"Caritas in veritate": è questo il titolo della nuova enciclica di Benedetto XVI, la terza del suo pontificato, dedicata ai temi sociali.
Attesa già prima della "Spe Salvi", l'enciclica sociale era stata momentaneamente accantonata dal Papa in favore di quella sulla Speranza.
Ora, dopo essere stata letta dai diversi dicasteri che hanno collaborato alla sua elaborazione, la "Caritas in veritate" (in italiano "Carità" o "Amore nella verità") è pronta ad essere pubblicata.
La lettera del Papa sarà diffusa, per la prima volta, anche in cinese, per la volontà di Benedetto XVI di far arrivare il suo messaggio ai cattolici di Pechino.
L'atteso documento papale, diviso in quattro capitoli, nella sua parte iniziale è celebrativo di altre due precedenti encicliche: la "Populorum progressio", del 1967, di Paolo VI, di cui sono stati celebrati i quaranta anni dalla pubblicazione, e la "Sollecitudo rei socialis", di Giovanni Paolo II, pubblicata invece nel 1987, che Benedetto XVI ha voluto richiamare, ritenendo anch'essa un fondamentale riferimento sui temi sociali.
Nelle parti successive viene sviluppato il tema di quanto sia stata profetica la "Populorum progressio", ma il documento di Benedetto XVI esprime soprattutto la visione della Chiesa rispetto ai cambiamenti sociali che sono avvenuti a partire proprio dai tempi dell'enciclica montiana.
L'analisi di Benedetto XVI riguarda quindi i problemi posti dal processo di globalizzazione e la necessità di un umanesimo che concili lo sviluppo sociale ed economico con il rispetto dovuto alla persona umana e con un giusto rapporto tra le categorie sociali, attenuando le eccessive disparità tra ricchi e poveri.
Povertà, pace, cooperazione internazionale, disarmo, guerre su fonti energetiche e ambiente, globalizzazione, divario digitale, microcredito: sono tutti temi toccati nel documento.
La pubblicazione di una terza enciclica a così; breve distanza dalle precedenti è fatto piuttosto eccezionale che testimonia quanto i temi sociali siano cari a Benedetto XVI e a tutta la Chiesa Cattolica.
Una enciclica sociale, infatti , era già stata oggetto della discussione delle riunioni del Collegio cardinalizio durante la sede vacante, prima del Conclave che ha eletto Joseph Ratzinger al soglio di Pietro.
Esercizi spirituali con Benedetto XVI in occasione della preparazione alla Pasqua.
Riflessioni di Benedetto XVI sul sacerdozio. Uno strumento utile per conoscere il pensiero del papa in occasione dell'Anno Sacerdotale.
Volume riccamente illustrato della serie di catechesi di Benedetto XVI sull'Apostolo Paolo. Le Catechesi di Benedetto XVI durante le udienze generali del mercoledì, dedicate alla figura dell'apostolo Paolo, raccolte in volume illustrato.
Paolo, ebreo, rabbino, apostolo è una figura affascinante e drammatica. Il suo pensiero,intimamente radicato nell’ebraismo e al tempo stesso aperto sul mondo e sul nuovo, ha influenzato profondamente la teologia cristiana. Ma come si è formata la visione teologica dell’Apostolo? In quale contesto è maturata? Sono questi gli interrogativi a cui risponde con chiarezza e autorevolezza Benedetto XVI,ripercorrendo le tappe dell’insegnamento di San Paolo dalla sua “conversione”, al Concilio di Gerusalemme, alle lettere. Un’attenzione particolare è riservata allo sviluppo del cuore della teologia paolina:la teologia della Croce,la dottrina della giustificazione,il culto spirituale. Il testo raccoglie i discorsi del Papa in occasione dell’anno paolino e conclude la trilogia iniziata con Paolo,l’Apostolo delle genti e proseguito con Paolo. I suoi collaboratori e le sue comunità.
