente e si modifica, la memoria è importante, perché una comunità senza memoria è una comunità senza identità di sé. L'importanza di questo progetto all'ora sta proprio nell'aver tracciato una tappa della memoria collettiva della città di Savignano, partendo da un'indagine del paesaggio, che si è rilevata in realtà una ricerca antropologica, sociale, culturale della nostra comunità".
Alcuni degli usi possibili della fotografia sono rappresentati in FVG_2008 da sette artisti. Si passa dall'alto artigianato dei pezzi unici di Sergio Scabar alle prove d'artista di Isabella Pers, dalle verifiche del pensiero di Mario Sillani Djerrahian alla calcolata imperizia di Tiziana Pers per poi arrivare alla consolidata tecnica di Andrea Pertoldeo e Massimo Crivellari e alla ricerca di confine di Stefano Graziani. Un panorama ricco di diversità estetiche, di contenuti e motivazioni.
Questo volume disegna nelle sue linee generali l'evoluzione che il Centro Studi per la Scuola Cattolica della Conferenza Episcopale Italiana ha compiuto nei suoi primi dieci anni di vita a partire dalla sua fondazione. Tre le sezioni principali: la prima delinea il contesto nel quale si è svolta l'azione del CSSC nel primo decennio di attività, la seconda offre le premesse teoriche dell'azione Centro Studi, mentre la terza è incentrata sui soggetti che costituiscono la comunità educativa (insegnanti, genitori, studenti, dirigenti). La conclusione raccoglie ordinatamente i numerosi contenuti e cerca di fornire prospettive di azione.
Una lettera dal tono confidenziale, quella che l'Arcivescovo di Milano cardinale Dionigi Tettamanzi rivolge alle famiglie per infondere fiducia e speranza nella situazione concreta in cui vivono, qualsiasi sia il loro percorso umano e spirituale.