ARGOMENTO
I temi classici di San Paolo,spiegati con grande chiarezza e autorevolezza: ecclesiologia, teologia della Croce, giustificazione. Terzo volume del percorso di Benedetto XVI su San Paolo, iniziato con Paolo, l’Apostolo delle genti e proseguito con Paolo. I suoi collaboratori e le sue comunità.
AUTORE
Joseph Ratzinger nacque in un paesino della Germania meridionale nel 1927. Divenne sacerdote nel 1951 e negli anni successivi insegnò nelle più celebri università di Germania. Tra i più giovani esperti invitati al Vaticano II,è autore di diversi libri di successo. Nel 1977 il papa Paolo VI lo nominò arcivescovo di Monaco di Baviera e nel 1981 Giovanni Paolo II lo invitò a Roma come responsabile della Congregazione per la Dottrina della Fede. In questo incarico divenne uno dei principali collaboratori di Giovanni Paolo II che lo volle sempre al suo fianco.Nel 2005,dopo un breve conclave,Joseph Ratzinger venne eletto papa e scelse il nome di Benedetto XVI.
Vol.IV, tomo 1 con gli insegn amenti di papa Benedetto XVI nella prima parte del 2008.
Tutti i discorsi di Benedetto XVI nel suo viaggio in Africa tra il 17 e il 23 marzo 2009. Ricco di riflessioni ed emozioni il primo viaggio nel continente africano di Benedetto XVI è stato un momento importante per tutta la Chiesa. Confrontandosi con gli episcopati di Camerun, Angola, Sao Tome e Principe, Benedetto XVI ha avuto modo di vedere da vicino il cuore dell'Africa" anche nel senso dell'anima profondamente religiosa di questo continente. "
Questa antologia riunisce alcuni dei più importanti testi scritti da Joseph Ratzinger nel corso degli anni, prima come cardinale e poi da pontefice. Testi nei quali - sposando da par suo profondità, sensibilità e rigore - esprime il proprio pensiero sulle questioni dottrinarie e teologiche più rilevanti, così come sui temi più controversi del nostro tempo.
L’opera, curata da Umberto Casale, è articolata in due parti. La prima ospita cinque sezioni dedicate ai principali soggetti della vasta produzione ratzingeriana: la teologia fondamentale, la teologia dogmatica (cristologia e pneumatologia, ecclesiologia, escatologia), la liturgia, la teologia morale, l’ecumenismo e il dialogo interreligioso. La seconda parte presenta invece una scelta dei testi composti dopo l’elezione al soglio pontificio e nel corso del suo magistero papale.
Come scrive Umberto Casale nell’introduzione, «Ratzinger ha proposto un illuminismo sinonimo di intelligenza e di ricerca della verità, espressione dell’uomo che, grazie alla conoscenza della verità di cui è capace, acquisisce sia la propria dignità “trascendente”, sia il proprio potere critico e demistificatore, entrambi sinonimi di libertà»
«Il cristianesimo deve mostrarsi come proposta di vita buona e autentica, come la migliore opportunità che è offerta all'uomo di trovare speranza, felicità e gioia. Perciò la teologia di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI si occupa in modo approfondito delle grandi problematiche etiche e storiche del nostro tempo. Le sue analisi del relativismo e della sua "dittatura", che minaccia di essiccare la linfa vitale della civiltà europea, e d'altra parte l'impegno a proporre in termini idonei al contesto attuale la grande eredità morale e culturale che ci viene dalla nostra storia, rappresentano un contributo straordinariamente rilevante offerto non solo ai credenti ma a chiunque voglia affrontare responsabilmente le sfide che stanno davanti a noi.»
Dalla prefazione del Card. Camillo Ruini
Umberto Casale è docente di teologia fondamentale presso l'Istituto Superiore di Scienze Religiose della Facoltà di Teologia di Torino. Oltre a interventi in opere collettive e in riviste («Archivio Teologico Torinese», «Theotokos») ha pubblicato: La grazia dell'inizio; L'altro Consolatore; Il mistero della Chiesa. Saggio di ecclesiologia; Il Dio comunicatore e l'avventura della fede. Saggio di teologia fondamentale; Dio è uno ma non è solo. La prima questione teologica; Il Concilio Vaticano II. Evento e profezia; Qual è il tuo Nome? Il mistero trinitario di Dio.
«Certamente se io dovessi portare la religione in un brindisi dopo un pranzo - cosa che non è molto indicato fare - allora io brinderei per il Papa. Ma prima per la coscienza e poi per il Papa» (Newman)
La questione della coscienza ha assunto un ruolo centrale nel dibattito contemporaneo non soltanto teologico, ma anche laico. Joseph Ratzinger/Benedetto XVI, nel saggio L'elogio della coscienza opera una profonda riflessione sul terreno principe dell'attualità: quello della libertà di coscienza.
Mai quanto oggi si è parlato di una libertà di coscienza rispetto all'autorità, ad esempio quella della Chiesa, che impone determinate decisioni. Proprio in questo contesto L'Autore evidenzia come la libera coscienza interiore non sia per essenza in contraddizione con l'autorità.
Il Papa non ha la funzione di dare ordini e di influenzare le coscienze. Casomai, ha il dovere di richiamare alla coscienza quelle verità che si trovano già sedimentate nella natura del cuore dell'uomo.
Se assumiamo il presupposto che la morale cristiana si riduca ad una serie di norme faticose che aggiogano l'uomo all'aratro di una vita triste, forse è proprio qui che si deve operare un chiarimento. E' sbagliato pensare che la norma si concretizzi in dettami autoritari che operano sull'uomo in modo coercitivo ed estraneo all'interiorità della coscienza. Benedetto XVI cita opportunamente Paolo «Quando dunque i pagani, che non hanno la legge, per natura agiscono secondo la legge, essi, pur non avendo legge, sono legge a se stessi; essi dimostrano che quanto la legge esige è scritto nei loro cuori, come risulta dalla testimonianza della loro coscienza...» (2,14s) e cita San Basilio «L'amore di Dio non dipende da una disciplina impostaci dall'esterno, ma è costitutivamente inscritto in noi come capacità e necessità della nostra natura razionale».
Görres mostra che il senso di colpa appartiene all'essenza stessa della struttura psicologica dell'uomo. La colpa è necessaria all'uomo come il dolore fisico, in quanto è l'unico campanello d'allarme che mette in guardia il soggetto dal compiere il male. Senza il senso della Verità delle cose, la coscienza interiore si smarrisce in una soggettività che perde i contatti con la realtà della vita.
La speranza nei cieli non è nemica della fedeltà alla terra, anzi il presupposto di una vita felice sta nel riconoscere l'importanza della ricerca della verità.
Ratzinger spiega il Riconoscere la verità che distingue il male dal bene attraverso il concetto filosofico e platonico di "Anamnesi". La nostra coscienza è un organo che si allena a riconoscere certi valori. In questo senso il conformismo sociale e l'uniformazione culturale, ottunde la capacità della coscienza e la incasella in schemi superficiali.
"L'uomo è ridotto alle sue convinzioni superficiali e, quanto meno sono profonde, tanto meglio è per lui".
"L'identificazione della coscienza con la consapevolezza superficiale, la riduzione dell'uomo alla sua soggettività non libera affatto, ma rende schiavo; essa ci rende totalmente dipendenti dalle opinioni dominanti ed abbassa anche il livello di queste ultime giorno dopo giorno. Chi fa coincidere la coscienza con convinzioni superficiali, la identifica con una sicurezza pseudo-razionale, intessuta di autogiustificazione, conformismo e pigrizia".
Allora se manca la capacità di riconoscere il nesso che esiste tra Verità, Coscienza e Dignità umana, l'uomo si distrugge da solo.
In quest'illusione di libertà effimera l'uomo si consegna alla dittatura del relativismo e del Totalitarismo conformistico. In base a questi dettami non serve approfondire, non serve comprendere le ragioni, ma è sufficiente seguire la moda e l'opinione comune, il cui regista è il dio progresso. Sull'altare del progresso e della tecnica si sacrifica senza battere ciglio la vita del più debole, perchè la verità non è più oggettiva, ma è "pragmatica", adattabile alle esigenze del momento e anzi, non più degna di essere neppur considerata.
Così uno Stato tiranno e totalitario decide della vita dei più indifesi.
Joseph Ratzinger/Benedetto XVI mostra che oggi come non mai è a rischio la democrazia, in un mondo che sta cancellando quella coscienza interiore profonda che sia in grado di compiere "anamnesi", riconoscimento di ciò che è bene distinto da ciò che è male.
Il crollo del sistema marxista nell'Europa orientale ha evidenziato un danno ancora più grave rispetto a quello economico: l'ottundimento spirituale di uomini che avevano vissuto in un sistema di menzogna: "La società aveva perso la capacità di misericordia e i sentimenti umani erano andati perduti".
Dice L'Autore: "se non si reagisce, l'ammutolirsi della coscienza porta alla disumanizzazione del mondo e ad un pericolo mortale".
La coscienza non può essere ridotta ad abitudine soggettiva. Essere assolutamente convinto delle proprie opinioni o adattarsi alla corrente, può far correre il rischio di prendere abbagli clamorosi. Se tutto ciò che si fa in coscienza fosse per questo corretto, allora "persino i membri delle SS naziste sarebbero giustificati e dovremmo cercarli in paradiso. Essi infatti portarono a compimento le loro atrocità con fanatica convinzione ed anche con un'assoluta certezza di coscienza" Essi "erano profondamente convinti della loro causa".
Chi è allora un uomo di coscienza secondo Benedetto XVI ?: "Un uomo di coscienza è uno che non compra mai, a prezzo della rinuncia alla verità, l'andar d'accordo, il benessere, il successo, la considerazione sociale e l'approvazione da parte dell'opinione dominante".
La Chiesa non può diventare Stato, ma ha il dovere di costituire una barriera di fronte all'onnipotenza dello Stato. Pilato infatti nel condannare Gesù ha agito secondo uno spirito democratico che distrugge la democrazia medesima: ovvero quando essa non si fonda sul senso della verità come di ciò che emerge come una luce nel profondo della coscienza umana.
In questo volume sono raccolte le riflessioni del Santo Padre Benedetto XVI sui Santi del calendario liturgico che possono essere utilizzate quotidianamente per la Liturgia delle ore, per la predicazione e la catechesi, o semplicemente per la meditazione personale. Il filo conduttore del lavoro curato da Leonardo Sapienza (sacerdote rogazionista già autore di numerosi libri di preghiera e catechesi) è ciò che il Santo Padre ripete spesso nel suo magistero: la Santità è possibile anche oggi; la vita dei Santi infatti racchiude un grande fascino da perseguire a qualsiasi età e in qualunque condizione dell'esistenza.
Questo pregevole lavoro fotografico offre un particolareggiato ricordo della visita in Campidoglio di Sua Santità Benedetto XVI, avvenuta lo scorso 9 marzo 2009, per manifestare ancora una volta il profondo vincolo di fede e affetto tra la città di Roma e il suo Pastore. Nel volume, oltre a 60 foto che documentano l'evento, sono presenti i discorsi pronunciati per l'occasione dal Santo Padre e dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno, e una breve storia delle precedenti visite dei pontefici in Campidoglio. L'introduzione è di S.E. Cardinale Agostino Vallini, Vicario Generale del Santo Padre per la Diocesi di Roma.